The Black Parade Will Never Die!!, la mia prima ff su questo sito!!

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chemical lady
view post Posted on 29/6/2008, 20:31




eccomi!!c ho pensato di aggiornare stasera!!! un grazie specialissimo a GothicLady89, Revenge Heart e MCR Laura!! spero di non deludervi!!!

Capitolo nove: My Agony



Gerard entrò nella stanza gettando da parte la divisa logora.

I tagli che solcavano il suo corpo erano innumerevoli.

Si passò una mano fra i corti capelli neri, ancora scosso.

Vedere un uomo così simile a lui lo aveva atterrito.

Si sfilò lentamente anche le braghe della divisa e ogni altro indumento che lo divideva dal trovarsi senza niente addosso.

Jamia gli aveva preparato dell’acqua calda per lavare via lo sporco, il sangue e la fatica dal suo fisico.

Si passò una mano sul viso.

Come potevano i suoi uomini, i suoi amici, essere stati ingannati così?

Lui aveva i capelli di un colore unico, come la luce argentea della luna, mentre l’altro… aveva i capelli neri come la notte senza stelle.

Per il resto però non poteva negare la somiglianza, poteva essere suo fratello, anzi un gemello.

Un essere fatto con il suo stesso stampo…

Eryn…

Era la cosa che gli era mancata di più, mentre era in prigionia.

La sola voglia di rivederla lo aveva tenuto in vita per tanti mesi, ma quando aveva letto la confusione nei suoi occhi si era sentito perduto.

Sapeva che era successo qualcosa fra lei e l’impostore, ma la ragazza lo negava.

Forse perché ci teneva a lui…

Molto più che al suo signore forse…

Si ridestò dai suoi pensieri, l’acqua si ormai fatta troppo fredda.

Avvolte il corpo bianco in un telo di lino e tornò nella sua stanza.

Sul letto trovò Eryn, seduta che lo aspettava.

Le sorrise dolcemente, mentre le spostava i capelli dal viso “Non vi aspettavo, mi sarei fatto trovare vestito e pettinato” le disse baciandole piano le labbra.

Lei abbozzò un sorriso “vi apprezzo anche così…”
Lui si sedette vicino a lei perplesso “non leggo nei vostri occhi la stessa malizia di un tempo, e la cosa mi tange… posso fare qualcosa per alleviare le vostre pene?”

Lei si morse un labbro non più abituata a sentire parlare il suo amore usando il lei di cortesia. Le sembrava tutto più freddo “una cosa la potreste fare mio signore…” disse tirnado nervosamente l’orlo del vestito.
“qualsiasi cosa…”

“liberate il prigioniero…” Gerard la guardò sorpreso “vi prego…”

Lui la guardò severamente “lo sapete, le leggi del nostro mondo non permettono queste cose, lui vi ha mentito e…”
“Perché non capisci?!” scoppiò lei “io non potevo sperare di incontrare una persona del genere, mi ha aperto gli occhi! Non segue le leggi del galateo, è semplicemente lui! E tu invece davvero non capisci!”

“ma come diavolo parlate?” la rimproverò, per poi addolcì la voce “quello che temevo è giunto”
“cosa intendete?” disse lei riprendendo il controllo.

Lui sorrise tristemente “vi siete innamorata di lui vero?”

Lei scosse il capo “io amo voi, lo sapete, ma quel uomo è voi! Non so come farvelo capire ma siete la stessa persona!! Lui non appartiene a questo mondo!! E poi… mi ha salvato la vita!”
“cosa?”

“gli dovete molto perché ha salvato la vita della vostra fidanzata…” disse lei sperando di convincerlo, ma lui rimase irremovibile.

“ci devo riflettere…”



Gee appoggiò la fronte al muro, mentre cercava di sopportare il dolore.

Frank ci era andato pesante, nonostante sostenesse di essersi trattenuto parecchio.

Sentiva ancora il sangue percorrergli la schiena dalle lunghe lacerazioni lasciate dalla frusta.

Diede una testata al muro.

Era logico no?

Due Ray…

Due Frank…

Due Mikey…

Due Bob…

…Due Gerard…

Era matematico, solo un imbecille come lui poteva non pensarci.

E ora era nella merda.

Non poteva nemmeno tornare nel suo mondo perché non era un suo desiderio.

Senza Eryn non si sarebbe sentito bene così il suo subconscio lo teneva bloccato li…

Perché era quello il suo piano: prendere Eryn, stringerla forte e desiderare di ritrovarsi nel suo mondo con lei.

Era un piano perfetto no?

Peccato che fosse tornato il vero Gerard…

E allora perché aveva dei ricordi?

Se lui non era il Gerard di quel mondo perché allora ricordava le cose che gli erano successe?

Mistero…

Frank entrò nella cella passandogli il cibo.

“sono riuscito a portarvi del pollo” disse cercando si essere amichevole.

“sono a posto” disse sarcastico Gee “adesso ho anche il pollo…”
“Non fate così… insomma… voi ci avete ingannati, bella grazia che la vostra testa non sia già su una lancia fuori dal castello” disse secco Frank sedendosi vicino a lui.

Gee si mise a sedere mangiando in silenzio, poi Frank gli passò una fiascetta per bere.

Gee face per bere ma si fermò in tempo “Non posso bere vino io… sono astemio…”

Frank alzò un sopracciglio “non sapete tirare con l’arco e con la spada fate pena… non bevete vino… siete davvero scarso come uomo sapete?”

Gee arrossì appena “Io non sono abituato a vivere così, vorrei vedere te a giocare a guitar hero!!”

Frank scoppiò a ridere “e di cosa si tratta, di grazia…”

L’altro provò a spiegarlo ma ovviamente fu inutile…

“non importa” disse Frank appoggiandosi al muro “come va la schiena?”

Gee sorrise appena “come se mi ci fosse passato sopra in elefante…”
“Un che?”
“lascia perdere Frankie…”

Frank sorrise “nessuno ha mai avuto l’accortezza di chiamarmi così, sapete? È un soprannome dolce…”

“siamo sempre stati molto amici… anzi, penso che tu sia sempre stato il mio migliore amico” iniziò Gee mentre Frank sorrideva “e non so se qui funziona così…”
“a dire il vero si!” disse lui “sono sempre stato il vostro primo generale, e di solito vi divertivate a guardami torturare la gente… ma ora sono molto, molto confuso…”

“ a chi lo dici Frankie…”

Micheal si affacciò a una delle sbarre della cella “Frank, potete lasciarci parlare in privato?”

Frank annuì alzandosi “ci vediamo dopo, magari”

“ciao Frank” gli disse Gee mentre il ragazzo usciva lasciando entrare Micheal.

Appena Frank si fu allontanato Micheal prese un mazzo di chiavi dalla tasca.

“muovetevi” disse liberandolo dalla catena “abbiamo poco tempo…”

“ma cosa…”
“Muovetevi! Ray ci aspetta fuori con un cavallo!”

Gee si alzò seguendo Micheal che intanto aveva provveduto a rompere la serratura della cella e il lucchetto della catena.

Corsero fuori dalla prigione, fino al portone delle mura senza farsi vedere.

Ray li aspettava ai limiti della città, con due cavalli “forza salite” disse a Gee per poi rivolgersi a Micheal con aria autoritaria “pronto?”

Micheal annuì e Ray gli diede un pugno in faccia.

“ma che cazzo fate?” chiese Gee stupito.

“mettiamo su una pantomima per crearci un alibi” disse Ray “adesso vai a stenderti per terra nella cella e quando Frank ti troverà tu dovrai dire che…”

“mi ha colpito e è fuggito”

“ottimo…”
Capitolo dieci: My Sky havent any star… without you…



Il cielo era cupo, come lo era sempre stato in quello strano mondo.

Ma a Gee sembrava più nero che mai….

“dobbiamo essere celeri, dobbiamo allontanarci in fretta!” disse Raymond spronando i cavalli.

Arrivarono ai limiti di quel mondo, fino a che Gee non vide un qualcosa che non vedeva da tempo.

Un albero.

Arrivarono sino al margine di un campo.

Gee scese da cavallo e guardò stupito per terra.

Il distacco fra la polveroso terra arida di quel mondo e l’erba verde di quell’altro era netta.

“io non posso proseguire…”

“Perché?” chiese Gee spaventato, cosa avrebbe potuto fra da solo?

Raymond sorrise tristemente “è terra consacrata, e noi generali ufficiali non possiamo mettervi piede, perché siamo dannati…”

Gee annuì “e se nemmeno io potessi?”

“allora non saprei dove condurvi in salvo… sareste perduto…”

Gee sospirò mettendo un piede sull’erba… e non successe nulla, fece altri due o tre passi tirandosi dietro il cavallo e ancora niente così posò un piedi su uno dei ciottoli del sentiero.

“buona fortuna” gli disse Ray “spero riusciate a trovare la vostra strada per casa…”

“ma non posso andarmene!” disse Gee stupendo Raymond “io devo portare con me Eryn!”

“se davvero lo volete, allora dovrete dichiarare guerra al mio signore… e a tutti noi…” disse Raymond sospirando “Procuratevi un esercito…”

“facile, lo trovo in tutti i supermarket…” disse sarcastico Gee poi si rivolse a Ray con un sorriso di sfida “se per avere Eryn dovrò lottare… allora sia…”

“bene, allora le nostre strade si rincontreranno…” disse girando il cavallo “addio…”
“arrivederci…” disse sottovoce Gerard rimontando a cavallo e intraprendendo il sentiero.



Eryn guardò Frank sconvolta mentre Gerard si agitava sul trono.

“come sarebbe a dire che è scappato?”

Frank abbassò le spalle in segno di pentimento “l’ho lasciato un istante con Micheal, vi giuro non più… eppure è riuscito a fuggire, tramortendo vostro fratello…”

“se lo aveste punito come si conveniva non avrebbe avuto avere nemmeno la forza di muovere un dito!” disse Gerard alzandosi in piedi “non è la prima volta che la vostra stupidità ci nuoce, Frank…”

Micheal e Raymond si scambiarono uno sguardo, stava pagando tutto Frank…

“perfetto…” disse ironico Gerard “Io quel impostore lo voglio uccidere con la mie mani… Raymond… risvegliate la Parata Nera… lo andremo a prendere così…”

Tutti sgranarono gli occhi “la Parata Nera, mio signore?” chiese timoroso Bob.

“esattamente” disse Gerard “ma prima devo curarmi di una cosa…”

Scese i gradini che lo separavano da Frank e, estraendo la spada con un gesto fulminio, lo trapassò da parte a parte.

Frank avvertì la lama lacerargli la carne e il sangue saligli in gola.

“chi commette errori paga con il sangue” disse Gerard cupo sibilando al suo orecchio con voce bassa “dovreste saperlo…”

Jamia fece per correre verso di loro ma Alicia la fermò, affinché non uccidesse anche lei “NO!” urlò con le lacrime agli occhi, mentre osservava impotente la scena.

Gerard estrasse la lama macchiata di rosso, e Frank cadde davanti a lui in ginocchio, mentre la pozza di sangue si espandeva sempre più.

“spero che non lo prendiate mai…” disse Frank fra i denti mentre un rivolo di sangue gli usciva dalla bocca “spero sia lui a prendere voi e ciò che gli spetta…”

E detto questo si lasciò cadere in avanti chiudendo gli occhi.

Il corpo cadde supino sulle mattonelle di granito con un tonfo sordo, rimbombando per la stanza silenziosa eccetto le lacrime disperate che Jamia lasciava sulla spalla di Alicia.

Gerard abbassò lo sguardo sul corpo del amico poi a gran voce disse “guardate tutti: questo è il premio per gli incompetenti….”

Raymond di portò una mano alla fronte, mentre Micheal aveva solo un pensiero: è colpa nostra…

Gerard scavalcò il corpo “radunate la Parata Nera, partiamo adesso…” aggiunse poi allontanandosi.

Jamia corse verso il corpo del marito seguita da Alicia e si appoggiò a lui, una vittima innocente, piangendo…



Ray arrivò fino al balcone principale, che concedeva una visuale di tutta la desolazione davanti a loro.

Prese fuori da una elegante custodia di legno un flauto nero.

Stava per portarselo alle labbra quando il pensiero di Frank lo trafisse nel profondo.

“perdonatemi amico mio…” disse sottovoce, mentre una lacrima solitaria combatteva per uscire.

Ma lo impedì.

Si portò lo strumento alla bocca e lente note si dispersero nell’aria.

Dopo i primi minuti la terra cominciò a tremare, mentre il terreno si smuoveva.

Una mano uscì dalla terra, seguita poi da molte altre.

L’esercito del oscuro signore sorse dalla terra.

La Parata Nera riprese vita al richiamo del suo padrone…

“e fu così che i cadaveri ripresero vita, in cerca della vendetta che soddisfi il Signore Nero…”
Disse sottovoce Micheal che osservava la scena dall’ampia finestra nella sua stanza.



Eryn piangeva, appoggiata sul letto.

Aveva ucciso Frank, la sola persona li dentro che in tutti quegli anni aveva portata un po’ di sole nella sua vita.

La persona che la proteggeva.

Un caro amico.

E non c’era più.

Ucciso dalla mano del uomo che un tempo amava.

Ma che da quando era tornato non riconosceva.

Raymond entrò nella stanza “signora… vi devo parlare…”

“dite” disse la ragazza asciugandosi il viso.

Lui si chinò davanti a lei baciandole una mano “adesso vi racconterò tutto…”

La ragazza ascoltò il racconto stupita, poi sorrise tristemente “dunque Frank è morto per un errore…”
“esattamente…”

“almeno adesso so dove raggiungere Gee…” disse alzandosi “Preparatemi un cavallo”



Frank ha detto ciao...
e adesso?
bhè... lo vedrete presto!!
ditemi che ne pensate intanto!!
 
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GothicLady89
view post Posted on 30/6/2008, 06:40




Povero Frankie.. K fine orribile.. K tristezza... Cmq la storia e fantafavolostupenderrima!!! Bellix!! Continua presto!!! Voglio saxe assolutamente il seguito!!! XDXDXD
 
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lauramcr
view post Posted on 30/6/2008, 13:53




STUPENDAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!COMPLIMENTISSIMI!!!
povero FRANK!! image image
 
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***Revenge Heart ***
view post Posted on 30/6/2008, 20:29




NUUUU FRANKIE ç____ç
UCCIDETE IL GERARDO MALIGNO!!!!!!
continua!!
 
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chemical lady
view post Posted on 3/7/2008, 20:11




eccomi cn i capitoli 12 13 e 14!! grazie cm sempre a chi legge in particolare a GOtichLady89 LAura MCR e Revenge Heart!!
ditemi chje ne pensateee!!



Capitolo undici: I’m by you side for ever...



Non aveva nemmeno avuto il tempo di salutare Jamia e Alicia.

Ray le aveva detto di essere veloce, di cambiarsi, prendere qualche vestito e correre subito giù alle stalle, finche il signore oscuro era impegnato a organizzare l’armata non si sarebbe accorto della sua mancanza.

“dovete essere silenziosa e invisibile” le disse Ray alzandole il cappuccio sul capo, nascondendole con cura le ciocche biondo platino “Mi raccomando…”
“cercherò di non farmi vedere” disse la bionda mentre saliva sul cavallo nero.

Il cavallo di Frank…

“Ombra ti condurrà da lui” disse Ray accarezzando il collo del animale “conosce la via, l’ha fatta mille volte… quando arriverai al limite delle nostre terre tu passerai oltre perché il tuo cuore è puro. E scommetto che lui ti starà aspettando…” aggiunse infine Ray con un sorriso.

“vi ringrazio Raymond, per tutto ciò che avete fatto per me…”
“state attenta…” aggiunse prima di lasciarle la mano per assicurare la sacca della ragazza alla sella del cavallo “mi raccomando e in caso abbiate problemi usate questa” disse Ray passandole una spada con l’impugnatura bianca “credo che Frank volesse darla a voi… in questo caso”

La ragazza si asciugò gli occhi prendendo la spada.

Se la mise in vita, salda hai pantaloni.

Era la prima volta che non indossava una gonna, non sembrava nemmeno lei.

“allora buona fortuna…”

La ragazza annuì per poi chinarsi verso il cavallo “coraggio Ombra, dimostrami quanto sai essere veloce…”

La bestia si drizzò sulle gambe posteriori prendendo lo slancio per poi lanciarsi a capofitto nel buio della notte, verso i territori oltre l’orizzonte.

Ray osservò la scena da lontano per poi sorridere.

Si, era stata la cosa giusta spingerla a partire.



Il vento della notte le sferzava il viso facendole lacrimare gli occhi.

Ombra correva rapido e silenzioso per i territori deserti, proseguendo senza incontrare intralci.

Era stato saggio chiamare così quella bestia, era davvero un’ombra.

“avanti Ombra, più veloce!” lo incitava di tanto il tanto lei e lui di certo non si faceva pregare.

Dopo un’ora però lo fece fermare, per farlo riposare almeno un po’.

Scese dalla schiena della bestia e prendendo la borraccia gli diede un po’ di acqua.

“sei davvero valoroso come il tuo padrone” gli disse accarezzandogli il collo.

Il suo padrone, ancora non ci credeva che Frank non ci fosse più…

Come poteva amare un uomo così spietato se adesso aveva incontrato un Gerard generoso e buono?

Prima non aveva una cognizione netta del male e del bene come la aveva adesso.

Prima credeva che quello che facessero fosse il solo modo per vivere, ma da quando aveva conosciuto Gee…

Prese le briglie del cavallo e prese a camminare spedita.

Oltre la collina vide l’albero.

Frank gliene parlava spesso, lei non aveva mai visto nulla di simile.

Senza esitare prese a camminare sulla soffice erba, chinandosi per osservare un fiore.

Era chiuso, forse perché era notte.

Non aveva mai visto una cosa così bella.

Il cavallo si sentì autorizzato a brucare l’erba e lei sorrise dolcemente lasciando le briglie.

“solo alcuni minuti Ombra, poi dobbiamo rimetterci in cammino…”

Si mise a sedere sull’erba beandosi di quella bella sensazione di pace.

Alzò gli occhi al cielo rimanendo sorpresa.

C’erano dei puntini luminosi, nel cielo…

Dovevano essere stelle, suo padre una volta le raccontò che esistevano altri corpi celesti eccetto il sole: la luna e le stelle.

E poi anche Gee gliene aveva parlato, tanto, in una delle tante occasioni in cui lei lo ascoltava rapita.

Si alzò in piedi vogliosa più che mai di rivederlo.

Il cavallo la raggiunse subito e lei risalì in groppa “andiamo Ombra, cerchiamo di raggingerlo…”



Gerard osservava l’armata compiaciuto, alla sua destra Ray, alla sinistra Bob.

Dietro di lui Mikey lo guardava.

Come era cambiato, davvero non lo riconosceva più…

“siamo pronti a partire?” chiese Gerard autoritario a Raymond.

“si mio signore…”

“allora sia… ma prima dovrei salutare Eryn…” disse pensieroso il biondo ma Ray prontamente scattò.

“ma mio signore, non è possibile! Faremo troppo tardi… e poi ormai sarà a letto non credete?”

“si…” disse convinto l’uomo “Infondo per lei è stata una giornata dura… era molto legata a Frank e a quel impostore… la saluterò al rientro”

Ray sospirò sollevato mentre seguiva il padrone verso le stalle.

Stavano per partire era ufficiale.

Salirono a cavallo, per poi sfilare in mezzo a tutti quei cadaveri.

Micheal storse il naso per la puzza, il fetore di carne decomposta lo faceva star male, ma non poteva mostrare questa debolezza.

Non poteva dimostrare di essere in parte cambiato, come lo erano tutti del resto.

“domani sorgerà un sole rosso, come la terra che si macchierà del sangue di tutti coloro che mi ostacoleranno” disse Gerard tronfio, mentre osservava davanti a se, per poi rivolgersi a Micheal che lo osservava in silenzio “ non temere la verde vendetta, fratello mio, non temere la morte ne la distruzione… se mi rimarrai federe non dovrai temere nulla…”

Micheal annuì “ma a quale prezzo?” chiese però spavaldo “non vi era nessuno più fedele a voi di Frank… e voi mi dite queste parole, mentre ancora il suo sangue bagna i pavimenti delle vostre dimore…” la sua voce tremava di odio represso, mentre stringeva forte le briglie.

Gerard lo osservò incolore “decidetevi adesso: se non siete più fedele allora lascerò il vostro cadavere qui, non porto peso inutile…”

Micheal abbassò lo sguardo, fissando con insistenza la sella.

“perfetto” replicò acido Gerard per poi voltarsi verso Bob “voi andate in avanscoperta…”

Bob annuì speronando il cavallo che partì al galoppo.

“dove lo cercheremo?” chiese Raymond mentre si accingevano a partire.

“andremo nel unico luogo in cui si potrebbe nascondere…”

“Ma quei territori sono protetti da antichi incantesimi” disse pensieroso Raymond.

Gerard lo guardò accigliato “non sarà un problema, il mio amico qui” disse indicando un vecchio, seduto su una mula alquanto malconcia “è uno stregone che spezzerà il sigillo che incanta quei terreni consacrati, passeremo senza intoppi…. Mi sorprende che però tu abbia indovinato subito a quale luogo mi riferissi” aggiunse poi guardandolo con sguardo accusatore “c’è qualcosa che dovrei sapere?”

“assolutamente no mio signore” Raymond iniziava a sudare freddo, i guai erano alle porte…



Gee guardò il sole sorgere davanti a lui.

Era da tanto che non lo vedeva, e sinceramente gli mancava molto.

La cappa di nuvole grigie e cenere era ormai lontana, e cavalcare sull’erba non gli dispiaceva affatto.

Erano ore e ore che cavalcava la passo, e il cavallo si fermò guardandolo con astio.

“andiamo Nebbia non mi dire che sei stanca…” disse Gerard guardando la cavalla dal manto grigio, che si rifiutava di proseguire.

Era la cavalla che Micheal gli aveva dato per imparare a cavalcare e anche se gli sembrava assurdo la bestia sembrava capirlo alla perfezione.

E non si muoveva “oh bene!” disse sarcastico Gerard “adesso pure i cavalli prendono posizioni con me” aggiunse scendendo “come se fossi pesante da portare, eh? Scommetto che mi preferisci a Bob!”

La cavalla per risposta gli girò il sedere davanti alla faccia e prese a brucare tranquilla l’erba.

Poco più avanti Gerard vide un cancello nero.

Oltre il cancello c’era quello che a prima vista gli pareva un piccolo cimiterino.

Si avvicinò aprendo il cancello e vi entrò, non vedeva la dine da li.

Si guardò a destra e a sinistra, ma non vedeva nulla parte l’erba verde, qualche albero e lapidi poste in po’ a casaccio, per terra.

Gli venivano i brividi sembrava immenso.

“mi ispira una canzone” disse serio guardandosi attorno, se avesse avuto un foglio e una penna allora di che si sarebbe divertito…

Poi sentì qualcosa in lontananza, un cavallo che nitriva.

E se fossero venuti per prenderlo o peggio per ucciderlo???

Cercò di estrarre la spada dalla fondina ma non ci riuscì, così tirò può forte.

Inciampò nella lapide dietro di lui e cadde a terra dolorosamente.

Il cavallo si fermò li vicino, mentre Gee si nascondeva dietro alla lapide.

Aggettivo concordato con Gerard Way? Codardo.

Strinse la spada in mano, pronto per battersi se fosse stato strettamente necessario.

Sentì qualcuno scendere da cavallo e il suono di anfibi scontrare il terreno erboso.

Merdissima...

Non aveva scampo così prendendo meglio la spada si preparò ad alzarsi in piedi.

Avrebbe venduto cara la pelle!

Forse…

Tre, due, uno…

“Ahhhh!” urlò alzandosi e prendendo a colpire il vuoto.

Una spada colpì la sua, facendola cadere per terra e un gomito lo colpì sul naso.

Dolore…

“Gerard?” chiese la figura incappucciata mentre si scopriva la testa, liberando i lunghi capelli biondi.

“Eryn?”



Capitolo dodici: This is impossible!!



I loro occhi si incontrarono per un istante, il verde si fuse con il grigio, fino a che lei spezzo il silenzio.

La ragazza infatti scoppiò a ridere dandogli le spalle, mentre anche i cavalli fissavano incuriositi la scena…

“che cazzo ridi?” disse piccato Gee “potevo farti del male sul serio!” aggiunse rimettendo a posto la spada.

Eryn si voltò a guardarlo “si certo…” disse incredula “peccato che tu fossi troppo occupato a nasconderti nella fragile ombra di una lapide di marmo per poter sembrare una minaccia!” poi però i suoi occhi si rattristarono improvvisamente.

Gee si preoccupò, e avvicinandosi le spostò una ciocca di capelli biondi dal viso “ehy… che succede?”

“c’è una cosa che devo dirti…”

Gee corrugò la fronte “non deve essere molto bella se ci metti tanto a dirmela…”

“Frank… ecco lui… lui è…” la voce della ragazza tremò mentre una fitta dolorosa si espandeva nel petto di Gee.

“dimmi che stai scherzando…” la ragazza scosse la testa, buttandosi fra le braccia di Gee che sentì le lacrime salirgli agli occhi “come… quando…?”

“quando sei scappato… Gerard… lui pensava che fosse colpa di Frank se tu eri riuscito a fuggire così…”

Gee la strinse a se, forte, per poi lasciarla andare e salire con decisione a cavallo.

“cosa fai?”

“vado a vendicare Frank!”

La ragazza lo guardò spaventata “ma che follia è mai questa? Finiresti per beccarti una coltellata nello stomaco, e io sono stanca di perdere le persone che amo!” urlò la bionda mettendosi davanti al cavallo.

Gee abbassò lo sguardo “ma non posso nemmeno starmene qui con le mani in mano però…”

“dobbiamo raggiungere il villaggio di Olak, è qui vicino, penso che in mezza giornata a cavallo lo raggiungeremo!” disse Eryn decisa asciugandosi le lacrime “li chiederemo aiuti, c’è molta gente che vuole vedere la testa di Gerard impalata su una lancia…”

Gee la guardò un po’ preoccupato “non è che mi scambieranno per lui e…”

Lei sorrise appena “Mi lasceranno parlare”

“cosa te lo fa pensare?”

“Io sono nata li” ammise la ragazza guardando sognante verso il sole “io sono un dono, che gli abitanti del mio villaggio fecero al signore Nero perché li lasciassero in pace, affinché facesse tornare il sole almeno sulle loro terre… al inizio ero spaventata ma poi…”

“è scoppiata la scintilla” annuì Gee “posso capire, io ho fascino anche da cattivo…”

Lei lo guardò scuotendo il capo, non riuscendo però a trattenere un sorriso.

Poi fece per salire a cavallo ma Gee la fermò.

“aspetta!” disse scendendo a sua volta “prima devo assolutamente fare una cosa!”

“sbrigati però! Raymond mi ha detto che dobbiamo andare il più lontano possibile!”

“ok, sarò rapidissimo…”

Lei lo guardò perplessa mentre lui si avvicinava, le prendeva il viso fra le mani e la baciava appassionatamente…



“Perché siamo così lenti?”

Raymond abbassò lo sguardo desolato, come faceva a dire che stavano facendo di tutto per rallentare le cose?

“Molti soldati non sono stati ancora armati…” ammise infine.

“e sapete perché?” disse Gerard intollerante “perché siete tutti una massa di imbecilli!”

Micheal si passò una mano sul viso.

Doveva fare in modo di far perdere più tempo possibile a Gerard per far si che Gee e Eryn arrivassero il più lontano possibile.

“se non partiamo tra cinque minuti sarete il prossimo a raggiungere Frank!” disse Gerard puntando il dito al petto di Raymond “e sapete che non scherzo!”

Bob tornò in quel momento e Gerard lo guardò in attesa “sono stato in avanscoperta come avete chiesto e… tutto a posto, possiamo andare”

Gerard annuì “grazie a dio una buona notizia!”

Raymond si fece avanti “le truppe sono pronte”

“allora andiamo, Raymond cavalcherete sul fianco destro, Bob, voi sul sinistro… Micheal tu mi seguirai avanti, ti voglio vicino” disse rimontando a cavallo e andando un po’ avanti.

Micheal e Raymond si scambiarono uno sguardo “non so se essere lusingato o gridare per l’orrore” disse ironico il primo.

“fate attenzione con vostro fratello non si scherza”

“quello non è più mio fratello” disse Micheal spronando il cavallo e correndo dietro a Gerard.

“lo diceva anche con l’impostore” fece notare Bob “Non so più che pensare…”

“Nemmeno io” ammise Raymond “ma quello che voi chiamate impostore è decisamente migliore di questo pazzo sanguinario…”

“si è vero… ma è ambiguo…” proseguì Bob mentre montavano a cavallo.

“ambiguo? Da come si giostra Lady Eryn direi di no” aggiunse con una punta di malizia Raymond prima di cavalcare verso il lato destro del esercito.



Gee sbadigliò “quanto manca?”

Eryn lo fulminò “lo avete chiesto così tante volte ormai che non si contano nemmeno sulle dita di mille mani!”

“lo so… è solo che sono ore che cavalchiamo e io sono stanco, ho fame, ho sete e mi fa malissimo il sedere… e anche le parti basse” disse Gee facendo una smorfia dolorosa “tu sei una donna, non puoi capire questo tipo di dolore!”

Lei scoppiò a ridere “Ti blocco ora prima che tu possa svelarmi i dettagli…”

Una voce li fece fermare, una voce che non identificarono subito ma che…

“questo è Ray…” disse Gee sottovoce.

Scesero da cavallo e si nascosero in un cespuglio.

E se li avessero raggiunti?

E se…

Non voleva nemmeno pensarci.

Se si, allora era la fine…

Si presero per mano guardando oltre i cespuglio.

Gee rimase senza parole.

Davanti a lui, seduto su un masso c’era Ray, con tanto di jeans chiari e maglietta degli Iron Maiden!!

Poco più in la, Bob si stava alzando da terra, in pigiama, con l’aria spasata.

Suo fratello, anche lui in pigiama era il più stralunato, e continuava a chiedere dove cazzo fossero.

Poi veniva lui…

Frank…

I jeans strappati, la maglietta nera poco stirata, il ciuffo cadente sul occhio e l’aria estasiata…

“Ma sono…”

Eryn lo guardò sorpresa “Frank? Non è possibile lui è…”

Gee intanto si era già alzato e era uscita dal cespuglio “Mikey?”

Il fratello si girò e guardo spaesato suo fratello, con la divisa da parata lisa e strappata e lo sguardo trionfale.

Frank prese a saltellare e a battere le mani “io lo sapevo! Io lo sapevo!!”

Gee incrociò le braccia sul petto e soddisfatto disse “adesso ci credi fratellino che è tutto vero? Benvenuti in questo cazzo di mondo, miei amici!!”



Gerard osservò Micheal con la coda del occhio.

Erano appena partirti, finalmente e era pronto a prendersi la sua vendetta.

Era pronto a uccidere quel impostore



Capitolo tredici: I’m not Afraid to Live, I’m not Afraid to Dead...



“dobbiamo muoverci!” Gee esortava gli altri a darsi una mossa mentre attraversavano il cimitero.

Mikey era sfinito, Bob sembrava in preda a un attacco di cuore e Ray era così sudato che i suoi capelli si erano afflosciati. Frank invece era stato il più furbo e facendo una scenata patetica si era aggiudicato il diritto di salire sul cavallo di Eryn.

“fammi capire” disse Ray affannato affiancandosi a Gee mentre continuavano a camminare a passo svelto “se tutto quello che mi hai raccontato è vero noi stiamo rischiando di essere brutalmente uccisi?”

“si” disse il moro senza rallentare il passo “il succo è quello”

“ragazzi?” chiese Frank a un certo punto “Perché il cavallo mi guarda così?”

Bob trattenne una risata “e come ti guarda il cavallo Frank?”

“come in attesa di qualcosa”

Eryn fece spallucce “attende i tuoi ordini… è il cavallo del tuo omonimo….”

Frank allargò gli occhi “e c’è uno che si chiama Frank qui?”
“uno che è Frank… che era Frank…” disse Gee abbassando gli occhi mentre Eryn sospirava.

“cioè?” chiese Mikey.

“ragiona idiota, se ti ho detto che qui c’è uno che è praticamente me, ci siete anche voi… ma è troppo difficile da spiegare…”
“quindi ci sono dei nostri…sosia?” chiese Frank.

“si… diciamo così” terminò Gee “Però loro non sono cattivi… devono ubbidire a Gerard o quello li ammazza come ha fatto con Frank…”

Frank sobbalzò sul cavallo “ma perché il mio sosia è morto e il vostro no??? Non è mica giusto!! Uff!!”

Eryn lo guardò un po’ scioccata “piccola, il mio Frank e il tuo sono due cose opposte” le disse Gee.

“Lo avevo notato…” constatò la bionda sorridendo “mi piace di più il tuo… ma il mio povero Frank…” aggiunse poi abbassando lo sguardo “almeno adesso è in un posto migliore…”
“come è morto?” chiese Bob appoggiandole una mano sulla spalla.

“lo ha ucciso Gerard, per una cosa che nemmeno aveva fatto…”

Frank diede uno scappellotto a Gee, chinandosi verso di lui “sei uno stronzo!”
“Ma non io!” disse Gee massaggiandosi la zona colpita “l’altro Gerard! Cazzo mi hai fatto male!”

Eryn prese la mano di Frank guardandolo ammirata “cosa sono questi disegni?”

“tatuaggi!” disse fiero Frank “ne ho dappertutto se vuoi te li faccio vedere…”

“Frank!” disse Gee penetrandolo con uno sguardo scazzato.

“non essere geloso Ge-Ge!” gli disse Frank “Io ho Jamia che mi aspetta!”

Gee lo guardò sospettoso “non so se mi posso fidare…”
“Mi dispiace interrompervi ma siamo arrivati quasi a destinazione” disse la ragazza indicando la fine del cimitero, dalla quale si stagliava un nero e alto cancello.

“siamo arrivati dove?” chiese Ray.

“vedi quella capanna, al limite di quella selva? Vi abita un potente mago, che ci aiuterà a proseguire… nessuno può entrare nel reame senza sapere la parola d’ordine” spiegò la ragazza “e solo lui può darcela…”

“capisco…” disse Toro annuendo poco deciso “ma… cosa ti fa pensare che lui ci darà la parola d’ordine?”

“mi conosce” disse la ragazza mentre uscivano dal cancello “e poi non è una persona malvagia… però, la malvagità la sa ben fiutare! Ah, guai a chi prova a prenderlo per il naso, un triste destino lo attende!” disse indicando degli scheletri impiccati che penzolavano da un grande salice piangente “ecco la sorte dei malvagi!”

Frank si portò una mano al collo iniziando a sudare freddo “non è cattivo?”

“non direi” continuò la bionda “e poi non sareste qui se non foste buoni di cuore…”

Arrivarono alla capanna, che sembrava sul orlo della rovina.

Dalla porta aperta usciva un odore acre, che fece venire il volta stomaco hai nostri eroi…

“stregone? Siete in casa?” chiamò Eryn guardandosi attorno.

“Eryn!” tutti sobbalzarono mentre un uomo alto, dai capelli castani e grandi occhi azzurri veniva loro in contro, un uomo che conoscevano anche troppo bene…

“Bryan?” lo chiamò confuso Mikey, stranito dal vedere il loro manager con una veste così strana, alla mago merlino per intenderci, viola prugna.

Era decisamente strano.

Frank scoppiò a ridere.

“chi sono questi? Non dirmi che sono…” disse l’uomo guardandoli con odio.

“Poi avrò il tempo di spiegarvi tutto!” disse Eryn ponendosi sulla sua linea visiva e scongiurandolo “adesso vi prego, prendete atto solo della fiducia che provate in me!”

Bryan sospirò abbassando la guardia “ e sia! Ma pretendo di sapere tutto! Come loro posso essere entrati qui mi è inconcepibile!”

“tutto a suo tempo” disse Gee guadagnandosi le occhiate stranite degli amici “adesso però abbiamo bisogno del vostro aiuto… abbiamo molta premura…”

“capisco” disse sospettoso Bryan guardandolo attentamente “parlate dunque!”

“dobbiamo arrivare presto al villaggio” disse Eryn

“certo…” disse Bryan “Perché non rimanete a dormire qui stanotte? Ho già messo avanti la cena!”

“è questo odore per caso?” chiese spaventato Frank.

“certo! Non è delizioso?”

“come no” disse sconsolato il piccolo punk.



Gerard osservò scocciato davanti a se passandosi una mano fra i corti capelli biondo platino, che risplendevano di un bianco quasi lunare.

“Perché qual mago da strapazzo non riesce ad abbattere quella barriera?” chiese guardo il fratello che scosse la testa.

“Non saprei, forse è troppo forte per lui…” disse saggiamente Micheal facendo spallucce.

“o cambiamo mago, o ci facciamo venire in mente una idea” si intromise Bob fissando davanti a se quel povero vecchio che non sembrava più giovane di una ottantina di anni e che, sdentato, gridava le formule più strane che si potessero udire…

“ok, se non si muove lo ammazzo” disse Gerard.
“e poi come passeremo?” chiese acido Micheal passandogli accanto e allentandosi “la spada non è sempre la soluzione a tutto, dannazione!”

Gerard lo guardò allontanarsi, iniziando a riflettere sul fatto che suo fratello poteva essere una minaccia per lui e per il suo impero…



Alla fine Frank prese tre piatti di quella che aveva etichettato come pessima cena.

“se quello che mi avete detto è vero, Lady Eryn, siamo sull’orlo di una svolta…” disse Bryan prendendo un morso da un tozzo di pane.

Gee fissava distratto il fuoco, mentre nella sua testa si annidavano diversi pensieri.

Cosa avrebbero fatto arrivati nel villaggio?

Avrebbe trovato abbastanza uomini disposti ad aiutarlo nella sua impresa?

Gli avrebbero creduto?

Frank si mise a sedere vicino a lui, leggermente distanti degli altri “ehy bello a che pensi?”

“a tutto Frank…”

“impossibile! Si pensa una cosa alla volta caro…”

Gee sorrise “lo so… ma è così tanta la merda a cui penso che non so dove sbattere la testa…”

“vuoi un confessore?” chiese l’amico sorridendo.

“si magari… lo sai che mi sei mancato?”

“anche tu mi sei mancato… in quelle tre ore in cui non ci siamo visti!”

Gee sgranò gli occhi “tre ore solo?”

“si perché?”

Gee capì. Quando era in un mondo il tempo nel altro si fermava…

Bhè aveva un senso…



Parlò con Frank per ore ma poi su addormentarono tutti vicini, sul tappeto.

Ray si svegliò con l’impellente bisogno di andare in bagno, così uscì fuori e dopo aver fato pipì fece ritorno dentro.

Mikey dormiva appoggiato al muro in una posizione da mal di schiena, così avvicinandosi lo stese per bene mettendogli una copertina sotto alla testa.

Bob e Bryan si erano accaparrati le due sedie, mentre Frank era steso in posizione fetale sul tappeto.

Poco lontano Gee era vicino a Eryn e la abbracciava da dietro.

Ray sorrise.

Gee era uno che si innamorava facilmente, ma non lottava mai per quello in cui credeva…

Eppure…

Tutta quella storia surreale gli aveva dimostrato il contrario.

E lui e gli altri lo avrebbero seguito ovunque.



alloraaaa? diytemi che ne pensate mi racocmando che ci tengo!!
 
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justagirl
view post Posted on 4/7/2008, 00:17




woooooooooooow l'ho letta tutta d'un fiatoooo
ma tu....tu sei un genio!!!!!!
io non so da dove salti fuori ma io ti adoro....ma sono a bocca aperta....
io non ho parole....
continua ti prego perchè è fantasticaaaaaaaaaaaa

mi sa che me la rileggo.....
 
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***Revenge Heart ***
view post Posted on 4/7/2008, 06:44




si concordo con Mony sei un genio *O*
è così bello questo pezzo!!
continua presto!!!!!!!!!!!!
 
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lauramcr
view post Posted on 4/7/2008, 10:37




è_______________________B-E-L-L-I-S-S-I-M-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!


image image image image

image solo una cosa: il capitolo 13 io lo kiamerei: I’m not Afraid to Live, I’m not Afraid to DIE... ;)
 
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justagirl
view post Posted on 4/7/2008, 12:19




ahahah si....vabbè dai ma sono sottigliezze....c'era anche un haven't mi pare che era hasn't ...comunque don't worry...
mi sono troppo addicted a questa ff...
cacchio è strasuper bellissima....
l'ho letto che avevo metà sorriso e metà lacrime....
quando è morto frank...buhuuuuuuu e poi come sono stati bravi gli altriiii.....buhhuuuuuuhuuuu....
dai sbrigati a postare che sono qui in ansiaaaaa....quando ho finito di leggere ero tristissima.....voglio un nuovo post!!!! C'mon!!!!
 
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GothicLady89
view post Posted on 4/7/2008, 13:50




Oddio! Non so che dire!! Mi lasci senza parole!!! Cavolo che storia avvincente!!! Ti prende sin dall'inizio!!è specialissimissima!!!Continua!! 6 troppo bravaaaaaaaaaaaaaaa!!! Sì sì,Gal!!!
 
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justagirl
view post Posted on 4/7/2008, 23:10




ma allora postiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii?????????????
 
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chemical lady
view post Posted on 5/7/2008, 13:33




ok ok postoooo!!!
con calma... grazie a JustaGirl McrLaura Revenge Heart e ovviamnete Gothic Lady89!!!!!
ecco qui il seguito!!
ps: scusate per l'inglese e eventuali errori di italiano ma ecco... io sono tedesca e avvolte sgarro!!!

Capitolo quattordici: At the end of the word!



Gerard era impaziente, e quando lo era perdeva la calma.

Prese una lancia da in mano a uno dei soldati e lo infilzò.

Quello ovviamente, essendo già un morto, lo osservò stranito facendo un buffo inchino.

“Dio dei cieli, per quale oscura macchinazione tutto mi deve andare storto!”

Micheal roteò gli occhi scocciato scuotendo la testa.

Lo stregone non riusciva ad abbattere la barriera, e la cosa gli andava benissimo.

Più tempo ci mettevano più possibilità aveva Gee di scappare con Eryn lontano.

Ray pensava la stessa cosa mentre guardava qual tipo strambo spargere olii e strane sostanze per terra, senza ottenere effetti.

Si mise a sedere per terra, sogghignando appena senza farsi vedere.

A quanto pare la sfortuna li perseguitava…



“la sfortuna mi perseguita!” Frank cadde in ginocchio “non posso camminare ancora! Perché ci siamo messi in marci all’alba?! È una tortura!! Cazzo!”

Gee si passò una mano sulla faccia “Frank… siamo appena partiti!”

Bryan decise di aiutarlo “si vede ancora la mia capanna da qui!”
Frank si voltò guardando dietro di se poi disperato disse “allora è il tempo che si è fermato! Che mondo infame! Oh me tapino! Signore perché mi hai abbandonato??”

“potrei fargli un incantesimo” propose Bryan affiancandosi a Gerard “sarebbe indolore, e come risultato questo scricciolo di uomo non potrebbe parlare mai più… fino alla fine dei tempi!”

Gee lo guardò per alcuni minuti “ammetto che è allettante… ma no… mi serve la sia voce…”

“coraggio andiamo” disse Bob “Non perdiamo tempo in cazzate”

“già” lo spalleggiò Mikey “a quanto pare siamo nella merda, e io sono troppo giovane e talentuoso per morire!”

Ore di camminata (e di atroci lamenti da parte di Frank, al quale fu negato il viaggio sul cavallo) seguirono e nel tardo pomeriggio giunsero a un fossato profondo, che per essere oltrepassato richiedeva l’ausilio di un ponte levatoio.

“chi siete voi? Cosa vi porta per queste terre?” chiese una voce tonante dal alto delle mura.

Bryan si schiarì la voce “sono Bryan, mi conoscete di certo buon uomo, più volte sono accorso qui per curare i malati di peste con la mia magia!”

“la peste?” chiese Mikey “siamo a posto…”

“grande…” disse Frank un po’ spaventato, poi guardò Gee “ma secondo te è contagiosa?”

Tutti nascosero il viso fra le mani, fingendo di non averlo sentito.

“dite la parola d’ordine e vi sarà concesso di proseguire!” continuò la vedetta.

“certo!” disse il mago tronfio “la parola d’ordine è: furetto!”

“Furetto??!!” chiesero in coro i chimici “Una cosa così stupida non l’avevo mai sentita!” disse Gee scuotendo il capo “e io conosco Frank da anni!”

“è proprio la semplicità che trae in inganno” disse Bryan saccente mentre il ponte veniva abbassato per farli passare.

La compagnia passò e entrò nella cinta muraria, passando per un piccolo paesello.

Facce impaurite li guardarono mentre attraversavano silenziosi il paese, seguendo Eryn in silenzio.

Alcune persone li spiavano per le finestre,osservandoli con timore crescente mentre i bambini si stringevano alle sottane delle madri, altre li fulminavano con odio mentre gli passavano vicini, affilando le asce.

Sul volto di molti c’era il segno evidente della pestilenza e della carestia.

E tutti guardavano Gee.

Di certo doveva immaginarlo: con quel volto e con quella divisa di certo non sarebbe passato inosservato.

Eppure nessuno di inchinò al suo passaggio, nessuno gli face omaggi, anche se era il signore di quelle terre.

Anzi, tutti sembravano odiarlo.

Un contadino fece qualche passo verso di lui, sputandogli hai piedi “che siete venuto a cercare mio signore? Altre donne per i vostri schifosi uomini?”

Frank ci rimase particolarmente male…. “ va bhè… saremo anche in pigiama ma schifosi no!” disse un po’ scazzato.

Gee guardò l’uomo “Io non sono chi credi che io sia…”
“a si?” disse lui allargando le braccia “allora scusatemi, mio signore, ma credo che dobbiate andarvene, se non volete che la vostra testa accolga la luna su una lancia, sopra alle mura!”

“attento a quello che dici, Jonas” disse Eryn mettendosi fra Gee e l’uomo “Non so chi tu ti credi di essere adesso, ma noi siamo qui per vedere mio padre”

Il contadino annuì abbassando lo sguardo “Lady Eryn… come siete cambiata… eravate appena una ragazzina quando questo essere vi portò via…”

“mio padre” marcò la ragazza.

“sono qui, figlia mia” disse un uomo anziano, la barba bianca rispendeva al sole “cosa vi porta qui?”

La ragazza sorrise “abbiamo bisogno di indire una assemblea cittadina… adesso…”



Gerard osservò il mago sproloquiare qualcosa di latino e poi un boato si susseguì nella notte.

La barriera era stata infranta.

Con un sorriso trionfale montò a cavallo pronto per proseguire sulla sua strada.



“dobbiamo mettere su un esercito?” chiese un contadino una volta che Bryan e Eryn ebbero terminato la spiegazione “questa è una richiesta assurda! La peste ci ha devastati e la tisi continua la sua opera distruttiva! Troppi di noi muoiono in casa, come possiamo combattere?”

Le urla della folla erano eloquenti.

“se non combattiamo verremo distrutti!” disse la ragazza disperata.

Ma nessuno ne dava retta, tutti erano troppo irrequieti.

“cosa è la tisi?” chiese Frank a Gee mentre il moro pensava a un rapido modo per risolvere la situazione.

“la tubercolosi Frank”

“ah… anche questa è contagiosa vero?...”

Gee lo guardò mentre una idea gli balenava nella mente “Frank… spalleggiami!”

“come sempre!” disse il piccolo punk.

Gerard con un salto si mise in piedi su un carro “ascoltatemi…. Ehy! Ascoltatemi!” ma nessuno si voltò a guardarlo “CAZZO GUARDATEMI LURIDI BASTARDI!”

La folla si ammutolì guardandolo mentre Frank si metteva vicino al amico.

Gee si schiarì la voce “io non vi conosco, e voi non sapete chi sono io, ma vi dirò una cosa: io non mi arrendo! Io lotto e continuerò a lottare per portare tutte le ossa sane a casa mia! E sapete perché? Perché è così che bisogna fare!”

“cazzo si!” disse Frank agitandosi.

“se volete morire, allora mettetevi direttamente fuori dalle palle! Ma se volete lottare per quello in cui credete allora prendere una spada, o una spranga… o qualsiasi cosa contundente aiutatemi a fare fuori quel bastardo di Gerard!”

Suonava strano, ma era così.

La folla sembrò sorpresa davanti a quello strano discorso.

Poi si diramò.

Ognuno andò per la sua strada.

Gee scosse la testa rassegnato, per poi scendere.

Eryn si avvicinò abbracciandolo “hai parlato nel giusto…”

“si ma… non c’è nulla da fare…”

Lei gli accarezzò il viso, baciandolo sulle labbra “nulla è perduto…”

“tutto è perduto…”

“dici davvero? Allora voltati…”

Il moro eseguì trovandosi davanti molti uomini armati di forconi e bastoni.

Jonas si fece avanti “eccoti il tuo esercito, non saremo molti, ma il nostro cuore conta per cento a testa…”

Gee sorrise sollevato.

Frank cacciò un urlo “siamo in pista baby! Tremate i chimici stanno per arrivare!! E non sono soli!!! Hihihihi!!!”

“allora ha inizio?” chiese Mikey incrociando le braccia.

“si” disse Gee “E scopriremo solo vivendo come finirà!”


Capitolo quindici: I want live with you in your word!



Frank prese la spada iniziando ad agitarla sopra la testa.

Gee schivò un paio di colpi per miracolo “cazzo Frank attento!”

“come devo fare?” disse fermandosi affannato “forse devo affondare di più e roteare di meno…”

“forse” disse paziente Gee “dovresti stare fermo e farti insegnare…”

“da te? E chi sei? Zorro?”

“simpatico…” disse il moro dandogli una spinta “e poi, la spada si tiene con tutte e due le mani… non con il pollice e l’indice della mano destra!”

“scusa tanto se io sono raffinato!”

“ma sti gran cazzi!” Gee scocciato piantò la spada per terra incrociando le braccia e guardando truce l’amico “se ti ammazzano anche se sei un Lord inglese- che non sei assolutamente- è perché non hai tenuto bene la spada!”

“come sei irritabile…”

“come sei idiota…”

Eryn li guardava ridendo seduta su una staccionata poco distante.

“cosa può mai avere catturato questa tua espressione di puro diletto? Ogni cavaliere vorrebbe averla per imprigionare la tua attenzione…” disse Bryan sedendosi vicino a lei.

“guardate… non sono una gioia per gli occhi?” chiese lei sorridendo.

“si… dovete esservi assai affezionata…”

“moltissimo” ammise la bionda “Mai ho veduto persone così pittoresche nella mia vita… è come un toccasana per lo spirito!”

“ci credo, mia signora…” constatò il mago “e immagino che per voi sarà molto dura lasciarli andare…”
Eryn lo guardò perplessa “di che discorrete? Non son ragionamenti da farsi questi… perché io dovrei lasciarli andare? Andrei con loro, con lui, anche in capo a questo mondo!”

“si però… loro vengono da un tempo diverso, se mi è permesso parlare, e se ben o capito sono i doppi di coloro che dimorano qui…”

“si…”
“e perché non dovrebbe esistere anche una vostra copia nel mondo di cui si discute? Non credete che tutto torni così?”

Eryn si alzò correndo via, verso le capanne.

Entrata in una di queste si appoggiò alla parete e pianse.

Era stata una stupida a non pensarlo, e una stupida a illudersi di seguirlo…



Mikey impugnò l’arco guardandolo diffidente.

“dovete tenere il gomito alto messere” gli disse Jonas “non sembrate un abile arcere…”

Mikey non lo degnò nemmeno di una risposta, piuttosto prese la mira e fece centro al primo colpo.

“vai Little Way!” gli urlò Ray agitando la spada.

Tutti erano stati vestiti con abiti popolari, pantaloni stretti di un verde tendente al giallo, una casacca marrone terra e una maglia di anelli di metallo.

Erano pronti per combattere.

Sopratutto Frank, al quale Gee aveva consegnato una frusta.

“wao che figata!” disse prendendola tutto contento.

“eri bravo con quella…” disse Gee soprappensiero “almeno lo era la tua copia…”

“allora ci riuscirò!” disse facendola scoccare, la si prese la gamba “AH!” urlò sollevandosi poi i pantaloni e rivelando un livido nero che si formava sotto la cute “cazzo come fa male!”

“cerca di concentrarti” gli disse Bob “o ci rimetterai un occhio…”

“ok ci sono” disse Frank prendendo una mela “tieni Gee, mettila sulla testa. Con un colpo di frusta riuscirò a tagliarla in due metà perfettamente simmetriche!”

Gee si spostò alla svelta buttando la mela a Ray “ma non ci penso nemmeno! Potresti uccidermi con la tua mira!”

“uff ma non ti fidi proprio…”
“direi di no Frank!” Gee si guardò attorno “Eryn?” chiese poi vedendo che nel luogo in cui era seduta poco prima c’era solo Bryan.

“l’ho vista dirigersi di gran carriera verso il paese” disse Jonas “non sembrava per nulla felice…”

Gee corrugò la fronte dirigendosi dove Jonas gli aveva indicato.

Chissà cosa era successo…

Bussò alla porta della piccola casetta dove avevano riposato poche ore prima, subito lentamente chiamando il nome della ragazza e poi con più insistenza.

“Eryn? Eryn ma è successo qualcosa?” chiese in ansia.

“no…” la voce della ragazza gli arrivò lontana, e la cosa lo preoccupò “va tutto bene… sono solo stanca e vorrei dormire…”
“sei sicura?” non lo persuadeva affatto quel tono, quel distacco improvviso.

“si… non devi dolerti… voglio solo riposare…”

“allora ci vediamo dopo” le disse il moro “se non stai bene sai dove trovarmi…”

“certo…”
Gee si voltò un po’ titubante e tornò in dietro ad accertarsi che Frank non si fosse cavato un occhio o strappato una gamba con la frusta…

Un rumore gli impedì di rivolgersi al amico, un suono continuato e lungo, profondo come un…

“un corno” gli disse Jonas “il corno della Parata Nera…. Ormai sono qui…”

Gee salì le scale che davano sulle mura e si appoggiò a uno dei merli che componevano le coperture per gli arcieri.

Sotto c’era un uomo a cavallo, con una mano che teneva la briglia e l’altra che meno cortese impugnava la spada.

“Bob!” gli urlò Gee “siete arrivati anche voi eh?” replicò leggermente acido.

“il mio signore” disse pacato l’uomo mentre Mikey e gli altri raggiungevano Gee sulle mura “ti comanda di scendere e di combattere da uomo, tanto non si porrà scrupoli a radere al suolo la città…”

Bob guardò in faccia quel uomo identico a lui ma più imponente, che indossava con fierezza quella divisa, come lui non aveva mai fatto.

Frank a bocca aperta prese a indicare prima un Bob e poi quello accanto a lui.

“di al tuo ‘signore’” disse intanto Gee “che può anche baciarmi le chiappe, io di qui non mi muovo e se vuole la guerra non gliela risparmio!!”

Il Bob malvagio fece un cenno con il capo “glielo riferirò… quando al calare delle tenebre sentirete suonare tre volte il corno, allora sarà giunta come una piaga la Parata Nera su di voi…”

“perché non passi dalla mia parte?” gli chiese Gee “non sei cattivo… non sei come Lui…”
Bob sorrise appena “No… io non posso scegliere…”

“si che puoi!”

“chiedereste mai a un padre di uccidere un figlio? Non posso tradire il mio signore, che è sempre stato anche mio amico… ora vi chiedo la licenza di andare… ho molta premura…”
“ciao allora…” disse Gee mentre il biondo girava il cavallo e se ne andava “cazzo!” disse Gee sbattendo il pugno sulle mura “dobbiamo organizzarci o crepiamo tutti!”

“che si fa?” domandò Mikey “pendiamo dalle tue labbra…”
“Ok… emh…” Gee si passò una mano sulla fronte “ok tu sei un mito con l’arco no? Comanderai gli arcieri dall’alto, qui sulle mura. Bob e Ray, i pochi della cavalleria e Frank… tu vieni con me, farò prima a tenerti d’occhio…” chiamò poi Jonas “fai scaldare del olio, tanto olio… e portatelo qui sulle mura… quando tenteranno di salire dovrà essere bollente…”
“ho capito mio signore” disse l’uomo facendo un inchino profondo “faro preparare tutto… se mi seguite vi daremo delle vesti più consone…”

Gee annuì “ok… ragazzi adesso serietà, dobbiamo portare la pellaccia a casa!”



Gerard sbuffò “ebbene vuole la guerra? E così sia! Stasera banchetterò sul suo cadavere!” disse alzandosi in piedi “andiamo fino alle mura, le raderemo al suolo quelle dannate case, quelle stomachevoli persone! Impareranno a dar rifugio a un impostore!”

Micheal scambiò uno sguardo con Raymond.

Sarebbero stati dalla parte del loro padrone nonostante tutto?

Non lo sapevano…



“LA MORTE SI STAGLIA PADRONA SULLE VOSTRE TESTE!”

Gee si passò una mano sul viso, aveva chiesto a Bryan di fare un bel discorso per incitare gli uomini ma si era lasciato prendere un po’ la mano…

“MORIREMO INVOCANDO IL NOME DI DIO!!! NON CI SARà UN DOMANI PER COLORO CHE COMBATTERANNO E…”

“BRYAN!” Gee lo spinse “cazzo sei demoralizzante!”

“voi mi avete detto di aprirmi agli uomini!”

“sei un cretino!”

Il suono del corno li riscosse, mentre il sole bagnava di sangue il cielo, come presto la notte avrebbe bagnato di rosso la terra…

Il primo dei tre suoni che rappresentavano l’inizio della fine.
“ognuno hai propri posti” disse Gee “e ricordate: non dovete temere la morte… combattete fino a che avrete un alito in corpo, combattete fino a che ogni goccia del sangue nemica sarà stata sparsa…”

“che poeta” disse Frank ammirato.

“Eryn” disse Gee avvicinandosi alla ragazza “molti altri uomini si sono aggiunti a noi, e ce la faremo… adesso però voglio confidarti una cosa… non posso combattere se sto in pena per te… va a nasconderti con le donne e con i bambini…”
Lei lo guardò rattristata “di che utilità sarei?”

“molto più di quello che non credi… adesso ti prego vai…”

Lei annuì baciando l’uomo sulle labbra “ti prego ritorna da me…”

Un altro suono del corno.

Gee la scostò dolcemente da se “non ti lascerò mai… va adesso…”
Lei corse verso i rifugi mentre Gee si infilava l’elmo e saliva le scale, mettendosi fra Frank e Mikey incima alle mura.

Davanti a se una armata immensa era pronta a invadere la città…

“e così si inizia…” disse, mentre l’ultimo suono di corno infrangeva la sera ormai quasi totalmente priva di luce…



mancano 2 capitoli alla fine.....
che ne dite di quest i intanto?
ps: su un altro sito sto mettendo il seguito se vi interessa... ma vado avanti lentamente.....
 
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GothicLady89
view post Posted on 5/7/2008, 13:56




è quasi finita.. NOOOO!!! Io non voglio!! Già piango disperata!!! Mi sn troppo affezionata a questa storia!! Sembra un film!!! è bellobellobello!! E tu 6 bravabravabrava!!! TI PREGO:CONTINUALA ALL'INFINITO!!! PLEASEEEEEEEEE!!!!!
 
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lauramcr
view post Posted on 5/7/2008, 18:38




Vai avanti lentamente??????? NON CI PROVARE NEMMENO, IO VOGLIO IL SEGUITO SUBITO U.U :ammik:

BRAAAAAAAAAAAAAAVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA :grrr: :guitar: :heart:
 
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chemical lady
view post Posted on 5/7/2008, 19:40




grazie per i complimenti... non mi aspettavo che piacesse tanto!!
 
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66 replies since 30/5/2008, 21:38   391 views
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