| eccomi cn i capitoli 12 13 e 14!! grazie cm sempre a chi legge in particolare a GOtichLady89 LAura MCR e Revenge Heart!! ditemi chje ne pensateee!!
Capitolo undici: I’m by you side for ever...
Non aveva nemmeno avuto il tempo di salutare Jamia e Alicia.
Ray le aveva detto di essere veloce, di cambiarsi, prendere qualche vestito e correre subito giù alle stalle, finche il signore oscuro era impegnato a organizzare l’armata non si sarebbe accorto della sua mancanza.
“dovete essere silenziosa e invisibile” le disse Ray alzandole il cappuccio sul capo, nascondendole con cura le ciocche biondo platino “Mi raccomando…” “cercherò di non farmi vedere” disse la bionda mentre saliva sul cavallo nero.
Il cavallo di Frank…
“Ombra ti condurrà da lui” disse Ray accarezzando il collo del animale “conosce la via, l’ha fatta mille volte… quando arriverai al limite delle nostre terre tu passerai oltre perché il tuo cuore è puro. E scommetto che lui ti starà aspettando…” aggiunse infine Ray con un sorriso.
“vi ringrazio Raymond, per tutto ciò che avete fatto per me…” “state attenta…” aggiunse prima di lasciarle la mano per assicurare la sacca della ragazza alla sella del cavallo “mi raccomando e in caso abbiate problemi usate questa” disse Ray passandole una spada con l’impugnatura bianca “credo che Frank volesse darla a voi… in questo caso”
La ragazza si asciugò gli occhi prendendo la spada.
Se la mise in vita, salda hai pantaloni.
Era la prima volta che non indossava una gonna, non sembrava nemmeno lei.
“allora buona fortuna…”
La ragazza annuì per poi chinarsi verso il cavallo “coraggio Ombra, dimostrami quanto sai essere veloce…”
La bestia si drizzò sulle gambe posteriori prendendo lo slancio per poi lanciarsi a capofitto nel buio della notte, verso i territori oltre l’orizzonte.
Ray osservò la scena da lontano per poi sorridere.
Si, era stata la cosa giusta spingerla a partire.
Il vento della notte le sferzava il viso facendole lacrimare gli occhi.
Ombra correva rapido e silenzioso per i territori deserti, proseguendo senza incontrare intralci.
Era stato saggio chiamare così quella bestia, era davvero un’ombra.
“avanti Ombra, più veloce!” lo incitava di tanto il tanto lei e lui di certo non si faceva pregare.
Dopo un’ora però lo fece fermare, per farlo riposare almeno un po’.
Scese dalla schiena della bestia e prendendo la borraccia gli diede un po’ di acqua.
“sei davvero valoroso come il tuo padrone” gli disse accarezzandogli il collo.
Il suo padrone, ancora non ci credeva che Frank non ci fosse più…
Come poteva amare un uomo così spietato se adesso aveva incontrato un Gerard generoso e buono?
Prima non aveva una cognizione netta del male e del bene come la aveva adesso.
Prima credeva che quello che facessero fosse il solo modo per vivere, ma da quando aveva conosciuto Gee…
Prese le briglie del cavallo e prese a camminare spedita.
Oltre la collina vide l’albero.
Frank gliene parlava spesso, lei non aveva mai visto nulla di simile.
Senza esitare prese a camminare sulla soffice erba, chinandosi per osservare un fiore.
Era chiuso, forse perché era notte.
Non aveva mai visto una cosa così bella.
Il cavallo si sentì autorizzato a brucare l’erba e lei sorrise dolcemente lasciando le briglie.
“solo alcuni minuti Ombra, poi dobbiamo rimetterci in cammino…”
Si mise a sedere sull’erba beandosi di quella bella sensazione di pace.
Alzò gli occhi al cielo rimanendo sorpresa.
C’erano dei puntini luminosi, nel cielo…
Dovevano essere stelle, suo padre una volta le raccontò che esistevano altri corpi celesti eccetto il sole: la luna e le stelle.
E poi anche Gee gliene aveva parlato, tanto, in una delle tante occasioni in cui lei lo ascoltava rapita.
Si alzò in piedi vogliosa più che mai di rivederlo.
Il cavallo la raggiunse subito e lei risalì in groppa “andiamo Ombra, cerchiamo di raggingerlo…”
Gerard osservava l’armata compiaciuto, alla sua destra Ray, alla sinistra Bob.
Dietro di lui Mikey lo guardava.
Come era cambiato, davvero non lo riconosceva più…
“siamo pronti a partire?” chiese Gerard autoritario a Raymond.
“si mio signore…”
“allora sia… ma prima dovrei salutare Eryn…” disse pensieroso il biondo ma Ray prontamente scattò.
“ma mio signore, non è possibile! Faremo troppo tardi… e poi ormai sarà a letto non credete?”
“si…” disse convinto l’uomo “Infondo per lei è stata una giornata dura… era molto legata a Frank e a quel impostore… la saluterò al rientro”
Ray sospirò sollevato mentre seguiva il padrone verso le stalle.
Stavano per partire era ufficiale.
Salirono a cavallo, per poi sfilare in mezzo a tutti quei cadaveri.
Micheal storse il naso per la puzza, il fetore di carne decomposta lo faceva star male, ma non poteva mostrare questa debolezza.
Non poteva dimostrare di essere in parte cambiato, come lo erano tutti del resto.
“domani sorgerà un sole rosso, come la terra che si macchierà del sangue di tutti coloro che mi ostacoleranno” disse Gerard tronfio, mentre osservava davanti a se, per poi rivolgersi a Micheal che lo osservava in silenzio “ non temere la verde vendetta, fratello mio, non temere la morte ne la distruzione… se mi rimarrai federe non dovrai temere nulla…”
Micheal annuì “ma a quale prezzo?” chiese però spavaldo “non vi era nessuno più fedele a voi di Frank… e voi mi dite queste parole, mentre ancora il suo sangue bagna i pavimenti delle vostre dimore…” la sua voce tremava di odio represso, mentre stringeva forte le briglie.
Gerard lo osservò incolore “decidetevi adesso: se non siete più fedele allora lascerò il vostro cadavere qui, non porto peso inutile…”
Micheal abbassò lo sguardo, fissando con insistenza la sella.
“perfetto” replicò acido Gerard per poi voltarsi verso Bob “voi andate in avanscoperta…”
Bob annuì speronando il cavallo che partì al galoppo.
“dove lo cercheremo?” chiese Raymond mentre si accingevano a partire.
“andremo nel unico luogo in cui si potrebbe nascondere…”
“Ma quei territori sono protetti da antichi incantesimi” disse pensieroso Raymond.
Gerard lo guardò accigliato “non sarà un problema, il mio amico qui” disse indicando un vecchio, seduto su una mula alquanto malconcia “è uno stregone che spezzerà il sigillo che incanta quei terreni consacrati, passeremo senza intoppi…. Mi sorprende che però tu abbia indovinato subito a quale luogo mi riferissi” aggiunse poi guardandolo con sguardo accusatore “c’è qualcosa che dovrei sapere?”
“assolutamente no mio signore” Raymond iniziava a sudare freddo, i guai erano alle porte…
Gee guardò il sole sorgere davanti a lui.
Era da tanto che non lo vedeva, e sinceramente gli mancava molto.
La cappa di nuvole grigie e cenere era ormai lontana, e cavalcare sull’erba non gli dispiaceva affatto.
Erano ore e ore che cavalcava la passo, e il cavallo si fermò guardandolo con astio.
“andiamo Nebbia non mi dire che sei stanca…” disse Gerard guardando la cavalla dal manto grigio, che si rifiutava di proseguire.
Era la cavalla che Micheal gli aveva dato per imparare a cavalcare e anche se gli sembrava assurdo la bestia sembrava capirlo alla perfezione.
E non si muoveva “oh bene!” disse sarcastico Gerard “adesso pure i cavalli prendono posizioni con me” aggiunse scendendo “come se fossi pesante da portare, eh? Scommetto che mi preferisci a Bob!”
La cavalla per risposta gli girò il sedere davanti alla faccia e prese a brucare tranquilla l’erba.
Poco più avanti Gerard vide un cancello nero.
Oltre il cancello c’era quello che a prima vista gli pareva un piccolo cimiterino.
Si avvicinò aprendo il cancello e vi entrò, non vedeva la dine da li.
Si guardò a destra e a sinistra, ma non vedeva nulla parte l’erba verde, qualche albero e lapidi poste in po’ a casaccio, per terra.
Gli venivano i brividi sembrava immenso.
“mi ispira una canzone” disse serio guardandosi attorno, se avesse avuto un foglio e una penna allora di che si sarebbe divertito…
Poi sentì qualcosa in lontananza, un cavallo che nitriva.
E se fossero venuti per prenderlo o peggio per ucciderlo???
Cercò di estrarre la spada dalla fondina ma non ci riuscì, così tirò può forte.
Inciampò nella lapide dietro di lui e cadde a terra dolorosamente.
Il cavallo si fermò li vicino, mentre Gee si nascondeva dietro alla lapide.
Aggettivo concordato con Gerard Way? Codardo.
Strinse la spada in mano, pronto per battersi se fosse stato strettamente necessario.
Sentì qualcuno scendere da cavallo e il suono di anfibi scontrare il terreno erboso.
Merdissima...
Non aveva scampo così prendendo meglio la spada si preparò ad alzarsi in piedi.
Avrebbe venduto cara la pelle!
Forse…
Tre, due, uno…
“Ahhhh!” urlò alzandosi e prendendo a colpire il vuoto.
Una spada colpì la sua, facendola cadere per terra e un gomito lo colpì sul naso.
Dolore…
“Gerard?” chiese la figura incappucciata mentre si scopriva la testa, liberando i lunghi capelli biondi.
“Eryn?”
Capitolo dodici: This is impossible!!
I loro occhi si incontrarono per un istante, il verde si fuse con il grigio, fino a che lei spezzo il silenzio.
La ragazza infatti scoppiò a ridere dandogli le spalle, mentre anche i cavalli fissavano incuriositi la scena…
“che cazzo ridi?” disse piccato Gee “potevo farti del male sul serio!” aggiunse rimettendo a posto la spada.
Eryn si voltò a guardarlo “si certo…” disse incredula “peccato che tu fossi troppo occupato a nasconderti nella fragile ombra di una lapide di marmo per poter sembrare una minaccia!” poi però i suoi occhi si rattristarono improvvisamente.
Gee si preoccupò, e avvicinandosi le spostò una ciocca di capelli biondi dal viso “ehy… che succede?”
“c’è una cosa che devo dirti…”
Gee corrugò la fronte “non deve essere molto bella se ci metti tanto a dirmela…”
“Frank… ecco lui… lui è…” la voce della ragazza tremò mentre una fitta dolorosa si espandeva nel petto di Gee.
“dimmi che stai scherzando…” la ragazza scosse la testa, buttandosi fra le braccia di Gee che sentì le lacrime salirgli agli occhi “come… quando…?”
“quando sei scappato… Gerard… lui pensava che fosse colpa di Frank se tu eri riuscito a fuggire così…”
Gee la strinse a se, forte, per poi lasciarla andare e salire con decisione a cavallo.
“cosa fai?”
“vado a vendicare Frank!”
La ragazza lo guardò spaventata “ma che follia è mai questa? Finiresti per beccarti una coltellata nello stomaco, e io sono stanca di perdere le persone che amo!” urlò la bionda mettendosi davanti al cavallo.
Gee abbassò lo sguardo “ma non posso nemmeno starmene qui con le mani in mano però…”
“dobbiamo raggiungere il villaggio di Olak, è qui vicino, penso che in mezza giornata a cavallo lo raggiungeremo!” disse Eryn decisa asciugandosi le lacrime “li chiederemo aiuti, c’è molta gente che vuole vedere la testa di Gerard impalata su una lancia…”
Gee la guardò un po’ preoccupato “non è che mi scambieranno per lui e…”
Lei sorrise appena “Mi lasceranno parlare”
“cosa te lo fa pensare?”
“Io sono nata li” ammise la ragazza guardando sognante verso il sole “io sono un dono, che gli abitanti del mio villaggio fecero al signore Nero perché li lasciassero in pace, affinché facesse tornare il sole almeno sulle loro terre… al inizio ero spaventata ma poi…”
“è scoppiata la scintilla” annuì Gee “posso capire, io ho fascino anche da cattivo…”
Lei lo guardò scuotendo il capo, non riuscendo però a trattenere un sorriso.
Poi fece per salire a cavallo ma Gee la fermò.
“aspetta!” disse scendendo a sua volta “prima devo assolutamente fare una cosa!”
“sbrigati però! Raymond mi ha detto che dobbiamo andare il più lontano possibile!”
“ok, sarò rapidissimo…”
Lei lo guardò perplessa mentre lui si avvicinava, le prendeva il viso fra le mani e la baciava appassionatamente…
“Perché siamo così lenti?”
Raymond abbassò lo sguardo desolato, come faceva a dire che stavano facendo di tutto per rallentare le cose?
“Molti soldati non sono stati ancora armati…” ammise infine.
“e sapete perché?” disse Gerard intollerante “perché siete tutti una massa di imbecilli!”
Micheal si passò una mano sul viso.
Doveva fare in modo di far perdere più tempo possibile a Gerard per far si che Gee e Eryn arrivassero il più lontano possibile.
“se non partiamo tra cinque minuti sarete il prossimo a raggiungere Frank!” disse Gerard puntando il dito al petto di Raymond “e sapete che non scherzo!”
Bob tornò in quel momento e Gerard lo guardò in attesa “sono stato in avanscoperta come avete chiesto e… tutto a posto, possiamo andare”
Gerard annuì “grazie a dio una buona notizia!”
Raymond si fece avanti “le truppe sono pronte”
“allora andiamo, Raymond cavalcherete sul fianco destro, Bob, voi sul sinistro… Micheal tu mi seguirai avanti, ti voglio vicino” disse rimontando a cavallo e andando un po’ avanti.
Micheal e Raymond si scambiarono uno sguardo “non so se essere lusingato o gridare per l’orrore” disse ironico il primo.
“fate attenzione con vostro fratello non si scherza”
“quello non è più mio fratello” disse Micheal spronando il cavallo e correndo dietro a Gerard.
“lo diceva anche con l’impostore” fece notare Bob “Non so più che pensare…”
“Nemmeno io” ammise Raymond “ma quello che voi chiamate impostore è decisamente migliore di questo pazzo sanguinario…”
“si è vero… ma è ambiguo…” proseguì Bob mentre montavano a cavallo.
“ambiguo? Da come si giostra Lady Eryn direi di no” aggiunse con una punta di malizia Raymond prima di cavalcare verso il lato destro del esercito.
Gee sbadigliò “quanto manca?”
Eryn lo fulminò “lo avete chiesto così tante volte ormai che non si contano nemmeno sulle dita di mille mani!”
“lo so… è solo che sono ore che cavalchiamo e io sono stanco, ho fame, ho sete e mi fa malissimo il sedere… e anche le parti basse” disse Gee facendo una smorfia dolorosa “tu sei una donna, non puoi capire questo tipo di dolore!”
Lei scoppiò a ridere “Ti blocco ora prima che tu possa svelarmi i dettagli…”
Una voce li fece fermare, una voce che non identificarono subito ma che…
“questo è Ray…” disse Gee sottovoce.
Scesero da cavallo e si nascosero in un cespuglio.
E se li avessero raggiunti?
E se…
Non voleva nemmeno pensarci.
Se si, allora era la fine…
Si presero per mano guardando oltre i cespuglio.
Gee rimase senza parole.
Davanti a lui, seduto su un masso c’era Ray, con tanto di jeans chiari e maglietta degli Iron Maiden!!
Poco più in la, Bob si stava alzando da terra, in pigiama, con l’aria spasata.
Suo fratello, anche lui in pigiama era il più stralunato, e continuava a chiedere dove cazzo fossero.
Poi veniva lui…
Frank…
I jeans strappati, la maglietta nera poco stirata, il ciuffo cadente sul occhio e l’aria estasiata…
“Ma sono…”
Eryn lo guardò sorpresa “Frank? Non è possibile lui è…”
Gee intanto si era già alzato e era uscita dal cespuglio “Mikey?”
Il fratello si girò e guardo spaesato suo fratello, con la divisa da parata lisa e strappata e lo sguardo trionfale.
Frank prese a saltellare e a battere le mani “io lo sapevo! Io lo sapevo!!”
Gee incrociò le braccia sul petto e soddisfatto disse “adesso ci credi fratellino che è tutto vero? Benvenuti in questo cazzo di mondo, miei amici!!”
Gerard osservò Micheal con la coda del occhio.
Erano appena partirti, finalmente e era pronto a prendersi la sua vendetta.
Era pronto a uccidere quel impostore
Capitolo tredici: I’m not Afraid to Live, I’m not Afraid to Dead...
“dobbiamo muoverci!” Gee esortava gli altri a darsi una mossa mentre attraversavano il cimitero.
Mikey era sfinito, Bob sembrava in preda a un attacco di cuore e Ray era così sudato che i suoi capelli si erano afflosciati. Frank invece era stato il più furbo e facendo una scenata patetica si era aggiudicato il diritto di salire sul cavallo di Eryn.
“fammi capire” disse Ray affannato affiancandosi a Gee mentre continuavano a camminare a passo svelto “se tutto quello che mi hai raccontato è vero noi stiamo rischiando di essere brutalmente uccisi?”
“si” disse il moro senza rallentare il passo “il succo è quello”
“ragazzi?” chiese Frank a un certo punto “Perché il cavallo mi guarda così?”
Bob trattenne una risata “e come ti guarda il cavallo Frank?”
“come in attesa di qualcosa”
Eryn fece spallucce “attende i tuoi ordini… è il cavallo del tuo omonimo….”
Frank allargò gli occhi “e c’è uno che si chiama Frank qui?” “uno che è Frank… che era Frank…” disse Gee abbassando gli occhi mentre Eryn sospirava.
“cioè?” chiese Mikey.
“ragiona idiota, se ti ho detto che qui c’è uno che è praticamente me, ci siete anche voi… ma è troppo difficile da spiegare…” “quindi ci sono dei nostri…sosia?” chiese Frank.
“si… diciamo così” terminò Gee “Però loro non sono cattivi… devono ubbidire a Gerard o quello li ammazza come ha fatto con Frank…”
Frank sobbalzò sul cavallo “ma perché il mio sosia è morto e il vostro no??? Non è mica giusto!! Uff!!”
Eryn lo guardò un po’ scioccata “piccola, il mio Frank e il tuo sono due cose opposte” le disse Gee.
“Lo avevo notato…” constatò la bionda sorridendo “mi piace di più il tuo… ma il mio povero Frank…” aggiunse poi abbassando lo sguardo “almeno adesso è in un posto migliore…” “come è morto?” chiese Bob appoggiandole una mano sulla spalla.
“lo ha ucciso Gerard, per una cosa che nemmeno aveva fatto…”
Frank diede uno scappellotto a Gee, chinandosi verso di lui “sei uno stronzo!” “Ma non io!” disse Gee massaggiandosi la zona colpita “l’altro Gerard! Cazzo mi hai fatto male!”
Eryn prese la mano di Frank guardandolo ammirata “cosa sono questi disegni?”
“tatuaggi!” disse fiero Frank “ne ho dappertutto se vuoi te li faccio vedere…”
“Frank!” disse Gee penetrandolo con uno sguardo scazzato.
“non essere geloso Ge-Ge!” gli disse Frank “Io ho Jamia che mi aspetta!”
Gee lo guardò sospettoso “non so se mi posso fidare…” “Mi dispiace interrompervi ma siamo arrivati quasi a destinazione” disse la ragazza indicando la fine del cimitero, dalla quale si stagliava un nero e alto cancello.
“siamo arrivati dove?” chiese Ray.
“vedi quella capanna, al limite di quella selva? Vi abita un potente mago, che ci aiuterà a proseguire… nessuno può entrare nel reame senza sapere la parola d’ordine” spiegò la ragazza “e solo lui può darcela…”
“capisco…” disse Toro annuendo poco deciso “ma… cosa ti fa pensare che lui ci darà la parola d’ordine?”
“mi conosce” disse la ragazza mentre uscivano dal cancello “e poi non è una persona malvagia… però, la malvagità la sa ben fiutare! Ah, guai a chi prova a prenderlo per il naso, un triste destino lo attende!” disse indicando degli scheletri impiccati che penzolavano da un grande salice piangente “ecco la sorte dei malvagi!”
Frank si portò una mano al collo iniziando a sudare freddo “non è cattivo?”
“non direi” continuò la bionda “e poi non sareste qui se non foste buoni di cuore…”
Arrivarono alla capanna, che sembrava sul orlo della rovina.
Dalla porta aperta usciva un odore acre, che fece venire il volta stomaco hai nostri eroi…
“stregone? Siete in casa?” chiamò Eryn guardandosi attorno.
“Eryn!” tutti sobbalzarono mentre un uomo alto, dai capelli castani e grandi occhi azzurri veniva loro in contro, un uomo che conoscevano anche troppo bene…
“Bryan?” lo chiamò confuso Mikey, stranito dal vedere il loro manager con una veste così strana, alla mago merlino per intenderci, viola prugna.
Era decisamente strano.
Frank scoppiò a ridere.
“chi sono questi? Non dirmi che sono…” disse l’uomo guardandoli con odio.
“Poi avrò il tempo di spiegarvi tutto!” disse Eryn ponendosi sulla sua linea visiva e scongiurandolo “adesso vi prego, prendete atto solo della fiducia che provate in me!”
Bryan sospirò abbassando la guardia “ e sia! Ma pretendo di sapere tutto! Come loro posso essere entrati qui mi è inconcepibile!”
“tutto a suo tempo” disse Gee guadagnandosi le occhiate stranite degli amici “adesso però abbiamo bisogno del vostro aiuto… abbiamo molta premura…”
“capisco” disse sospettoso Bryan guardandolo attentamente “parlate dunque!”
“dobbiamo arrivare presto al villaggio” disse Eryn
“certo…” disse Bryan “Perché non rimanete a dormire qui stanotte? Ho già messo avanti la cena!”
“è questo odore per caso?” chiese spaventato Frank.
“certo! Non è delizioso?”
“come no” disse sconsolato il piccolo punk.
Gerard osservò scocciato davanti a se passandosi una mano fra i corti capelli biondo platino, che risplendevano di un bianco quasi lunare.
“Perché qual mago da strapazzo non riesce ad abbattere quella barriera?” chiese guardo il fratello che scosse la testa.
“Non saprei, forse è troppo forte per lui…” disse saggiamente Micheal facendo spallucce.
“o cambiamo mago, o ci facciamo venire in mente una idea” si intromise Bob fissando davanti a se quel povero vecchio che non sembrava più giovane di una ottantina di anni e che, sdentato, gridava le formule più strane che si potessero udire…
“ok, se non si muove lo ammazzo” disse Gerard. “e poi come passeremo?” chiese acido Micheal passandogli accanto e allentandosi “la spada non è sempre la soluzione a tutto, dannazione!”
Gerard lo guardò allontanarsi, iniziando a riflettere sul fatto che suo fratello poteva essere una minaccia per lui e per il suo impero…
Alla fine Frank prese tre piatti di quella che aveva etichettato come pessima cena.
“se quello che mi avete detto è vero, Lady Eryn, siamo sull’orlo di una svolta…” disse Bryan prendendo un morso da un tozzo di pane.
Gee fissava distratto il fuoco, mentre nella sua testa si annidavano diversi pensieri.
Cosa avrebbero fatto arrivati nel villaggio?
Avrebbe trovato abbastanza uomini disposti ad aiutarlo nella sua impresa?
Gli avrebbero creduto?
Frank si mise a sedere vicino a lui, leggermente distanti degli altri “ehy bello a che pensi?”
“a tutto Frank…”
“impossibile! Si pensa una cosa alla volta caro…”
Gee sorrise “lo so… ma è così tanta la merda a cui penso che non so dove sbattere la testa…”
“vuoi un confessore?” chiese l’amico sorridendo.
“si magari… lo sai che mi sei mancato?”
“anche tu mi sei mancato… in quelle tre ore in cui non ci siamo visti!”
Gee sgranò gli occhi “tre ore solo?”
“si perché?”
Gee capì. Quando era in un mondo il tempo nel altro si fermava…
Bhè aveva un senso…
Parlò con Frank per ore ma poi su addormentarono tutti vicini, sul tappeto.
Ray si svegliò con l’impellente bisogno di andare in bagno, così uscì fuori e dopo aver fato pipì fece ritorno dentro.
Mikey dormiva appoggiato al muro in una posizione da mal di schiena, così avvicinandosi lo stese per bene mettendogli una copertina sotto alla testa.
Bob e Bryan si erano accaparrati le due sedie, mentre Frank era steso in posizione fetale sul tappeto.
Poco lontano Gee era vicino a Eryn e la abbracciava da dietro.
Ray sorrise.
Gee era uno che si innamorava facilmente, ma non lottava mai per quello in cui credeva…
Eppure…
Tutta quella storia surreale gli aveva dimostrato il contrario.
E lui e gli altri lo avrebbero seguito ovunque.
alloraaaa? diytemi che ne pensate mi racocmando che ci tengo!!
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