Il Periodo Viola dell'Amore

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Lils
view post Posted on 2/7/2008, 19:58




La serata trascorreva lenta e tranquilla. Il rifugio era circondato da una fitta coltre di nebbia, i lampi la facevano rifulgere perlacea e a tratti lattiginosa. I tuoni che seguivano, fedeli segugi, le scariche elettriche e facevano tremare le fragili pareti.
Dentro il rifugio i ragazzi erano seduti davanti al fuoco scoppiettante, pensavano, sognavano, ascoltavano. Le lingue color autunno che uscivano dal camino scaldavano il luogo, ma comuque il freddo faceva venire i brividi. Rob silenzioso era appoggiato con la schiena alla poltrona e accoglieva nel petto Corinna, lei poggiava i gomiti nelle gambe del ragazzo dai capelli viola. Dave osservava draghi e cavalieri di fumo e sogni battersi valorosamente e librarsi leggermente nell’aria. Eric aveva preso la digitale e scattava foto a manetta, i suoi protagonisti erano piccoli particolari dell’atmosfera che li sovrastava. Solo piccoli particolari. Le dita piegate di Corinna nello stringere la ruvida stoffa dei jeans di Rob. Il nodo allentato della cravatta di Dave, ormai era stata gettata su un letto e dimenticata. Ma il suo soggetto preferito era il giovane cantante. Elias era accasciato sensualmente in un’altra poltrona, aveva il viso tutto bagnato, le ciglia e le sopracciglia imperlate, la fronte lucida e le labbra gocciolanti, come se un Dio le avesse usate per bere dell’ambrosia. I capelli biondi erano spettinati e l’acqua li aveva divisi in tante piccole ciocche. Sembravano più lunghi, sembravano più scuri. La maglietta nera era diventata semi-trasparente e aderiva perfettamente al petto e al ventre, modellava muscoli vibranti. I miracoli dei liquidi. Il fotografo azzardò una previsione: se avesse continuato a guardare quello spettacolo di innocenza sprecata e demoniaco candore, molto presto si sarebbe bagnato anche lui, però di un altro liquido. Probabilmente il biondino aveva freddo. Eric si pentì di avergli lanciato un bottiglietta d’acqua aperta, però gli parve di ricordare di un phon abbandonato in un armadietto nel bagno. Trascinò Elias in bagno e richiuse la porta, prese ad armeggiare con l’asciugacapelli, gli balenò nella mente che forse non lo avevano dimenticato accidentalmente ma lo avevano abbandonato volontariamente perché funzionava poco e male. Il biondino lo fissava e sorrideva divertito.
- Fa lo stesso, vieni qua.- E lo prese per un braccio per avvicinarlo, giocherellò per un po’ con i bordo della maglietta, prima di alzarla definitivamente e di ricoprirlo con un asciugamano di spugna. E ricollegò il phon alla presa, lo accese e tentò di asciugare i capelli di Elias, erano così morbidi e strani, vellutati come le foglie dei geranei.
- Posso fare anche da solo.- Disse il biondo ancora più imbarazzato.
Eric gli porse il phon e uscì ad alpie falcate dalla stanza. Superò la porta d’ingresso del rifugio senza esitazioni e sospirò di sollievo quando si accorse che la tempesta si era placata. Il cielo era bellissimo. Gelido ma limpido. Le stelle, la cosa più bella della terra non si trovava nel pianeta blu. Era una cosa strana, ma così affascinante. Ma quante saranno state? Era impossibile abbracciarle tutte con un solo sguardo. E in quella zona l’inquinamento luminoso era pari a zero. A Eric gli sarebbe piaciuto essere una stella, fissa ma viaggiatrice, illuminata ma oscura, calda ma fredda, una stella dell’orientamento che però rischiava di farti diventare pazzo. Sfilò da una tasca nei jeans un accendino viola e una sigaretta, aveva bisogno di nicotina, aveva bisogno di respirare a fatica, le luci spaziali erano abbaglianti, aveva bisogno di una nebbiolina cancerogena a sfumargli la vista.
- Non offri?- Eric fece in tempo a tirare una sola boccata che già Elias lo disturbava, bagnò con un po’ di saliva il filtro, e gli passò la sigaretta appena iniziata. Sorrise malvagio all’innocente biondo che terminava di fumare il tubetto di carta della discordia.
- Scusami per prima, è che non capisco dove vuoi andare a parare con il tuo comportamento…- Mormorava Elias tentando di catturare con lo sguardo tutta la vallata illuminata dalle stelle.
- Vedi quella stella là? E’ Al Chiba, un po’ debole per essere la stella principale… guarda le stelle accanto, Gienah, Algores con la sua compagna Algorab… che animale vedi?- Chiese Eric indicando una piccola costellazione poco luminosa.
- Mi pare un volatile… sembra un corvo, una cornacchia.- Elias ruotava a trecentosessanta gradi per cogliere tutte le angolazioni.
- E’ la Costellazione del Corvo. Tutte le primavere viene a farmi compagnia e a sussurrarmi che non sono solo. E’ un regalo, il mio compleanno e’ il due aprile e lei è lì, a salutarmi.- Eric si appoggiò a Elias.

Quando rientrarono infreddolili nel rifugio trovarono Corinna, Rob e Dave che osservavano una bottiglia di vetro ruotare veloce nel pavimento, erano seduti in cerchio. Eric si inginocchiò vicino a Dave e trascinò verso il basso anche Elias.
- Giochiamo anche noi.- Disse sorridendo ambiguo, Dave gli tirò una gomitata.
Rob espose sinteticamente le regole. Il primo giro era un bacio sulla guancia, il secondo a stampo sulle labbra, poi con la lingua, dopo un succhiotto, e oltre.
La bottiglia scelse Dave e Rob, il ragazzo dai capelli viola si avvicinò carponi al ricciolino e, bagnandosi le labbra con la saliva, sfiorò la guancia dell’altro. Poi tornò a sedersi affianco a Corinna e fece ruotare nuovamente la bottiglia. Un giro, due giri, tre giri, quattro giri, rallentava. Corinna arrossì violentemente, raggiunse Elias e, veloce, algida, asettica, vuota, gli tocco le labbra con le proprie.
- Eh no, ragazzi! Così non và bene, bisogna metterci più sentimento, più sessualità e sensualità, questi giochi dove viviamo noi, portano a delle orgie collettive…- Sbottò Rob spostandosi la frangia viola su l’occhio sinistro.
- Davvero?- Gli chiese traumatizzata Corinna, aveva gli occhi spalancati e le guancie a fuoco, Rob annuì e si alzò la maglietta per mostrarle i graffi lasciati da una ragazza.
Adesso toccava a Eric baciare in bocca Corinna, lei si distese leggermente e fece scivolare una mano lungo la spina dorsale del ragazzo, forse per compiacere Rob. Eric invece appoggiò una mano su i capelli castani della ragazza e li fece scorrere lisci tra le dita. Dave osservava distratto la scena con la testa tra le nuvole.
- Porco Giuda, hai capito benissimo cosa intendevo! E’stato meraviglioso.- Urlò acuto Rob abbracciando Corinna, si entusiasmava più di un bambino.
- Quindi ti riferivi esplicitamente a me…- Corinna ferita lasciò la frase in sospeso.
Eric, salvatore discreto, fece ruotare la bottiglia. Si ripetè il rito degli sguardi fissi, dei sospiri trattenuti solo per una dannata bottiglietta di vetro. Al primo girò usci Elias, al secondo Dave. Il biondo fece coricare nel pavimento di legno l’altro ragazzo, scorsero le agili dita sui bottoni della camicia, abbassò una manica per lasciare la spalla sinistra scoperta, si mise carponi sul ventre di Dave e, arquando perfettamente la schiena magra e pallida, fece scorrere la lingua lungo la clavicola e posò un delicato bacio. Il batterista, rosso in volto, già respirava a fatica, e sentiva le lacrime luccicare e velare le iridi castane. Elias trasformò il bacio in un morso orgasmico e in un succhiare selvaggio. Eric voltò lo sguardo verso il fuoco per non vedere, per non incidere nella memoria e nel cuore quelle immagini. Quando il cantante si alzò era accaldato e le labbra splendevano vermiglie, guardò a fondo tutti i presenti per cercare di scorgere turbamento. Corinna era esterrefatta, Rob sorrideva malizioso, Eric era voltato verso il camino e non si muoveva, Dave, ancora coricato per terra, stringeva forte le palpebre e serrava i pugni affianco al corpo.
- Oh, scusa, emh, facciamo un time-out, ok?- Poi rivolgendosi a voce bassa a Dave- Non sapevo che sarebbe finita così, vuoi che ti aiuti? Andiamo in bagno e…-
- Non mi toccare! Mi serve solo un bicchiere d’acqua.- Come di tacito accordo smisero di giocare e andarono a prepararsi per dormire. Avevano deciso che ormai conveniva rimandare di altri due giorni la partenza, un imprevisto attira l’altro.
Un viso pallido e scarno, due occhi luminosi e folli, le labbra rosse bagnate. Un presentimento scuoteva l’esile corpo di Elias. No, quella notte non voleva dormire da solo. Dave era già coricato e fissava il soffitto di legno, una mano era poggiata sulla guancia, l’altra all’altezza dello stomaco, pareva triste, una tristezza delusa.
- Dave! Posso dormire con te? Temo che stanotte…- Elias lo svegliò da quella sorta di trance, il batterista lo guardava profondamente amareggiato.
- No, vai con Eric, ma lasciami in pace!- Il biondo si voltò, sperando che le lacrime non scendessero sugli zigomi, né imperlassero le lunghe ciglia.
Il fotografo era seduto sulla branda e faceva scorrere veloce le lunghe dita sulle vecchie pagine di un libro riccamente rilegato.
- Che leggi?- Gli chiese Elias accovaciandosi felino sul letto. Nell’altra stanza le fiamme del camino danzavano ancora libere e pericolose, come possenti tigri.
Eric chiuse di colpo il libro e gli mostrò scocciato l’autore. Dino Campana.
- Emh, sai l’incubo di ieri notte? Ho paura. Posso dormire accando a te?- Domandò il biondo cercando di evitare di guardarlo in viso. Gli occhi parevano ardere.
- Vai da Dave.- Sbottò secco, gelido e conciso. Ma vide un’ombra oscurare lo sguardo del cantante. Le palpebre erano socchiuse, le ciglia bagnate.
- Dave non mi vuole, ha detto di venire da te, scusami.- Elias si alzò e fece per andarsene, ma Eric lo afferrò per un braccio e lo fece voltare. Piangeva.
Il fotografo con un braccio lo fece stendere sul piccolo letto ad una piazza.
- Io sono la seconda scelta. Grazie. Lacrime da coccodrillo…- Elias sorrise a sentire
quel borbottio astioso.
- Scusa.- Disse il biondo spostando una ciocca di capelli dal volto di Eric.
- Voglio le azioni, non le parole, scusati veramente!-
 
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Lils
view post Posted on 2/7/2008, 22:12




Finale con fiato trattenuto.
Sì, il prossimo capitolo passa a rating rosso.
Credo nella doccia.
Ma non ci metterei la mano sul fuoco.






ON AIR The Glam - Join the Spectres

Edited by Lils - 3/7/2008, 12:07
 
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GothicLady89
view post Posted on 3/7/2008, 11:43




Sììììììì!!! Era proprio ciò k volevo.. Mi hai letto nel pensiero!!! Bravissima!!! Non smettere eh? K io sn una tua Fan sfegatata!!! Dico sul serio!!! Devo ammettere k mi fa specie Corinna, nel senso che povera sembra essere vittima degli eventi.. Xò dai è simpa e dolce!!!
 
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Lils
view post Posted on 3/7/2008, 12:19




GLaSSie!
Mi sHono diverLtita tLoppo a scLivere la scena sHulla terraSSa.
Ho una passione per le costellazioni e le loro stelle. E adoLo la costellaSSione del CoLvo.
 
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GothicLady89
view post Posted on 3/7/2008, 13:38




Nn so ma per caso ultimamente 6 più allegra del solito?? Non so ti vedo più,più,più frizzante ecco!!! Eh sì.. Sarà l'amore!!! XDXDXD
 
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Lils
view post Posted on 3/7/2008, 13:52




Può essere.
Oggi sono euforica.
Però l'amore non è, *qui Gine si rabbuia* ho scoperto che la passione che provavo da più di un anno per una persona è svanita.
Ora quella persona mi pare estremamente superficiale e vile. Però mi spiace, quella persona si conderava amica mia, e l'ho maltrattata, ma non voglio ferirla.
 
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*sydney*
view post Posted on 3/7/2008, 14:02




ma ke belllaaaaaaaa..è davvero bellissima!!complimentoni!!!dai dai ,no no ,sn troppo presa!!!! ancora complimenti!!
 
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GothicLady89
view post Posted on 3/7/2008, 14:02




L'importante è averlo capito!! Infatti ''è meglio una delusione vera di una gioia finta''!! ...Citazione orrenda......
 
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Lils
view post Posted on 3/7/2008, 14:10




CITAZIONE
ma ke belllaaaaaaaa..è davvero bellissima!!complimentoni!!!dai dai ,no no ,sn troppo presa!!!! ancora complimenti!!

=)
Domanda d'obbligo, quale protagonista preferisci?

CITAZIONE
L'importante è averlo capito!! Infatti ''è meglio una delusione vera di una gioia finta''!! ...Citazione orrenda......

Di chi è?
E' triste accorgersene, temo che dovrò aspettare settembre per innamorami di nuovo, nuova scuola, nuova gente.


Ah, domenica parto e starò via una settimana, tenterò di postare il sesto capitolo prima di quella data, sennò dovrete aspettare troppo.
 
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GothicLady89
view post Posted on 3/7/2008, 14:21




Brava! Brava! Parti,sì! Lascia da sole le tue fans! Complimenti.. Ovviamente scherzoooo.. Cmq allora a me piacciono allo stesso modo Eric ed Elias perchè sono,a mio avviso, antitetici, cioè sono a due poli opposti sia fisicamente sia caratterialmente.. Ed è per questo che stanno bene insieme: ognuno colma le carenze dell'altro.. Poi un posto speciale lo merita Corinna: così fragile,così Tess D'Uberville.. Mi piace anche perchè fino adesso non ha avuto un grande ruolo nella storia e mi incuriosisce... La citazione viene da una canzone di Neffa(non mi piace).. Credo che tuttavia non l'abbia scritta di suo pugno ma l'abbia scopiazzata da qualche parte...
 
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Lils
view post Posted on 3/7/2008, 14:29




Corinna è difficile, la trovo antipatica ma affascinante. Come Claudia di Intervista col Vampiro. Io ho odiato Claudia, e non sopporto Corinna. La volevo fragile, folle, perversa e infantile, ma si mostrerà di più in futuro.
Invece mi ha stupito Dave, lui l'avevo immaginato molto meno complesso. Invece l'amore che provava per Tristan e per l'unica notte che hanno passato insieme lo distruggerà e logorerà, lo porterà al limite della follia, e vedrà Tristan in Elias. Questo annienterà la sua calma impeturbabile.
Si... Elias e Eric sono opposti e uguali. Il bello è che quello vestito di nero e notturno come Eric poi è assolutamente solare e normale. Invece Elias, biondo, vestito di sole, è distrutto e ha avuto una vita tremenda.

 
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GothicLady89
view post Posted on 3/7/2008, 14:38




Mamma mia,che personaggi complessi che crei,donna!!! Bene bene.. Sono contenta.. A proposito.. Devo vedermi intervista col vampiro.. Non ho mai avuto la soddisfazione di vederlo!!!
 
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Lils
view post Posted on 3/7/2008, 14:41




Io ho solo letto il libro, e caspita, lo amo. Il film non mi interessa, l'unico attore decente che compare è Antonio Banderas.
 
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GothicLady89
view post Posted on 3/7/2008, 14:54




Vedrò allora se leggermi il libro o guardare il film!!!
 
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Lils
view post Posted on 24/7/2008, 20:19




- Scusarmi veramente?- Elias si avvinghiò al corpo del fotografo. Soppesò per pochi attimi le parole.- Ma tu dovrai perdonarmi veramente!-
Eric lo guardava, toccava appena i capelli lisci, non lunghi, color sole. Perdonarlo...
- Vediamo… portarti a un mio concerto? Troppo semplice. Un giro di birra gratis? Banale! Oh, ah sì, mi è venuta un’idea! L’offerta di portarmi a vedere il tuo letto è ancora valida?- Il cantante parlava, scandiva le lettere eccessivamente, allungava le desinenze alla follia e tutte le vocali le pronunciava aperte, Eric si stava sciogliendo.
Il biondo, stringendosi ancor più al ragazzo gli tracciava il contorno della masciella e del mento con la lingua, e gli faceva scorrere una mano sulla schiena. Un bacio.
- Questa è la tua ultima possibilità di fermarmi. Decidi tu.- Ma poi la scelta non era tanta, andarsene, tornare dopo pochi secondi e poi esserre canzonati o restare.
- Non qui. Per rispetto verso i nostri amici. - Il fotografo si avviò verso l’altra stanza, aspettò che Elias lo raggiungesse nel corridoio, si inumidì le labbra con la lingua e lo abbracciò spingendolo contro il muro. Dave, coricato nel letto, aveva assistito alla loro uscita con gli occhi socchiusi, con gli occhi imperlati di lacrime amare, lacrime di disperazione, lacrime d’amore. Questa era la fine, se lo sentiva, e credeva di essere anormale, e credeva di essere folle. Tutto questo non doveva accadere, lui non doveva conoscere Tristan, lui non doveva volergli bene, lui non doveva amarlo. E ora lui doveva convincersi che Elias non era Tristan, e tutto era così confuso.
- Io mi faccio una doccia.- Continuò lasciando aperta la porta e togliendosi con grazia la maglietta e sfilandosi i pantaloni. Entrato nella doccia e aperta l’acqua, il getto caldo lo colpì e stimolò ulteriormente i sensi già particolarmente acuti.
Elias apparve nel vapore bollente, era nudo, pallido come la neve, sembrava quasi delicato, quasi invisibile, quasi folle, quasi sfumato, quasi lacrimoso, quasi gatto, quasi triste, quasi tenero, quasi fantasma.
Avvinghiati si lasciarono scivolare lungo la parete bagnata della doccia, lo spazio era angusto. Eric baciava, leccava e succhiava un punto preciso sotto l’orecchio del biondo, intanto lasciava scorrere i palmi delle mani sul suo petto, indugiando sulle turgidità dei capezzoli. Il cantante si faceva toccare, si faceva maneggiare come una fragile bambola di seta e fili d’oro. L’acqua li faceva rifulgere e brillare. L’acqua li avvolgeva e difendeva. L’acqua li stimolava e eccitava. Elias muovendosi sinuoso fece terminare il contatto con Eric, ma, iniziando dalla bocca, gli fece scorrere la piccola e umida lingua sul corpo. La morbidezza delle labbra, il mento dove pareva esserci il rilievo di una cicatrice, il collo vellutato, il pomo d’Adamo vibrante ad ogni sospiro, e sotto, l’incavo tra le constole superiori, i pettorali leggermente segnati, la depressione dello sterno e l’ombelico, poi la serie di peli che portavano dritti al basso ventre. Scendendo ancor più si avvicinò all’inguine, lecco lentamente il pene quasi eretto. Poi basta, risalì per appropiarsi di nuovo della bocca di Eric, mantenendo la mano nel suo bassoventre. Ogni sfioramento era un fremito, ogni tocco era un gemito. Gli occhi erano incatenati. Cioccolato con acqua. Terra con cielo. Castano con turchino. E l’acqua continuava a scorrere.
- Ti prego, la lingua… fai con la lingua…- Gemètte Eric, contraendosi.
Elias sorrise malandrino, non accontentò la richiesta del fotografo, ma quando si sentì pronto si fece scivolare il pene dentro. Non era preparato, si pentì di quell’azione ma non lo diede a vedere, si morse le labbra ma non distolse lo sguardo.
Eric impiegò qualche secondo a capire le intenzioni del giovane. Non si mosse, era lui che penetrava ma Elias faceva tutto da solo, ruotando il busto, alzandosi leggermente e ricadendo. Era tutto così surreale. Un rifugio, lontano dalla baita e lontanissimo dalla civiltà, circondato da stelle e pini umidi di pioggia e rugiada.

Quando tornarono nella camera si erano asciugati e continuavano a stuzzicarsi teneramente. Appena appoggiatosi sul materasso il sonno sconfisse Eric. Il biondo lo osservava, lo sentiva ancora dentro, caldo, vibrante, gli accarezzava una guancia, era così bello, pensava Elias, con i lunghi capelli neri e le lunghe ciglia che allungavano delle strane ombre sulla fronte e sulle guancie. Il mento era segnato, la cicatrice che aveva percepito nella doccia ora ardeva alla luce aliena della luna, chissà come se l’era procurata, una rissa in un bar, un incidente. Un incidente, come quello di Tristan. No, Elias non doveva scostarsi la manica sinista, non doveva graffiare la sua cicatrice per farla tornare a sanguinare. Osservava le lucenti perle rosse sgorgare dal polso. Il dolore tornava, le carni bruciavano. Doveva stare attento a non macchiare il letto. Anche Dave, che fingendosi addormentato li scrutava, vide il sangue tornare a sporcare oscenamente la pelle candida di Elias. Si alzò di scatto e andò a recuperare la cravatta abbandonata in salotto. Quando tornò da Elias lo trascinò di peso in corridoio.
- E togli quelle cazzo di unghie da quella ferita! Cosa vuoi, che si infetti?!- Ringhiò scagliando il biondo contro la parete. Lo spinse giù, fino al pavimento e gli si inginocchiò davanti.- Lo rifai un’altra volta e non avrai più bisogno di provare, sarò io ad ucciderti, stanne certo.-
- Non sei obbligato a fregartene.- Disse tagliente Elias.
Intanto Dave aveva leccato via il sangue che scorreva già, violento come un fiumein piena, dal polso del biondo, legò stretta stretta la cravatta, un po’ per medicarlo, un po’ per fargli male. Non sopportava quella situazione, le ferite interne non devono assolutamente diventare ferite esterne, cazzo, rischiava la vita.
- Tuo fratello non lo desidererebbe… e quindi neanche io.- Mormorò il batterista strappando una parte della manica della sua camicia per pulire il sangue dalla guancia di Elias e quello dalle sue labbra.
- Mio fratello è morto.- Commentò Elias leggermente addolcito.
- Tuo fratello vive dentro noi, condiziona i nostri pensieri, le nostre azioni, l’ultimo album l’abbiamo completamente dedicato a lui, te ne accorgi vero? Tutto quello che canti, tutto quello che suoniamo, è dedicato e condizionato da Tristan. Credi, credimi come io credo in te, credi.- Dave sussurrava, triste e stanco, la voglia di baciare Elias era ritornata potente più di prima. Ma non aveva più voglia né forza di combatterla. Si avvicinò al suo viso, per fargli vedere le lacrime che sostavano sulle ciglia, con una mano lo accarezzava dolcemente su una guancia. Elias come svuotato di personalità andò a poggiare la lingua sulle labbra di Dave. Una parte di lui lo respingeva, stava tentando di instaurare un rapporto con Eric, non poteva, l’altra invece lo calamitava a quel bacio del cordoglio, ma non soltanto di quello, c’era qualcosa di nuovo, in quell’insinuare la lingua dentro le sue labbra, qualcosa che pareva inspiegabile ma non lo era.
- Credo di provare qualcosa per Eric. Ma questo non è il periodo viola dell’amore, per me. E se mi facesse soffrire? E se… Mi sembra tutto costruito, come se fossimo dei patetici burattini, legati a dei fili invisibili, guidati da un burattinaio pazzo. E’ da quando entrammo nell’ufficio di Eric che, beh, è una strada a senso unico, quella di un rapporto tra me e lui. E se ci ribellassimo? Se insorgessimo contro questa dittatura dell’amore obbligato? Ti amo, David Jacòme Morales.- Disse a bassa voce il biondo staccandosi di poco dalle labbra di Dave.
- Vai, vai da lui, ma io ci sarò sempre, qui, per te, ti aspetterò e ti consolerò… prima però un ultimo bacio dalle tue labbra di velluto. Ti amo anche io, Elias Ferenc Wild.-
 
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89 replies since 13/6/2008, 20:26   715 views
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