I waited eight long months, she finally set him free, anybody loving lyn-z....out of here...

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chemical lady
view post Posted on 20/8/2008, 18:37




che bellooooooooooooooo!!!
ma adesso???
 
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kiki17
view post Posted on 23/8/2008, 21:38




Capitolo 8
Camminava spedito e con un espressione dura in viso. Lei non sapeva più cosa dire, né come doveva agire. Non seppe neppure lei come aveva trovato il coraggio di parlargli.

“Dove stiamo andando Gerard?!” sembrava una bambina impaziente di sapere dai genitori dove sono diretti; tuttavia lui acido rispose “Da Starbucks, te l’ho già detto..”

Tutto ciò che le venne istintivo pensare fu “Ma te guarda che razza di stronzo..>.>” Poi però tornò a farsi coraggio, “Cazzo Gerard, te la sei presa per quello che ti ho detto prima?? Beh, non pensavo fossi così…sei un uomo, non dovresti essere permaloso per queste cose come un bambino di 5 anni!!” cercò solo di non alzare il tono di voce, o sarebbe stato peggio forse.

“No..” le chiuse aspramente il becco. Si accese un’altra sigaretta, infilandosi gli occhiali da sole e svoltando per una stradina che a vista sembrava quasi un vicolo cieco.

Le mura alte dei palazzi sovrastavano quel viottolo troppo prepotenti, troppo arroganti, sopra quei ciottoli rossastri.

Sembrava un quartiere povero, anche se diverse antenne paraboliche comparivano dai terrazzi qua e là, come orecchie troppo curiose di sentire anche gli spifferi.

Amy si strinse un po’ le braccia, sembrava che tutto si stesse incupendo intorno a loro, come se un alone di oscuro volesse rapirli e far loro del male.

Lui era qualche passo più avanti di lei, e sembrava non voler rallentare, benché dicesse di tenere a lei, anche se ad un certo punto lei rabbrividì, e fu come se il ragazzo lo avesse percepito; si voltò e aspettò che lei lo raggiungesse.

“Hai freddo?!” le chiese con una voce calda e rassicurante. “Un po’, fa freddo in questo vicolo…ma sei sicuro che sbuca da qualche parte?!”. Lui annuì, certo che ne era sicuro, in uno di quei palazzi una volta ci abitava suo cugino, figurarsi se non sapeva dove sbucava.

Le passò un braccio attorno alle spalle, stringendola un po’ a sé, da vero cavaliere.

“Scusa, è che stavo pensando…” le confessò, come se pensare fosse una debolezza, un difetto che non riusciva a nascondere e ad eliminare. “Figurati…” lo rispettò lei. “C’è qualcosa che non va o non lo posso sapere?!” provò ad essere indiscreta, ma senza farlo notare, era curiosa di capire a che stava pensando il suo vecchio idolo.

“Beh, pensavo e basta…” cercò di essere vago, anche se poi forse ci ripensò e sputò il rospo senza che nessuno glielo cavasse di gola. “Amy, ecco…io non sono sicuro di amare Lyn-z, mi sa che non l’ho mai amata veramente, ero solo preso dall’avere una relazione con qualcuno, ma non credo sia la tipa giusta per me…insomma…l’hai vista? È tutto il contrario di quello che sono io..e poi, lei è uno spirito libero, lei è una pazzoide, è una a cui piace sempre divertirsi. Io la apprezzo, amo il suo stile di vita...ma io ho bisogno di molti momenti di tranquillità, e poi, da una persona che amo vorrei un po’ di più complicità, dolcezza, lei non vuole farsi vedere in giro con me, solo per essere preziosetta, mentre credo che chi ci segue anche aldilà della musica dovrebbe sapere qual è il mio animo, il mio umore…e me lo sta nascondendo lei…credo…ecco…te l’ho detto..” si fermò davanti a un portone scuro e incatenato prima che la stradina voltasse a sinistra, dove sarebbe continuata. Si sedette sullo scalino e dopo aver buttato la sigaretta dalla parte opposta della strada raccolse con le braccia le ginocchia al petto, appoggiandoci sopra il mento.

“Si, è vero, sono un po’ stanco, stufo, mi sento preso in giro, sono 5 giorni che non la sento, e comunque doveva tornare per la festa che abbiamo fatto la sera prima che tu arrivassi..e non è arrivata…avrebbe avuto giusto 3 giorni di tempo per riprendersi prima dell’altro concerto..non è giusto cazzo…ma perché queste disavventure capitano tutte a me?!” sembrava triste davvero, o forse cercava di incolparsi? Sembrava non stesse dando un senso alla sua vita.

Amy si mise le mani in tasca e si sedette accanto a lui, sfiorandogli prima un braccio con la punta delle dita.

“Sai, non si ottiene mai quello che si vuole dalla vita. È strano, perché alla fine noi diamo tutti noi stessi, e ci capitano solo sventure, ma bisogna essere forti, lo so che dirai che sto facendo un discorso inutile e che queste cose le sai già, solo che spesso bisogna che qualcuno te le ripeta affinché tu possa ricordarle; Gerard, ci sono dei pilastri attorno a te, il tetto di una casa è fisso e sicuro su quattro o più mura, che non cadranno mai, se tu ci credi assieme a loro, e non ti lasceranno mai cadere, forse ogni tanto cederà la parte in mezzo, ma prontamente verrà ricostruita da altri aiuti, e il tetto non cadrà mai tutto. Una volta rinnovato ci vorranno degli anni, lunghi anni prima che cada di nuovo..”

Si voltò a guardarla negli occhi, così profondi, così sinceri i suoi, quelli di Amy, chiari e così dolci, e teneri. Gerard allungò le gambe e appoggiata una mano su quella di Amy le fece con l’altra una carezza in viso, percependo la sua pelle morbida e perfettamente liscia.

“Sai Amy, hai fottutamente ragione…ma, sembrerò un po’ uno di quegli emo a volte..” e risero insieme per un attimo. “…ma, mi sento come se una delle quattro mura di cui tu parli sia fatta di legno e ad ogni pioggia diventa marcia e cade e quindi il tetto può cadere più facilmente…”

Ok, forse non doveva tirare in ballo quell’esempio, la ragazza, ma ormai c’era dentro, e doveva cercare di fare da supporto morale a colui che aveva sempre fatto da supporto morale agli altri, durante i suoi concerti in giro per il mondo.

“E chi sarebbe questo muro di legno marcio?!” osò chiedere lei, forse pur sapendo la risposta quale poteva essere. “Beh, è ovvio credo, Lyn-z, che domande..” tornò ad abbassare la testa.

“Gerard, non devi abbatterti così, ora dici questo solo perché in verità secondo me sei preoccupato per lei perché è in giro per il mondo e non riesci a sentirla, quindi vedi che in fondo magari un po’ d’amore c’è?!” provò a dirgli lei, pur con una vena d'amarezza, pensando a sé stessa.

“Io ci tengo a lei, l’ho sempre ammesso, è una mia grande amica ancora da quando stavo con Eliza, e forse da quando mi sono lasciato con lei, il nostro rapporto si è ingrandito, ma non so se era necessario sposarsi così in fretta, ok grandi amici…ma io non conoscevo ancora molte sue peculiarità, e sono quelle piccole cose che ora in realtà sembrano così grandi e importanti tanto da compromettere il nostro rapporto..”

“Però la ami…” insisteva Amy. “No, Amy, mi spiace contraddirti, ora che mi sto sforzando di parlare con te mi sto anche chiarendo le idee, e no, non la amo, le voglio solo un gran bene dell’anima, come se fosse la mia migliore amica o più, ma..non la amo tanto da essere mia moglie..” confessò, con il viso sempre più incupito.

“Gerard, e te ne stai accorgendo solo adesso?!” la sua prof di filosofia le aveva trasmesso quel passaggio importante: ragionare, ragionare, ragionare! E lei lo stava applicando anche su Gerard, e senza prendere in considerazione solo uno o due punti di vista, ma molti.

“Si, Amy, ma a me hanno insegnato che non è mai troppo tardi, e io ci sto provando, sto provando a ripartire di nuovo, a mettere la benzina giusta per partire a cento, e rimanere a cento, non partire a centoventi e arrivare a 50…” quante cazzo di metafore, solo per spiegare un rapporto?

“Gerard, hai pienamente ragione, ma prima di fare l’ennesimo passo falso, prenditi ancora un po’ di tempo, aspettala e parlane con lei, dopodiché, vedrai…dovrete decidere insieme che fare della vostra vita…” era tutto quello che si sentiva e poteva dirgli lei.

“Già, ero troppo, troppo gasato di quel che sarebbe successo…e ora non ho concluso un cazzo lo stesso…” rimasero in silenzio per qualche istante; Amy lo guardava come se aspettasse che fosse lui a dire l’ultima parola, a dare la soluzione a quel quesito.

“Scusa…” disse solo. “Scusami, non dovevo forse, metterti in mezzo a questo casino, tu non ne puoi niente in fin dei conti..”

Ma lei schietta e pronta non esitò a dire “Non devi scusarti, non prendo parte io alle tue decisioni, mi sono solo permessa di farti ragionare, sfogare e decidere un attimo, nulla di più. Ora sta tutto a te, spetta tutto a te..io non posso farci niente…”

Gerard le prese la mano, dolcemente e la strinse forte, portandola al suo petto. “Lo senti? Questo cuore batte, è sensibile, e spera tanto di innamorarsi della persona più adatta..che lo comprenda, che lo sostenga, che faccia da unica colonna portante anche..purché sia quella buona, quella che non cade mai..” fece un lungo sospiro, come se si sentisse un fottuto condannato a non trovare mai la persona che ha la vera chiave per il suo cuore, ma a limitarsi a trovare chi ha delle copie fasulle che dopo un po’ si spezzano, lasciando continuamente residui dentro di lui.

“Vedrai che ci riuscirai…” disse piano piano lei, non volendo rompere quel momento di serenità. Si sarebbe aspettata un bel bacio lì, partendo da lui. Ma evidentemente il suo dolore era troppo in quel momento, e lei non voleva comunque che si sentisse soppresso.

Così fu lei a dargli un leggero bacetto sulla guancia, senza nessun messaggio nascosto; solo un baretto d’incoraggiamento.

“Andiamo a berlo questo caffè o devo sognarlo? Devo essere a lavoro presto questa sera, e ho tutta la notte davanti…” sorrise a malapena, anche se si sentiva spaventata per quello che lui le aveva detto un paio d’ore prima.

E così si alzarono in piedi, lui la abbracciò ringraziandola con un sussurro all’orecchio, e pian piano si avviarono di nuovo, raggiungendo la fine di quella via, che finiva proprio sul parco al centro.
 
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chemical lady
view post Posted on 24/8/2008, 00:24




CITAZIONE
ma, sembrerò un po’ uno di quegli emo a volte

oddio povero Gee... speor che scarichi presto quella squalluida di Lynn e si metta con la dolce protagonista del raccontol...
 
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Angel Living On The Edge
view post Posted on 25/8/2008, 19:00




eccomi tornataaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!! grazie a chi ha postato per me....
grazie tantissime jess!!!!!!!!! ora devo riprendere tutto...=D
sono proprio contenta che ti garbi....^.^
 
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anna_romance
view post Posted on 25/8/2008, 21:57




bellaaa!! sisi molto interessande questa storia contiuna presto
 
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Angel Living On The Edge
view post Posted on 25/8/2008, 23:23




grazieeeeeeeeee!!!!!!!! spero continuate a leggerla, mi rendete davvero felice....grazie...^.^

new chapter...here it is...
ditemi se vi garba.....

Capitolo 9

Nessuno dei due aveva troppa fretta, così passarono assieme un altro paio d’ore di quella stupenda giornata soleggiata, seduti al parco della cittadina a raccontarsi le proprie avventure di quand’erano piccoli, e sorseggiando caffè più nero del carbone.
“Beh, Gerard, forse…è meglio se andiamo..io…devo andare purtroppo…” ammise davvero dispiaciuta.
Lui annuì, stiracchiandosi un po’ le braccia e le gambe, e si alzò in piedi. Lo guardava Amy, in tutta la sua altezza, così snello, così bello.
“Dai allora, andiamo…” le porse la mano, facendola alzare, ma lei invece di avviarsi alle sue spalle stette ferma davanti alla panchina. Quando si accorse che non la stava seguendo, Gerard si voltò “Che c’è ora?!” le chiese allargando appena le braccia.
“Gerard…posso….posso abbracciarti?? Senza nessun motivo particolare eh voglio solo un sempl…!!!” lui non attese nemmeno che lei glielo chiedesse o gli desse spiegazioni particolari, la tirò verso di sé e la prese stretta con le sue braccia.
Lei sentì il suo odore, il suo profumo così forte, che filtrava attraverso il suo naso, fino al cervello, fino alle ossa. Avrebbe voluto che quel momento non finisse mai, sentiva la sua presenza più che mai, lo sentiva reale, vero, un uomo, e le sue sensazioni, i suoi sentimenti come se si trasmettessero attraverso la pelle e fino al cuore, fino all’anima.
Lo stringeva forte per la schiena, lei, senza temere se gli avesse impresso le dita sulla schiena per la forza con cui lo stringeva; erano anni che nessuno la abbracciava così. Si sentiva davvero bene, provava un’emozione fortissima.
Lui le diede qualche bacetto tra i capelli e le accarezzava una guancia come se fosse la pelle delicata di un bambino appena nato. Era così fottutamente dolce, la sua pelle così calda, le sue mani così morbide e rispettose.
Amy decise lei che forse era ora di sciogliere quell’abbraccio, o non l’avrebbe fatto più.
Gerard sentì che si stava allontanando, ma si permise di trattenerla due secondi in più; ci teneva anche lui a quel momento, forse stava solo aspettando l’attimo giusto o che lei gliel’avesse chiesto. Ma quell’abbraccio se lo gustò fino all’ultimo momento.
Appena si divisero lui le sorrise e lei arrossì un po’ abbassando lo sguardo.
“Grazie Amy, sei davvero una persona fantastica…” le fece una carezza sul viso, facendola rabbrividire fino alla spina dorsale.
“Grazie a te Gerard, ti apprezzo..” gli disse timida, dopodiché mosse un passo facendo capire a lui che forse era davvero meglio se andavano verso l’auto.
Ripassarono per il vicolo stretto di prima, passando tra i palazzoni alti e incombenti.
Il cuore di Amy batteva forte, stava pensando che sarebbe stata la giornata più bella della sua vita se solo lui si fosse voltato e le avesse dato un bacio, un semplice bacio lieve e leggero e insignificante sulle labbra. Sognava ad occhi aperti lei, mentre giungevano al termine di quel vicolo.
Gerard di tanto in tanto le faceva una carezza sui capelli o le stringeva una spalla.
Tornarono verso il motel, per Amy era quasi una sconfitta vederlo andarsene via dopo che si erano salutati solo con un breve abbraccio e un “allora ci sentiamo..”
Tuttavia andò a cambiarsi e con un nodo amaro alla gola attese che il taxi arrivasse per portarla al lavoro. Non ne aveva affatto voglia, dopo quella giornata passata con lui tutto ciò di cui aveva bisogno e voglia era di riposare e ripartire il giorno dopo a cercarsi un lavoro più decente.
Entrò nel locale, appena aperto. Sandra le sorrise appena la vide.
“Ciao Amy, tutto ok?!”. Lei annuì, cercando di allargare un sorriso, anche se le riuscì poco bene.
Entrarono Alex e Valy assieme. Chiacchierando riguardo il loro abbigliamento.
Sandra commentò con un acido “Eccole che stanno una volta parlando di vestiti…” come se le desse fastidio, ma dopotutto se non c’erano loro che le sostenevano il locale lei sarebbe stata parecchio infangata, senza lavoro.
Valy guardava il vestito di Alex a fiori rossi con una scollatura da panico e lungo solo fino a sotto il culo, mentre ai piedi indossava degli stivali alla cowboy bianchi.
Portava una borsa grande alla spalla, anche se la reggeva lo stesso con una mano, e i lunghi capelli castano biondo molto belli e morbidi.
“Dai Valy, non ti piace?? L’ho comprato stamattina, ma a me sembra bellissimo e poi mi fa dei bei fianchi ammettilo…” si modellò il corpo dal seno ai fianchi con le mani con un’espressione soddisfatta. L’altra ragazza, dagli occhi stupendi e dai capelli lunghi e neri, sembrava snobbarla, e da vera simpaticona le disse “Alex….ma tu lo sai cos’è che mi piace veramente di te?!”
L’altra tutta curiosa con un sorriso che le andava da un orecchio all’altro le disse “Sii??? Cosaaa?!!”
E Valy serissima le rispose “Beh, in effetti quello che mi piace di più di te è…il tuo ragazzo!!” e allargò un sorriso furbo. Alex tornò seria e le diede uno scappellotto sulla nuca mentre l’altra ridacchiava. “Stupida…” e se ne andò con un’espressione troppo buffa in viso verso il camerino, dopo aver sbuffato un po’ mentre Valy rideva.
“Ciao Amy…tutto bene?!” rideva ancora la moretta. Amy annuì mentre sorrideva anche lei per la sua battuta.
“Buonasera mondo!! Oggi è una giornata fantastica e io sono felice e stasera potrei anche fare uno strip tease sul bancone!!” Deb sembrava folgorata. Doveva esserle successo qualcosa che l’aveva fatta impazzire.
“Ciao Deb, che ti è successo? Vestitino nuovo anche tu?!” la raffreddò Valy subito.
“Ha-ha. Non direi =) veramente ho trovato l’amore della mia vita!!!” effettivamente i suoi occhi brillavano.
Sandra acida gridò alle 4 ragazze di darsi una mossa e andare a rifornire il bancone di bottiglie e stuzzichini. Così si misero a smanettare.
Amy continuava a pensare a lui, tutta la sera, lo aveva sempre in testa, pensava a quell’abbraccio, a quella chiacchierata, e a quel patetico “ci sentiamo”. Chissà cosa passava per la testa a quel ragazzo, chissà se con il suo discorso Amy gli aveva fatto tornar la voglia di amare quella Lyn-z, oppure se stava davvero decidendo di lasciarla. Non l’avrebbe saputo tanto presto.
Alle 2 e mezzo del mattino mentre stava servendo un cliente con un paio di birre, Amy si sentì la testa girare. “Hey ragazza quant’è??!” lei si resse con forza sul bancone. “Sono…..sono, hem, 4 dollari…si….4…” il tipo le sganciò lì un bigliettone da 10 e le gridò “Tieni il resto pollastrella…” facendole un occhiolino.
Amy prese i soldi e li mise in cassa, sempre senza mollare il bordo del bancone. Ad un tratto Sandra le si avvicinò “Amy stai bene?” le diede una scrollata e le porse un bicchiere di grappa.
“No, non mi va…ho solo un po’ le vertigini, non mi serve..grazie comunque..” parlava a voce bassa, non aveva le forze necessarie per continuare a lavorare, anche se non voleva affatto darlo a vedere.
“Vattene a casa, ci vediamo domani dai, vai tranquilla, la situazione è gestibile benissimo stasera..” Non la lasciò replicare nemmeno e chiamò subito Roger, un omone dai capelli ricci e con un tatuaggio rappresentante una carpa sul braccio destro. “Roger, accompagna la mia ragazza a casa, ti raccomando, comportati bene, deve arrivare sana e salva..”
Amy fissò bene Sandra, perché aveva fatto quelle raccomandazioni a Roger? Era forse uno un po’ inaffidabile, o troppo impulsivo o che altro? Cercava solo di non pensare al peggio.
Saluto Deb, Valy e Alex e uscì dal locale; salì sul retro dell’auto nera di Roger e si allacciò la cintura. “Dove abiti dolcezza?!”
Amy era stordita, e istintivamente diede l’indirizzo del palazzo di sua madre senza nemmeno rendersene conto. Il bodyguard fermò l’auto e senza dire nulla si voltò.
“Hai bisogno che ti accompagno di sopra??!” quel ‘di sopra’ ad Amy non quadrava, non capiva. In ogni caso sorrise faticosamente all’uomo e scosse la testa. “No grazie, puoi andare Roger, sei stato molto gentile, arrivederci...”
Lei uscì dall’auto e lui aprì la portiera. “Non mi ringrazi nemmeno bellezza?? Solo un bacetto eh?!”
“No Roger, non vorrai finire nei casini…so difendermi molto bene eh? E ora scusa, devo andare, non mi sento bene..” Amy corse via verso il palazzone e si nascose dietro alle colonne finché l’uomo non se ne andò.
Se l’era scampata bella, e quello fu l’ennesimo motivo per andarsene via di lì, erano solo due giorni, ma già sembravano cento, era spaventata e cadde a sedere contro la colonna in panico totale.
 
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MCRdipendent
view post Posted on 26/8/2008, 10:59




iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiih,nn puoi lasciarmi csì in sospeso,è bellixxima,ti prego continuaaaa!! :risata:
 
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Angel Living On The Edge
view post Posted on 26/8/2008, 12:04




grazieeeeeeeeeeee
sono molto contenta che la leggiate!!! vi adoro!!!
stasera se ci sarò posto!!!
love ya <3
 
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MCRdipendent
view post Posted on 26/8/2008, 12:06




graaaaaazie cara,sn curioxixximaaa!!XD
 
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Angel Living On The Edge
view post Posted on 26/8/2008, 12:10




oooooh....io sono lusingata!!!! grazie milleeeee
a più tardi!!!
 
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anna_romance
view post Posted on 26/8/2008, 12:12




dai no mi hai lasciata cn una curiosità tremenda!! continua ti pregoo 6 bravissima!!
 
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chemical lady
view post Posted on 26/8/2008, 20:34




oddio per colpa delle riparazioni sto rimanendo in dietro su tutto!!!
sempre più bella questa ff mi prende un casinoooo...
come tutte le tue ff dopotutto cara mony! ^__^
come è andata in brasile?
 
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anna_romance
view post Posted on 26/8/2008, 20:36




c'è qualcuno ke vuole diventare mia amica?? sn da sola:'( ....
ti prego poooosssstttaaa ke sto morendo!!! xp
 
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Angel Living On The Edge
view post Posted on 26/8/2008, 21:07




ma no che non sei da solaaaa!!!!! ci siamo noiiiiii!!!!! ci sono io!!!!!!!!!

Capitolo 10

Le sembrava di essere in stato di coma, non capiva dove si trovava e voleva stare solo al calduccio sotto alle sue coperte. Si accese una sigaretta e cominciò a tremare.
Sentì improvvisamente dei cani abbaiare a poca distanza, una macchina arrivare, fermarsi e una portiera aprirsi senza però richiudersi subito. Amy non sapeva più cosa fare, era shockata, non sapeva dove scappare.
Aspirò a pieni polmoni dalla sigaretta e si strinse ancora di più le ginocchia al petto, notando uno strappo nei pantaloni a livello del polpaccio.
Sentì dei sussurri provenienti ancora dalla macchina. Dicevano “Ciao, ciao..ciao!” ma piano, a voce molto bassa, come se chi parlava non volesse svegliare chi già dormiva.
Eppure Amy tremava, pensava che quella persona parlasse a voce bassa solo perché voleva spaventare lei, e la volesse cogliere per impaurirla e farle del male.
Sembrava ubriaca, eppure non aveva bevuto un minimo goccio di niente. Si strinse ancor più e lo strappo nei suoi pantaloni si allargò ulteriormente. “Maledetti pantaloni attillati” pensò innervosita.
Il suo cuore batteva forte, se le fosse apparso qualcuno davanti a lei in quel preciso istante sicuramente le sarebbe venuto un colpetto da lasciarla stecchita.
Sentì la portiera chiudersi, e la macchina sgommare via dalla parte opposta di dov’era venuta. Nessuno, finalmente poteva sentirsi un po’ più tranquilla. Chiuse un secondo gli occhi e si asciugò il sudore da terrore dalla fronte. Si sarebbe rialzata più calma per tornare al suo letto almeno.
Poi sentì un rumore di chiavi, e dei passi un po’ trascinati. Una figura nera andò verso la porta del palazzone e infilò le chiavi nella serratura.
Smise di respirare, ma la sua sigaretta continuava maledettamente a fumare e non si rese conto che poteva essere sgamata a causa dell’odore del fumo.
Mentre quella sagoma entrava dalla porta chiuse gli occhi lei, come se chiudendoli riuscisse a svanire, a diventare trasparente per non farsi vedere mentre cercava di autoproteggersi.
Sperava che se ne fosse andato quell’individuo, sentiva solo silenzio, ma la porta ancora non si chiudeva, a meno che non fosse talmente silenziosa da non farsi sentire nemmeno il clic della chiusura.
“Hey, stai bene?! Hai bisogno di aiuto?!” quella voce le si avvicinò, non se n’era andato allora, forse la porta avrebbe davvero fatto rumore.
Lei continuava a tenere gli occhi chiusi, si sentiva più tranquilla, forse si stava proprio adagiando.
“Oh ma…Amy…” la voce suonava familiare, lei sapeva di chi si trattava a quel punto, ma gli occhi sempre chiusi. Lui si chinò vicino a lei, prese la sigaretta quasi giunta al filtro dalle sue dita e la buttò via. Le fece una carezza tra i capelli si assicurò che fosse almeno cosciente.
“Amy, alzati, vieni con me..” se la caricò quasi sulle spalle, lei si trascinava soltanto. “Amy, dio ma come ti sei ridotta, stai bene?!” che domanda le aveva fatto, certo che non stava bene se stava così. Lei mugugnò, fu tutto quello che era capace di dire, solo un “mmm…” di dolore, di paura, di stanchezza.
Entrarono in ascensore, lei era aggrappata a lui, il quale non la mollava nemmeno per un secondo. Scesero al terzo piano e giù per il corridoio stretto, freddo e buio. Aprì gli occhi non appena fu dentro all’appartamento e Gerard accese la luce.
“Amy, cavoli…ma che ti prende?!” ebbe l’istinto di accarezzarle la fronte e la sentì piuttosto calda. Così, molto delicato la distese sul divano. “Senti, piccola, ti va un bel bagno? Eh?!” lei annuì, guardandolo con occhi vuoti, quasi privi di espressione.
“Gerard, ma perché mi trovo qui?!” gli chiese mentre lui apriva la porta che dava alle camere. “Non lo so Amy, non so perché sei qui, ne parliamo meglio dopo...ora ti preparo un bel bagno caldo..”
Mentre lui era nell’altra stanza lei si tolse gli stivali e li posò accanto al divano, mise la borsa in un angolo e cercò di darsi una scrollata. Non capiva perché si trovasse lì, ma decise che non ci avrebbe pensato in quel momento, alla fine era forse meglio che l’avesse trovata lui, se fosse tornata al motel magari non avrebbe fatto altro che andare a letto, senza un’aspirina, né un bagno caldo, svegliandosi quindi la mattina da ammalata piuttosto aggravata.
Si mise a sedere sul divano e aspettò che lui tornasse.
“Hey, ma che ti prende..?!” giunse accanto a lei silenzioso, effettivamente aveva ragione, erano le 3 del mattino.
“Scusa, non so perché mi trovo qui…so solo che mi son sentita poco bene al lavoro…” disse lei con un tono di voce traballante. Lui le accarezzò il viso. “Vatti a fare un bagno, io ti preparo una bella camomilla.”
“No…io…devo tornare al motel…non dovrei essere qui..” era sempre più confusa. Ma mentre si alzava lui la prese per un braccio e la fermò. “Tu ora vai a farti un bel bagno cara…e poi ti metti a dormire, hai la febbre, non ti lascio andar via così…” le fece una carezza e prima che lei potesse ribattere le mise un dito davanti alle labbra. “Vai, ti ho messo un asciugamano sopra al mobile. Su..” lei lo guardava come se non sapesse più in quale lingua parlargli per dirgli che non voleva disturbarlo o che comunque doveva tornarsene al motel e andare a letto. Ma forse la sua espressione poi tramutò in un “e ora come cazzo mi sdebito?!”
In ogni caso si alzò e a testa bassa andò in bagno, dove c’era una vasca con tanta acqua fumante e un po’ di schiuma ad aspettarla. Chiuse la porta e iniziò a spogliarsi, ripiegando tutto perfettamente e appoggiandolo sopra il piano del lavandino.
Entrò nella vasca e chiuse gli occhi, appoggiandosi con le braccia sui lati della vasca bianca, fece un respiro profondo e li riaprì di nuovo. Temeva di addormentarsi lì, era stanca e non aveva affatto voglia di tornare a quello squallido lavoro, aveva solo voglia di stare tra le sue braccia, era consapevole di avere la febbre, ma lo pensava davvero questo, anche se forse non era suo diritto, lui era sposato, e soprattutto, non ancora deciso a mollare la sua mogliettina.
Rimase immersa nell’acqua fino al collo per venti minuti circa, dopodiché decise di togliere il tappo dell’acqua e di uscire ad asciugarsi. Si mise addosso quell’asciugamano bianco chilometrico, asciugandosi bene i capelli e dopo esserseli tirati su in una coda si strinse l’asciugamano attorno al seno, guardandosi allo specchio per accertarsi di essere coperta abbastanza per uscire.
Si sentiva la testa ribollire, le orecchie esplodere, il cuore non le dava tregua un momento, battendo troppo irregolarmente, aveva paura sotto sotto, paura di morire.
Uscì tremando, Gerard stava stravaccato sul divano a scolarsi una birra, lei si sentì come una sfigata in procinto di piangere, nel vedere lui lì così, solo ma pur sempre tranquillo, e che in quel momento ci stava mettendo l’anima per aiutare lei. Ma non ebbe il tempo di pensare ad altro, appena la vide appoggiò la birra per terra e si alzò per andare verso di lei.
“Hey, così non va…hmm, vieni con me…stai tremando…” Amy lo seguì in camera sua, dove aprì l’armadio immenso e tirò fuori una maglia nera con le maniche lunghe e un paio di pantaloni da tuta da ginnastica grigi e glieli diede.
“Ti serve anche della biancheria??” le chiese un po’ imbarazzato.
Lei sorrise appena e scosse la testa “No, grazie…” ne teneva un paio in borsa, si vergognava forse a dirlo, ma la sua mamma le aveva insegnato così, che era meglio, metti che le arrivava il ciclo quando era fuori e si sporcava, e così la ragazza aveva imparato ad essere previdente.
Lui sorrise. Le si mise di fronte e le accarezzò il viso. “Amy…” sussurrò.
Lei abbassò lo sguardo e si strinse nelle sue stesse braccia.
“Vestiti, faccio una camomilla e poi ce ne andiamo a dormire..” disse, lasciandola sola nella camera, con i vestiti in mano.
Fece dietro-front e tornò in bagno, infilò quel che le aveva prestato Gerard, e mentre si vestiva aveva notato che non aveva assolutamente azzardato a darle nulla di Lyn-z, i pantaloni e la felpa erano entrambi suoi. Chissà perché…
Andò in cucina, trovò una tazza fumante sopra al tavolo e Gerard accanto al balcone che fumava una sigaretta. “Ti da fastidio? Devo uscire?!” le chiese gentilmente. Ma lei scosse la testa, lo guardava solo, con gli occhi luccicanti. Non ci poteva credere, in che sogno era finita?? Quello non era di certo il suo. O forse sì?
 
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anna_romance
view post Posted on 26/8/2008, 21:39




questa storia mi sta facendo impazzire... 6 bravissimmmmaaaaaa!!! quando posti d nuovo?!?! xp
 
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276 replies since 3/8/2008, 15:18   2233 views
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