Wow...grazie,ragazze!!Sono felicissima che vi piaccia!!!^^
Bianca,scrivi sicuramente meglio tu...mi sai far ridere molto,mentre io tendo spesso a rendervi partecipe solo della mia malinconia...
Gerard P.O.V.
“La prego,rimetta in moto“ dico al tassista che si trova al posto di guida di fianco a me
“Certamente...”afferma confuso lui accendendo l'auto “è solo che volevo essere sicuro di non aver fatto del male a quel ragazzino..” continua lui
Io rimango in silenzio ripensando a quel ragazzo che assomigliava così incredibilmente a...
“E comunque poteva anche stare più attento invece di attraversare in questo modo..”commenta il tassista
Io annuisco distrattamente mentre guardo fuori nello specchietto dell'auto che il ragazzo che correva è scomparso dalla visuale.
Riabbasso lo sguardo triste,
è passato così tanto tempo,ormai...ed io sono in questa città da un bel po' di tempo,visto che finalmente hanno deciso di accettarmi nell'accademia dell'arte visiva di New York.
Con mio rancore però,non ho mai provato a ricontattarlo,
forse,
per paura...
Il tassista mi accompagna in silenzio fino di fronte l'università e gli lascio i contanti e scendo dall'auto quasi senza ringraziare.
Faccio un bel respiro e varco l'entrata della scuola,preparandomi ad un'altra giornata di studio.
Verso la 4 ora mi arriva un sms dal mio vecchio amico Ray,anche lui qui a New York per gli studi, che mi chiede di uscire con il solito gruppo di amici,stasera, verso le 10.
Rispondo in fretta all'sms,ammettendo che ho anch'io un po' di bisogno di distrarmi,così gli dò l'appuntamento sotto un pub verso la periferia della città (vicino gli appartamenti).
Arrivate le 9 mangio in fretta pizza da asporto e mi preparo ad uscire;
Mmm..decisamente,non so cosa scegliere,ma alla fine opto per una semplice camicia nera e dei jeans con le converse più anonime che esistono:nere.
Mi guardo allo specchio e arruffo con mano disinvolta i capelli da un lato e mi cerco di mettermi l'eyeliner senza sbafare.
Finita la cerimonia prendo le chiavi dell'appartamento e esco in fretta chiudendo la porta.
Sono a piedi,a causa di un guasto alla mia auto,perciò mi occorrono minimo 10 minuti per arrivare al pub,meno male sono uscito un po' in anticipo.
Mentre cammino osservo la città e tutti i suoi palazzi altissimi,sentendomi meno che un microbo in confronto:luci al neon lampeggiano su diverse insegne come bar,o locali a luci rosse,mentre alcuni uffici sono ancora aperti nonostante l'ora.
Ad un tratto di fianco a me passa un auto che prende in pieno una pozzanghera e mi bagna fino le ginocchia.
Rimango stupefatto su quanto fango si trovi sulle mie povere scarpe,e mando velocemente affanculo quel cretino che mi ha appena rovinato la serata.
Cerco di non schifarmi ancora di più della sporcizia che si trova attualmente sui miei jeans (nuovi tra l'altro) e ricomincio a camminare,stavolta un po' più attento a stare alla larga dalle auto.
Dopo circa un quarto d'ora arrivo sotto il pub dove mi aspettano Bob,Ray,e mio fratello Mikey.
“Heyy”mi saluta affettuosamente Bob,ma io mi tengo a distanza.
“Cos'hai Gee?”chiede Ray fintamente preoccupato.
“Niente...è che...qui è sempre la stessa storia,lo stesso panorama grigio di questa fottuta città...mentre arrivavo una macchina mi ha zuppato i jeans,e da lontano ho visto una gang che minacciava dei ragazzini delle elementari... questo posto mi fa letteralmente schifo”
“Eddai Gee...in fondo 'questa città ha paura di te perchè hai visto il suo vero volto!!” ride Bob citando il mio fumetto preferito.
Sbuffando caccio un sorrisetto ed intanto noto un ragazzino che correndo mi viene incontro.
Sinceramente non so,nè se ce l'ha con me,nè se è di fretta ma io mi sposto ugualmente e attendo che passi per guardarlo in faccia.
Sembra davvero molto agitato,e a quanto pare non ha tempo da perdere;noto che ha una bustina in mano che viene sbatacchiata qua e là dal vento,e
indossa un paio di occhiali scuri.
Nel tentativo si sorpassarmi però,mi urta le spalla e proprio lì mi accorgo che il mio amico Matt gli ha fatto lo sgambetto.
Ray,Matt e scoppiano in una fragorosa risata a cui si unisce anche Mikey, timidamente;gli è caduta la busta di mano è uscito il contenuto.
Intanto lui è finito vicino ad una pozzanghera e per un pelo non ci finisce dentro.
Sbuffando però,non riesce a sovrastare le risate della mia comitiva mentre io cerco di dargli una mano.
Mi abbasso e raccolgo delle scatoline sparse sul marciapiede e noto che si tratta di scatole di cerotti.
Un po' perplesso le ripongo nella busta mentre osservo lo sconosciuto che tenta di alzarsi.
Ciò tuttavia,mi permette di osservare il suo bel fondoschiena che seguo con lo sguardo finchè non è in piedi.
Lui sembra fissarmi stranito ed infine sposta lo sguardo sulla sua busta tra le mie mani.
“Oh,scusa...”dico io porgendogliela ma a quel punto Matt comincia con le sue frecciatine “Ooh,per caso fai anche autolesionismo?”
Il ragazzo irritato mi strappa la busta dalle mani e si allontana in fretta.
L'improvviso contatto con le sue mani mi ha sorpreso e stranamente ne sono quasi compiaciuto.
Un attimo dopo sono quasi disgustato di me stesso:sono anni che non farò apprezzamenti su un ragazzo...
“Hey Gee,ci sei rimasto male?”mi chiedono gli altri
“N-no..”balbetto io fissando il ragazzo che se ne va
“Beh allora entriamo,dai...”
Frank P.O.V.
Un cretino mi ha appena fatto uno sgambetto facendomi fare una figura di merda,l'altro invece credo si stia quasi prendendo gioco di me:
Mentre mi alzavo mi ha fissato praticamente per mezzo minuto il culo,ne sono sicuro!
Sbuffo impercettibilmente mentre mi affretto a tornare a casa,visto che mia mamma sta tornando.
Beh..non riesco a nascondere,però che da quel che ho visto non era tanto male...
Così delicati i lineamenti che...
Ma no,è da tutta oggi che ci penso,che penso a quel ragazzo che tanti,fottutissimi anni fa mi ha fatto perdere la testa,ed ora credo di vederlo ovunque.
Sono irrimediabilmente pazzo,ne sono sicuro.
Non...non volevo fare veramente quello che ho fatto...non volevo farmi del male così...ma non posso farci nulla.
Sbircio sotto la manica della felpa per controllare la ferita e mi accorgo che mi sembra ancora più livida.
Rosso vivo.
Quasi compiaciuto riabbasso la manica e mi affretto ad arrivare a casa.
Appena arrivato tiro un sospiro di sollievo accorgendomi che mia madre non è ancora tornata.
Che palle.
Alla mia età dovrei abitare da solo,ma ancora non me lo posso permettere.
Guadagnavo soltanto qualche dollaro girando per i pub con la mia vecchia band, prima che anche loro venissero inghiottiti da quella fottuta università.
Ora lavoro come misero cassiere in un negozio di musica,che mi permette a malapena di comprare un amplificatore decente per la mia Pansy (la mia chitarra).
Salgo velocemente le scale ed entro con la chiave di casa.
Sento nell'aria il profumo del pavimento ben lucidato ma le luci sono spente: Jane dev'essere già andata via..
Mi preparo in fretta qualcosa da mangiare e guardo un po' di tv.
Infine sento la porta d'ingresso cigolante e mi appresto a mettermi a letto.
Lei entra in casa ed io chiudo gli occhi,nonostante fosse fin troppo presto.
Mi si avvicina e mi da un bacio sulla fronte mentre io rimango immobile,
spegne la luce e và via.
Finalmente adesso mi sento veramente al sicuro.
Perchè?
Perchè per una volta la gente non ti considera solo nella vita sociale,ma la smettono di scassarti i coglioni anche in famiglia.
Per una volta,credono che stia dormendo,che non importa se tu sotto quelle coperte stia piangendo, sorridendo o dormendo.
è tutto come nell'infanzia,custodisci i tuoi sogni e loro proteggeranno anche te.
Non importa che nessuno sappia cosa tu stia sognando,perchè appena cala la notte,tu non ci sei per nessuno.