Non può piovere per sempre...

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SiliconTracks
view post Posted on 6/4/2009, 08:28




Bellissima... davvero stupenda... rende proprio l'idea cazzo!
 
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**MCRdipendent**
view post Posted on 6/4/2009, 10:45




ahah..grazie ^^...spero di poter ricominciare a scrivere presto,ma qui è un casino totale,e siamo ancora in stato di allerta...mio Dio..
 
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anna_romance
view post Posted on 10/4/2009, 19:02




bellissimo stupendoooooo
 
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**MCRdipendent**
view post Posted on 4/5/2009, 15:52




Ecco il seguito,spero vi piaccia ^^

Capitolo 11:

Un dolore acuto alla testa,nient'altro
ondate di dolore e di mal di testa a non finire
Alzo finalmente il capo e mi guardo in torno curioso:sono ancora disteso sull'erba fresca in posizione supina...devo essermi addormentato mentre guardavo le stelle con...
“Gerard”gridai sperduto
sentii una risata leggera proveniente da qualche centimetro da me e tirai un sospiro sollievo mentre contemplavo Gerard steso su quel manto fresco.
é così bello da lasciarmi a bocca aperta:aveva il capo leggermente inclinato nella mia direzione e i capelli corvini gli ricadevano distratti sul viso così incredibilmente dolce,lasciando però spazio a quei brillanti occhi verdi e a quelle labbra come petali di rosa leggermente tesi in un espressione diverita...
“Frank...” mi sussurra lui
Io torno improvvisamente in me e arrossisco,devo averlo fissato per un bel po'...
I suoi occhi brillano,e mi scrutano con curiosità:sono così grandi e magnifici...
“Hey...buongiorno..”mi dice,mentre io do un occhiata veloce al cielo:è l'alba.
Sento il suo profumo invadermi e sento che si sta avvicinando...
Mi lascia un leggerissimo bacio a fior di labbra,lasciandomi desiderare...
“G-gee..”balbetto io mentre tento di avvicinarmi a lui:voglio di più
Lui mi sorride divertito e mi lascia fare
Lentamente gli sfilo la maglietta e lui fa lo stesso con me,poi passiamo ai jeans,sempre in modo più veloce,ma goffo
Rimango nudo con lui in mezzo la natura:'che cosa strana' penso,noi non c'entriamo niente qui...noi non siamo accettati in questo tipo di...
“A cosa pensi?”mi sussurra lui
“A-a niente...”rispondo mentre mi abbandono a lui.
E continuammo,e continuammo fino a quasi giorno inoltrato,davanti quel sole che sorgendo sembrava sorriderci,e volendo irradiarci con la sua luce però ci portava allo scoperto
“Ge-Gee...”dissi cercando di attirare l'attenzione
“è..è quasi giorno..è tardi,e devi andare al lavoro...”gli ricordo io
“Aa..?”replicò lui non troppo interessato
“G-già...!”gemetti io mentre lui non mi dava pace...
“Do-dobbiamo andare...”cerco di dissuaderlo “Il sole è già alto..” è già,e al contrario della notte,che ci ha avvolti con la sua oscurità e protetti con il suo manto,il sole ci aveva portati allo scoperto,visibili al mondo,privandoci dell'intimità e svelandoci...
“Fottuto sole..”rise lui all'incavo del mio collo,eggià...a chi lo dici Gee...
Ormai non ce la facevo più,e quasi gli gridai le mie intenzioni:lo volevo,adesso, coscientemente o no.
Lo guardo intensamente negli occhi sapendo che non può dirmi di no e dopo un'ultimo gemito venimmo e stanchi ci accasciammo a terra,vicini
Respirando pesantemente cerco la sua mano tra l'erba e la stringo forte mentre la sua ricambia
Mi volto e lo guardo di nuovo:mio Dio,il mio cuore sta scoppiando...


Sono di nuovo a casa sua,appena tornato,e guardo Gerard uscire ed andare al lavoro:gli do un bacio sulla guancia con la punta della lingua e lascio che vada via.
Chiude la porta dietro di se....e già mi manca.
Dio,mi sembro una ragazzina di dodici anni
Vago per la casa come un'anima in pena fino a che,dopo il quarto giro della cucina mi viene in mente di preparargli qualcosa i speciale per il pranzo,così, per ammazzare il tempo,
...
ma và,è solo per vederlo sorridere,ammetto a me stesso con un sorrisetto rassegnato
Passano un paio d'ore e lui torna con un sorriso e mi lascia un bacio sulle labbra.
Sono al settimo cielo,ricambio il bacio e finalmente riesco a realizzare di quanto..

----------**Fine Flashback**-------------

Il rumore improvviso dell'aria che va a scontrarsi delle pareti della metro quasi mi spaventò e mi fece risvegliare improvvisamente dalla mia trance;
Ricordavo ancora quei fantastici giorni passati con Gerard Way,il mio ex-ragazzo, come in un sogno
Sospirai
è passato tanto tempo ormai...

Una di quelle giornate perfette però incontrai una donna sulla soglia di casa del mio Gee,ed è stato quello il momento in cui riconobbi mia madre;
Inizialmente fui titubante nei suoi confronti,malgrado i miei ricordi fossero ancora fiochi,ma non potei non ricordare la sua voce,e il suo calore.
Potrei dire di essere stato felice,in quel momento,ma negli ultimi sei mesi avevo imparato a ricostruirmi una nuova vita:avevo incontrato la mia anima gemella, vivevo insieme a lui e ne ero follemente innamorato.
Mia madre però -inspiegabilmente- si era già risposata,e la mia custodia andava lei,ora che aveva di nuovo un lavoro,una casa,una famiglia.
Mi trascinò via,dai miei sogni,dall'uomo che amavo,dalla mia vita perfetta, persino dalla band che Gee aveva fondato,così tra i suoi amici per stare insieme.
Ah!come ricordo...suonavo la chitarra ritmica ed aiutavo Gee a comporre i testi..quanto lo adoravo quando scriveva per me..le sue poesie,le sue canzoni,i suoi disegni...
Poi invece lei fece svanire quei fantastici mesi in uno schiocco di dita e mi trascinò via da tutto ciò a cui tenevo
Da allora non potei far altro che piangere,e piansi,piansi e piansi quanto potevo e quanto il mio corpo e la mia anima mi concedevano.
Ebbi solo il tempo di ringraziare colui che di cui era il merito della mia rinascita, e a capo chino la donna che fino ad ora credo mi abbia distrutto la vita
(N.D.A. nessun insulto o simile a Linda,una fantastica donna)
Mi trascinò qui,a New York,città di merda fin dal primo momento,con i suoi grattaceli grigi e i suoi tramonti offuscati,per niente simili a quelli del Jersey.
Pian piano,a stare con mia madre i miei ricordi riaffiorarono e infine i dottori mi permisero anche di continuare gli studi nella grande..'merda',hemm volevo dire 'mela'.
Fissai uno per uno i passeggeri presenti:tutte facce anonime,mai viste;
Donne impegnate a ritoccarsi il trucco di fretta,persone anziane che dormivano beatamente,ragazzi afro che scherzavano tra loro,ragazzi emo seduti composti al loro posto con le cuffiette nelle orecchie,impiegati ecc.
Niente amici,niente conoscenze,niente di niente.
L'unica cosa che mi consolava erano i concerti ogni tanto nei pub del nostro quartiere,(naturalmente il più pidocchioso di new york) e la musica statunitense.
Nel mio i-pod risuonava “Disarm” degli Smasching Pumpkins,una delle canzoni che adoravo dedicare a...
“Merda!”esclamai dopo essermi reso conto di aver sbagliato fermata:
era quella precedente
Imprecai mentalmente e intanto scendevo dalla metro il più velocemente possibile, mentre fiotti di passeggeri mi spingevano tentando di uscire,mischiati a persone che tentano di entrare.
Avevo sbagliato fermata,e naturalmente cercai di fare il possibile per tornare indietro a piedi,una volta uscito da quelle pidocchiose metropolitane.
Corsi a più non posso,cercando di guadagnare tempo,ma ormai mi accorsi che era troppo tardi per l'orario d'entrata della scuola,così,rassegnato lasciai perdere.
Terribilmente stanco mi sedetti sul primo scalino che trovai e attesi che la sfiga smettesse di scaricarsi su di me,ma non appena lo pensai mi accorsi che stava per piovere
“Perfetto”sussurrai tra me e me attendendo che lo scrosciare terminasse,ma così non fu.
Fui costretto a ripararmi sotto un cornicione tutto zuppo a sperare che nessun insegnante o simile passasse di lì ed accorgersi che non ero decisamente a scuola.
Non seppi più cosa pensare,e mi abbandai ad un pianto silenzioso,di stress, di rabbia,di paura,di tristezza,di nervosismo.
'Ma come avevo fatto a sbagliare fermata?'mi chiedevo',ah,devo essermi addormentato...'
Ed ho sognato addirittura!!Ho sognato i mesi più belli della mia fottuta vita, gli unici mesi in cui la fortuna era concentrata su di me...
Ho sognato...lui.
“Schreeeeeeeeeeeeeeeeeek!!”
il rumore di una frenata improvvisa mi attraversò come un coltello affilato:mi ero fermato a due centimetri da un taxi che mentre attraversavo mi stava quasi investendo.
Avevo praticamente bloccato il flusso delle auto in una delle strade più trafficate di New York.
Sentendomi addosso lo sguardo di tutto il quartiere sbuffai e mormorando un “fanculo” raccolsi da terra il mio zaino e buttandolo sulla spalla mi sbrigai a sgusciare via.
Intanto oltre al guidatore del taxi che era in strada al metà tra il preoccupato e l'arrabbiato scese anche il passeggero.
Con la coda dell'occhio mi accorsi della sagoma e girai impercettibilmente il capo .
Lui fece lo stesso e ancora rimanendo in piedi con una gamba nel taxi e un piede sull'asfalto si voltò,ma non ebbi il tempo di riconoscerla

“Ricordati che quando quando comminerai,
distratto nel traffico e ti volterai,
perché una parola,un ombra,un gesto...
ti emozionerà...”


Abbassò lo sguardo e rientrò in macchina,mentre tra le lacrime corsi via...correndo più che potevo,fuggendo via da me stesso.

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Sono passate ormai tre ore da tutto ciò,e dopo aver preso finalmente la giusta fermata torno a casa esausto.
Mi sembra tutto così irreale...ne ho sofferto per troppo tempo,troppi giorni e troppe notti,troppe settimane e troppi mesi..oh, Gee così tanti anni...

Mi stendo sul letto intento a riflettere e chiudo gli occhi mentre sentivo il trucco che mi cola giù dalle guance;sono ancora il punkettaro di sempre...
Porto le mani sul viso cercando di rilassarmi un attimo e intanto ripercorrevo mentalmente l'ultima mezz'ora;
...mi sembrava di averlo rivisto...
sarebbe...possibile?quel viso..quell'espressione,mi ricordava...

Piango silenziosamente

Dopo un quarto d'ora circa decido di alzarmi a dare una sciacquata al viso per riprendermi un po' e guardo il mio riflesso distrutto in quello specchio piccolo e sporco.
Sono uno spettacolo semplicemente orribile,ho ancora sulle braccia e sul viso i tagli e i graffi che mi avevano procurato i bulli della scuola,a causa dei miei atteggiamenti di sfida,ma ne sono fiero:come minimo mi ero opposto,nonostante dopo fossi stato picchiato a sangue,
inoltre ho delle occhiaie violacee che non accennano ad andarsene e gli occhi arrossati.
Vorrei distruggere l'immagine di questo ragazzo davanti a me...così piccolo, così fragile...
Il mio viso si tende in un espressione arrabbiata e tento di urlare contro il mio stesso riflesso:parole di odio e di sfogo,verso quello che sono o forse quello che credo di essere.
Voglio spaccare questo fottutissimo specchio e rovinare una volta per tutte questo fottuto tormento:il taglio sotto il mento che mi ha procurato quella gang di Belleville.
Prendo a pugni la mia immagine e grido e piango quanto posso fino a quando tra il sangue e le lacrime cado stanco a terra.
Mi inginocchio e singhiozzo triste e nel panico osservando il casino attorno a me: un pezzo di vetro mi si è conficcato nel braccio:
Lo osservo con una punta di curiosità prima di estrarlo dalla carne che sanguina: è davvero appuntito,e la ferita che mi ha procurato non credo si rimarginerà del tutto.
Osservo la mia immagine distrutta fra i frammenti dello specchio e tengo il pezzo di vetro fra l'indice e il pollice e mentre lo tiro via traccio una G sulla mia carne, e con un ultimo gemito di dolore lo butto alle mie spalle,sul pavimento.
Soddisfatto tra le lacrime osservo il taglio che sono riuscito a trasformare in una ferita d'amore...

“Frank..forse è giusto così,ma prometti che non mi dimenticherai mai... “
Tra le lacrime spunta un'espressione di incredula malinconia:”Non potrei mai farlo...”


e così in questo modo sarai indelebile Gee,non solo nella mia mente,luogo non più sicuro,ma nel mio cuore e da adesso...
sulla mia carne...
rido istericamente tra le lacrime finché non odo altro che singhiozzi e lascio cadere la testa a terra,tra il vetro e il sangue.

“Frank...Frank...FRANK!”
Apro gli occhi spaventato mentre metto a fuoco l'immagine di Jane,la donna delle pulizie,ingaggiata da mia madre.
“O mio Dio!!”esclama guardando il casino per terra,e quello sul mio corpo
“Ma cosa cazzo hai fatto??Stai perdendo tantissimo sangue!!” e mentre strilla mi trascina al lavabo e mi disinfetta e fascia i tagli e le ferite
“Jane...ti prego,non dirlo alla mamma...”sussurro io implorante e malinconico
“Ma vuoi spiegarmi cosa è successo??”
“Per...per sbaglio ho rotto lo specchio e...”mi spiegai cercando di trattenere i singhiozzi
“Okay,tesoro,stai tranquillo ma non sarà facile nasconderle tutto questo casino...come ti senti?mio Dio...per queste dovremmo andare al pronto soccorso!”esclama
“No..no!”replico io cercando di fasciare più velocemente mentre lei tentava con scopa e paletta di pulire a il pavimento
“E va bene...dirò che sono stata io ma la prossima volta devi stare più attento!”esclama premurosa e un po' sospettosa
“Senz'altro...”borbotto io,ma proprio mentre sto per alzarmi lei mi afferra il braccio sinistro,sorpresa osservando il taglio sanguinante a forma di 'G'
“E...questa?”

SPOILER (click to view)
Perdonate il pezzo di canzone di Meneguzzi...xDD
 
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SiliconTracks
view post Posted on 4/5/2009, 18:47




Mio Dio!!! Non vedevo l'ora che continuassi... che dire?? Fantastica, stupenda... scrivi divinamente....!continua presto!!!
 
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anna_romance
view post Posted on 4/5/2009, 19:08




bellissimoooooooooooooooo mi raccomando continua presto
 
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°Binca_chan°
view post Posted on 4/5/2009, 19:13




oh mio Dio è bellissimaaaaaaaaa!!!
 
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NiNàO___O
view post Posted on 4/5/2009, 20:08




sai, a leggere gli ultimi 4 capitoli ho sentito brividi lungo la schiena e una profonda disperazione nell'anima. sei riuscita a rendermi completamente partecipe alla storia, tanto da farmi percepire le stesse sensazioni dei personaggi. bravissima
 
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**MCRdipendent**
view post Posted on 7/5/2009, 18:38




Wow...grazie,ragazze!!Sono felicissima che vi piaccia!!!^^

SPOILER (click to view)
Bianca,scrivi sicuramente meglio tu...mi sai far ridere molto,mentre io tendo spesso a rendervi partecipe solo della mia malinconia...




Gerard P.O.V.

“La prego,rimetta in moto“ dico al tassista che si trova al posto di guida di fianco a me
“Certamente...”afferma confuso lui accendendo l'auto “è solo che volevo essere sicuro di non aver fatto del male a quel ragazzino..” continua lui

Io rimango in silenzio ripensando a quel ragazzo che assomigliava così incredibilmente a...

“E comunque poteva anche stare più attento invece di attraversare in questo modo..”commenta il tassista
Io annuisco distrattamente mentre guardo fuori nello specchietto dell'auto che il ragazzo che correva è scomparso dalla visuale.
Riabbasso lo sguardo triste,
è passato così tanto tempo,ormai...ed io sono in questa città da un bel po' di tempo,visto che finalmente hanno deciso di accettarmi nell'accademia dell'arte visiva di New York.
Con mio rancore però,non ho mai provato a ricontattarlo,
forse,
per paura...
Il tassista mi accompagna in silenzio fino di fronte l'università e gli lascio i contanti e scendo dall'auto quasi senza ringraziare.
Faccio un bel respiro e varco l'entrata della scuola,preparandomi ad un'altra giornata di studio.

Verso la 4 ora mi arriva un sms dal mio vecchio amico Ray,anche lui qui a New York per gli studi, che mi chiede di uscire con il solito gruppo di amici,stasera, verso le 10.
Rispondo in fretta all'sms,ammettendo che ho anch'io un po' di bisogno di distrarmi,così gli dò l'appuntamento sotto un pub verso la periferia della città (vicino gli appartamenti).

Arrivate le 9 mangio in fretta pizza da asporto e mi preparo ad uscire;

Mmm..decisamente,non so cosa scegliere,ma alla fine opto per una semplice camicia nera e dei jeans con le converse più anonime che esistono:nere.
Mi guardo allo specchio e arruffo con mano disinvolta i capelli da un lato e mi cerco di mettermi l'eyeliner senza sbafare.

Finita la cerimonia prendo le chiavi dell'appartamento e esco in fretta chiudendo la porta.
Sono a piedi,a causa di un guasto alla mia auto,perciò mi occorrono minimo 10 minuti per arrivare al pub,meno male sono uscito un po' in anticipo.

Mentre cammino osservo la città e tutti i suoi palazzi altissimi,sentendomi meno che un microbo in confronto:luci al neon lampeggiano su diverse insegne come bar,o locali a luci rosse,mentre alcuni uffici sono ancora aperti nonostante l'ora.
Ad un tratto di fianco a me passa un auto che prende in pieno una pozzanghera e mi bagna fino le ginocchia.
Rimango stupefatto su quanto fango si trovi sulle mie povere scarpe,e mando velocemente affanculo quel cretino che mi ha appena rovinato la serata.

Cerco di non schifarmi ancora di più della sporcizia che si trova attualmente sui miei jeans (nuovi tra l'altro) e ricomincio a camminare,stavolta un po' più attento a stare alla larga dalle auto.

Dopo circa un quarto d'ora arrivo sotto il pub dove mi aspettano Bob,Ray,e mio fratello Mikey.
“Heyy”mi saluta affettuosamente Bob,ma io mi tengo a distanza.
“Cos'hai Gee?”chiede Ray fintamente preoccupato.
“Niente...è che...qui è sempre la stessa storia,lo stesso panorama grigio di questa fottuta città...mentre arrivavo una macchina mi ha zuppato i jeans,e da lontano ho visto una gang che minacciava dei ragazzini delle elementari... questo posto mi fa letteralmente schifo”
“Eddai Gee...in fondo 'questa città ha paura di te perchè hai visto il suo vero volto!!” ride Bob citando il mio fumetto preferito.
Sbuffando caccio un sorrisetto ed intanto noto un ragazzino che correndo mi viene incontro.
Sinceramente non so,nè se ce l'ha con me,nè se è di fretta ma io mi sposto ugualmente e attendo che passi per guardarlo in faccia.
Sembra davvero molto agitato,e a quanto pare non ha tempo da perdere;noto che ha una bustina in mano che viene sbatacchiata qua e là dal vento,e
indossa un paio di occhiali scuri.
Nel tentativo si sorpassarmi però,mi urta le spalla e proprio lì mi accorgo che il mio amico Matt gli ha fatto lo sgambetto.
Ray,Matt e scoppiano in una fragorosa risata a cui si unisce anche Mikey, timidamente;gli è caduta la busta di mano è uscito il contenuto.
Intanto lui è finito vicino ad una pozzanghera e per un pelo non ci finisce dentro.
Sbuffando però,non riesce a sovrastare le risate della mia comitiva mentre io cerco di dargli una mano.
Mi abbasso e raccolgo delle scatoline sparse sul marciapiede e noto che si tratta di scatole di cerotti.
Un po' perplesso le ripongo nella busta mentre osservo lo sconosciuto che tenta di alzarsi.
Ciò tuttavia,mi permette di osservare il suo bel fondoschiena che seguo con lo sguardo finchè non è in piedi.
Lui sembra fissarmi stranito ed infine sposta lo sguardo sulla sua busta tra le mie mani.
“Oh,scusa...”dico io porgendogliela ma a quel punto Matt comincia con le sue frecciatine “Ooh,per caso fai anche autolesionismo?”
Il ragazzo irritato mi strappa la busta dalle mani e si allontana in fretta.
L'improvviso contatto con le sue mani mi ha sorpreso e stranamente ne sono quasi compiaciuto.
Un attimo dopo sono quasi disgustato di me stesso:sono anni che non farò apprezzamenti su un ragazzo...
“Hey Gee,ci sei rimasto male?”mi chiedono gli altri
“N-no..”balbetto io fissando il ragazzo che se ne va
“Beh allora entriamo,dai...”


Frank P.O.V.

Un cretino mi ha appena fatto uno sgambetto facendomi fare una figura di merda,l'altro invece credo si stia quasi prendendo gioco di me:
Mentre mi alzavo mi ha fissato praticamente per mezzo minuto il culo,ne sono sicuro!
Sbuffo impercettibilmente mentre mi affretto a tornare a casa,visto che mia mamma sta tornando.
Beh..non riesco a nascondere,però che da quel che ho visto non era tanto male...
Così delicati i lineamenti che...
Ma no,è da tutta oggi che ci penso,che penso a quel ragazzo che tanti,fottutissimi anni fa mi ha fatto perdere la testa,ed ora credo di vederlo ovunque.
Sono irrimediabilmente pazzo,ne sono sicuro.
Non...non volevo fare veramente quello che ho fatto...non volevo farmi del male così...ma non posso farci nulla.
Sbircio sotto la manica della felpa per controllare la ferita e mi accorgo che mi sembra ancora più livida.
Rosso vivo.
Quasi compiaciuto riabbasso la manica e mi affretto ad arrivare a casa.
Appena arrivato tiro un sospiro di sollievo accorgendomi che mia madre non è ancora tornata.
Che palle.
Alla mia età dovrei abitare da solo,ma ancora non me lo posso permettere.
Guadagnavo soltanto qualche dollaro girando per i pub con la mia vecchia band, prima che anche loro venissero inghiottiti da quella fottuta università.
Ora lavoro come misero cassiere in un negozio di musica,che mi permette a malapena di comprare un amplificatore decente per la mia Pansy (la mia chitarra).
Salgo velocemente le scale ed entro con la chiave di casa.
Sento nell'aria il profumo del pavimento ben lucidato ma le luci sono spente: Jane dev'essere già andata via..
Mi preparo in fretta qualcosa da mangiare e guardo un po' di tv.
Infine sento la porta d'ingresso cigolante e mi appresto a mettermi a letto.
Lei entra in casa ed io chiudo gli occhi,nonostante fosse fin troppo presto.
Mi si avvicina e mi da un bacio sulla fronte mentre io rimango immobile,
spegne la luce e và via.

Finalmente adesso mi sento veramente al sicuro.
Perchè?
Perchè per una volta la gente non ti considera solo nella vita sociale,ma la smettono di scassarti i coglioni anche in famiglia.
Per una volta,credono che stia dormendo,che non importa se tu sotto quelle coperte stia piangendo, sorridendo o dormendo.
è tutto come nell'infanzia,custodisci i tuoi sogni e loro proteggeranno anche te.
Non importa che nessuno sappia cosa tu stia sognando,perchè appena cala la notte,tu non ci sei per nessuno.
 
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anna_romance
view post Posted on 7/5/2009, 19:20




bellissima molto brava come sempre!!!
ma gee è un maniaco!!! e che tenerezza che mi fa frank..
 
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SiliconTracks
view post Posted on 7/5/2009, 19:43




SPOILER (click to view)
Ma che dici??? Tu scrivi davvero bene... Ti soffermi molto nelle descrizioni delle emozioni e questo è molto importante... La mia ff sta diventando uno schifo... E ancorà annoierò per molto dato che ho altri capitoli da postare... Comunque complimenti.... Sei davvero brava... continua prestissimo...
 
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**MCRdipendent**
view post Posted on 8/5/2009, 16:13




SPOILER (click to view)
Non dire così,a me piace tantissimo...hai una qualità di far ridere,sempre e non è comune...mi piace moltissimo come scrivi^^
ùe comunque grazie ragazze ^^
 
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**MCRdipendent**
view post Posted on 8/7/2009, 20:43




Capitolo 13:

I soliti rumori di camion e auto per e strade newyorkesi mi svegliano in modo insolito.
Di solito è sempre mia madre a trascinarmi giù dal letto e a strapparmi dai miei sogni,dalle mie fantasie e dalle mie speranze.
La mattina dopo è sempre la più terribile,perchè ti prepari ad affrontare il mondo da solo,non è più il tuo mondo,è il loro.

Guardo la sveglia e mi accorgo che è fin troppo presto per alzarsi secondo i miei standard,ma questa mattina cerco di fare un'eccezzione;
Vado in bagno,mi sciacquo il viso e mi preparo ad una nuova,lunga e fottuta giornata della mia fottutissima vita.

Infine vado in cucina a prepararmi la colazione e saluto distrattamente mia madre che ha tutta l'impressione di voler affrontare un discorso.
Con successo tento di svincolare finchè non esco di casa con il solito zaino in spalla diretto verso la scuola,-per una volta nella mia vita- in anticipo.
Sono di fronte l'entrata e mi accorgo solo ora di gruppi di studenti che non credo di aver mai visto.
Bah,forse stare difronte la scuola 10 minuti prima mi farà conoscere i gruppi più intellettuali della scuola...
Mi appoggio al solito muretto,distrattamente,mentre caccio una sigaretta dal pacchetto che ho in tasca e comincio a fumare tranquillo.
Sembra tutto tranquillo finchè non sento una pallina di carta arrivare a colpirmi dietro la nuca,
mi giro velocemente per osservare Matt,quel ragazzo grosso che ieri sera mi ha fatto lo sgambetto,ridere come un cretino.
Sbuffo incazzandomi già di prima mattina ma proprio mentre mi volto indietro....

Incontra il mio sguardo il ragazzo che credo di aver incontrato ieri sera.
Ha gli occhi di un verde straordinario,e i capelli corvini che vanno ad incorniciare un viso dai lineamenti semplicemente perfetti e delicati
Ha un fisico asciutto,ed è più alto di me,e mi sta fissando almeno quanto lo stia fissando io...
Dopo aver osservato centimetro per centimetro ogni suo particolare ho la forza di incrociare di nuovo il suo sguardo...

è lui....

Vorrei poter urlare,ma non ci riesco.
Sento il suo sguardo perforarmi fin dentro l'anima e riconoscere in questo piccolo ragazzo quello che ne è stato di Frank Iero

Non riesco a pensare ad altro,o forse credo di stare sognando.
Sei davvero tu?Sto impazzendo di nuovo?
Per una volta spero di no...
Ho paura in questo momento...
Ho paura di quello che sto provando adesso,a incontrare di nuovo il tuo sguardo dopo tutto questo tempo.
Di provare ancora qualcosa per te
che tutto ciò possa ferirmi ancora
ma sono consapevole che non mi importa Gee..non mi importa...

Una lacrima scorre lungo la sua guancia perfetta e candida come neve mentre la massa di studenti lo spinge via,lontano da me per poter entrare
Allungo il braccio disperatamente,tentando di poter arrivare a lui ma è invano...
L'ho perso tra gli studenti,mentre vengo trasportato da un vortice di emozioni e di singhiozzi,
soffocati dal chiasso della folla.

....................................................
...........................................................
.......................................................................
............................................................................

è stato solo frutto della mia immaginazione...vero...?...

Ormai sono quasi 4 ore che sono incollato a questa fottuta sedia dopo aver riconosciuto il mio angelo nero tra una folla di gente...
Dove sei?
ormai è l'una e mezza ed esco di corsa dall'università.
Lo cerco,mi metto in punta di piedi e attendo fino alle 2 solo per rivederlo, ma non c'è traccia.
Dove sei?
Sconsolato torno a casa con il morale a terra e il cuore infranto.
Sbatto la porta della camera dietro di me senza badare ad altro e sento le gambe cedermi...
Dove sei?
Sono in ginocchio sul pavimento freddo della mia camera,con la testa fra le mani,attendendo che la stanchezza o la pazzia finiscano il proprio lavoro.
Solo silenzio.....

Dove sei?!

Capitolo 14:


Gerard P.O.V.

Il ragazzo dell'altra sera,era proprio lui.
Non avevo idea che facessimo parte entrambi della stessa scuola.
Spero solo di non aver sognato;
Il mio cuore è leggero come una piuma ed allo stesso tempo batte così forte da scoppiare,spargendo il sangue della mia passione sin dentro l'anima,e respirando fino in fondo il sapere della sua presenza,del suo amore.
Amore?Davvero sarà questo?
Si sarà ricordato di me?Vorrà ancora vedermi?
Lo spero con tutta l'anima,dalla profondità del mio cuore e dal mio pensiero più felice.
Con lui...semplicemente...di nuovo con lui.

“Hey Gee!Che ti ha preso??”mi chiede fintamente preoccupato Ray
“N-no...niente...”
“Ricordati che oggi pomeriggio devi uscire con la figlia di quell'amica di tua madre....proprio una bella pupa,non credi?”
Annuisco lentamente al solo ricordo che mia madre ieri mi ha presentato una fantastica ragazza,nella speranza mi distraesse un po' dalla mia quotidiana sobrietà.
Alla fine della mattinata esco finalmente cercando la mia unica ossessione tra la folla,ma i miei amici mi trascinano fino alla macchina dove mettono della musica a palla e mi obbligano a salire.
Vorrei dire loro di fermarsi,che voglio tornare indietro a rincorrere il mio unico pensiero,il mio sogno,ma nel casino nessuno riesce a sentirmi ed avverto un'improvvisa voglia di piangere.
“Forza,Gee,è tardi!”mi esclama Ray nella confusione
è già...è tardi.


Ore 15,38

Sono steso sul mio letto con la finestra aperta e la radio accesa,il libro di storia appoggiato sul cuscino ormai è un ricordo lontano,quando ecco che mia madre mi spalanca la porta ridacchiando insieme ad una ragazza bionda molto affascinante.
Negli ultimi giorni mi sono davvero reso conto,di poter riuscire a conoscerla meglio,ma gli eventi di questa mattina mi hanno praticamente reso la memoria a zero.
Kate,si avvicina al mio letto con un sorriso dolce stampato in viso ed uno sguardo compassionevole,magari osservandomi nella mia condizione post-scolastica.
Mi metto immediatamente a sedere per non essere sgarbato e le rivolgo un sorriso imbarazzato.
Al mio contrario lei sembra divertirsi mentre mia madre sghignazzando mi socchiude la porta.
“Hemm...dove hai intenzione di voler andare...?”azzardo io per essere cortese
“Mmm...non so,decidi tu...”mi risponde lei con fare malizioso
Io mi acciglio un po' divertito ma intanto mi appresto ad infilarmi nuovamente le converse ai piedi e ad uscire dalla mia stanza,con Kate al seguito.
Arrivato all'ingresso noto che la porta di casa è socchiusa,e che mia madre già è andata via.
“Cavolo...”Ridacchio io “Si comporta davvero come se fosse casa sua...”
Kate arrossisce improvvisamente dicendo,”Ops,scusami,non ti ha fatto piacere? Se sei occupato...”comincia lei ma io a zittisco con il sorriso più dolce che riesco a fare.
'oh,oh' rifletto in seguito,forse ho esagerato un po'.
Lei mi guarda con occhioni dolci mentre io mi sento una merda,quasi come se la stessi prendendo in giro.
Alla fine usciamo di casa dirigendoci al parco,per prendere un po' d'aria fresca,mentre lei mi ricomincia a parlare della sua università,ed infine sulla sua famiglia.
Noto che si sofferma molto sul fatto che i suoi genitori sono molto tradizionalisti, soprattutto quando la famiglia comincia ad allargarsi,ed a questo punto ho un brivido leggero.
Dopo circa 5 minuti mi accorgo che c'è davvero un gran silenzio,anche perchè Kate sembra aver smesso di parlare,
il suo sguardo è vagato per questi 5 minuti,timido su di me, mentre la mia mente vagava libera in anni passati.
Ripensando a lui.
Senza togliermelo dalla testa.
Intanto lei continua a fissarmi sempre più malinconica,quasi offesa,poichè secondo i miei comportamenti non sembro dare intenzioni di voler cominciare un discorso.
Finalmente mi viene in mente un modo per risollevarle il morale e le offro un gelato.
Lei mi guarda con occhioni grandi come palline da tennis e mi lascia un bacio sulla guancia.
Imbarazzato io le porgo il gelato in modo cortese mentre proseguiamo a camminare.
Ecco,mi sento di nuovo un ragazzino patetico,ed imbarazzato per di più.
Come mai,signor Way?Sei sempre stato lo spaccone di sempre con le ragazze in fondo,no?
Forse perchè sento un po' di senso di colpa,o forse perchè sento di pensare a qualcun'altro e basta.
Arrivati ad un cespuglio di rose (gialle perdi più) le comicia a muovere convulsamente le braccia come una bambina di 5 anni,confessando che ne voleva una.
Cercando di rimanere lucido di fronte a tale infantilità le stacco la rosa dal ramo mentre mi accorgo di essermi punto ad una spina.
Lei maliziosa mi si avvicina alla sprovvista e mi dà un bacio in bocca.
Noto obiettivamente,che sembrava non aspettasse altro.
In 4 o 5 frasi afferma di dover andare via in fretta a causa dell'ora e perciò leva il disturbo senza darmi ulteriori spiegazioni.
Sento una folata di vento mentre lei mi saluta,e mi accorgo di avere ancora la rosa in mano.
Mi volto e scorgo il viso più felice che abbia mai visto,
è lui.....
Riesco solo a cogliere nei suoi occhi tanto stupore quando noto che mi prende e mi abbraccia,stringendomi forte,forte.
Quasi non mi rendo conto di cosa sta accadendo,ma sento il suo profumo invadermi fin dentro l'anima rendendomi dopo tutti questi anni finalmente,vivo.
Dopo alcuni attimi,o forse ore,o forse giorni mi separo da lui e lo fisso.
Non è più il ragazzino che vedevo dentro di lui,ma un uomo fatto e finito,anche se conservava ancora alcuni tratti infantili nel suo viso e nel suo fisico.
è ancora molto magro,con il viso però,piuttosto tirato e con delle occhiaie violacee intorno agli splendidi occhi a nocciola color verde.
Non riesco a vedere altro che lui,neanche ricordo più dove mi trovo,quando finalmente dischiude le labbra e mi riesce a parlare.
Dopo questo lungo abbraccio arrossisce e con uno sguardo mi indica distrattamente la rosa che ho ancora tra le mie mani.
la stingo forte,e mi accorgo che il dito sanguina.
“N...non so cosa dire...”ammette infine imbarazzato.
“Non ne ho idea...”riesco a formulare io.
Infine ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere all'unisono.
Noto che la sua risata è cambiata,almeno quanto la mia,
ha la voce più profonda,ma riesco ancora a cogliere delle risatine acute mentre parla imbarazzato.

FRANK P.O.V.

Davvero,credo di aver detto la verità,non ho parole per esprimere ciò che provo in questo momento.
è incredibile,stare ancora qui,con lui.
Il mio cuore quasi esplode dalla gioia,mentre lo osservo.
Se possibile,Gerard era ancora più bello di quanto ricordavo.
Si era alzato,indubbiamente,ma i capelli corvini scapigliati e i magnifici occhi verdi erano ancora gli stessi.
Non ho bisogno che mi spieghi cos'è appena successo con la ragazza che ha appena lasciato andare via.
Si sono baciati,li ho visti.
Un velo di tristezza cala sui miei occhi mentre mi accorgo che lui sembra pensare alla stessa cosa.
“Se ti riferisci,a cosa è appena successa con quella ragazza,sappi che non centro nulla.” mi dicembre
Io ridacchio malinconico,”E perchè mai Gee?Non devi portarmi delle spiegazioni...probabilmente è la tua ragazza,e sono felice per te...”cerco di sorridere mentre non riesco a trattenere i singhiozzi.
Lui mi guarda triste e mi abbraccia dicendo “Vuoi sapere la verità..?Pensavo solo a te....e sei comparso.”
Abbozzo un sorrisetto mentre lo guardo negli occhi:mio Dio..sono così belli....
“Io...so che non deve importarmi,perciò se vuoi cercherò di stare lontano da te...ti capisco....è passato troppo tempo per quanto tu possa aspettarmi...” singhiozzo.
Lui mi fissa serio prima di darmi il bacio più dolce della mia vita.
“Per te aspetterei in eterno.....”
 
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SiliconTracks
view post Posted on 9/7/2009, 09:18




oh mio Dio!!!! scrivi da Dio... è bellissima...

SPOILER (click to view)
marys io ho scritto un nuovo capitolo della nostra ff ma non ti becco mai su msn. Posso postarla lo stesso o troviamo un modo per fartela leggere?
 
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**MCRdipendent**
view post Posted on 9/7/2009, 18:11




SPOILER (click to view)
decidi tu,teso,per me non c'è problema...ho finito questa ff,devo solo finire di postarla ^^


Capitolo 15:(parte 1)

Gerard P.O.V.

Torno a casa dopo circa due ore,ma senza di lui.
Mi ha detto che sua madre lo stava aspettando,ed ho dovuto lasciarlo andare.
Dioo...sto parlando morbosamente di lui.
è come una droga,un ossessione,ormai.
Sono sicuro che ci rivedremo domani,visto che gli ho lasciato il mio numero di telefono.
Improvvisamente ecco che squilla il telefono,ed io rispondo contento con un “Heyy honey!” quando mi accorgo che all'altro capo del telefono non c'è il MIO Frank,ma MIA madre!
“Hem...scusami mamma..”
“Di nulla tesoro!!Pensavi fossi Kate..eeh?”aggiunge maliziosamente
“Hem...beh..”
“Non fare il timido...mi ha detto tutto del vostro primo bacio...è pazza di te!”
“Hem...veramente io credevo fossi...Mikey!”
“...Oh,tesoro non mi dire che state ricominciando con quelle shifezze da omosessuali,o ne riparlerò a tuo padre...”
Ecco,ti pareva,tradizionalisti del cazzo.
“Dai mà,stavi scherzando!”azzardo io mentre mi cago sotto.
“Ma certo che lo so,amore!!Non molleresti mai una ragazza come Kate,vero? Poco fa ho parlato con sua madre,e diciamo che mi ha fatto un po' la lista dei gusti di sua figlia,perciò se hai bisogno di consigli per un regalo da....fidanzamento,non esitare a chiedere!”e riattacca.

Ecco cosa succede quando tua madre si trasferisce vicino casa tua.


Giorno dopo giorno continuo a vedere di nascosto Frank.
Guardarlo a lungo mi illumina di gioia,è la mia luce perenne.
Averlo ritrovato dopo tutto questo tempo non fa altro che regalarmi gioia.
Ormai sono due settimane,e Frank mi confessa di voler lasciare la sua ragazza,la sua copertura,per stare con me.
Ne rimango sinceramente colpito,anche perchè ho ancora un po' di paura su cosa ci possa accadere.
Ora siamo stesi sul mio letto,finestre spalancate e lui steso accanto a me mantre ascoltiamo i mitici Queen.
Non riesco a fare altro che contemplarlo nella sua perfezione e nella sua bellezza.
Ogni attimo che passa,sono sempre più infatuato di lui.
Nel modo in cui si comporta quando fa lo spaccone,quando si prende in giro,quando ride con me,il modo in cui si morde il labbro quando è imbarazzato...
Mi avvicino a lui per un bacio e poso la mia mano sul suo fianco quando mi accorgo che mi lascia sulle labbra un gemito di dolore.
“Co—cosa c'è?”chiedo impacciato io
“No...nulla,scusami..”
Preso a un dubbio atroce gli sollevo la maglietta e noto un linea di lividi su tutto il fianco destro.
Lo guardo stupito in cerca di spiegazioni,ma lui indifferente si giro dall'altro capo del letto.
Avendo a che fare con un bambino capriccioso lo scosto un pochino dal cuscino e lo fisso finchè non mi spiega la faccenda.
“Il...il fratello di Jamia...”confessa
io lo guardo a bocca aperta.
“E i suoi amici”aggiunge

 
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38 replies since 19/3/2009, 23:29   483 views
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