Adolescenze distrutte.

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Christina Van Helsing
view post Posted on 10/4/2009, 18:53




Ragazze sono davvero contenta che vi piaccia... veramente


Il suono della campanella dell’intervallo si fece sentire subito, dopo due ore di disegno dal vero, dove Andy spiava i meravigliosi schizzi del suo compagno di banco, che attraverso le lodi dell’insegnante lei conobbe come Gerard. I suoi compagni di classe semplicemente lo ignoravano durante la lezione, ma si comportavano diversamente all’intevallo.
-Ehy Way, hai intenzione di parlare oggi?-
-Guarda come è dimagrito il nostro ex Palla Di Lardo!Dimmi sei per caso innamorato?-
Gerard si alzò con indifferenza dalla sedia e sorvolò i due che lo stavano prendendo in giro.
Andy sentì dentro di se dispiacere per quel ragazzo, e tutto ciò che doveva sopportare, o essere invisibile o strumento per divertire una mandria di bovini all’ingrasso, ma con lei non aveva avuto alcun rapporto che rasentava l’umanità quindi non poteva ricambiare ancora in gentilezza.
Semplicemente anche lei uscì fuori dalla classe e varcò ancora quel corridoio, dove i muri parevano ancora più bianchi. Intorno a se vide come foto istantanee i gruppetti di ragazzi e ragazze divisi in veri e propri ceti sociali. Si sentì molto triste per questo. Ogni persona aveva una vera e propria etichetta cucita con dell’ago invisibile addosso.
E lei che etichetta aveva? Quella di Inesistente?
Fortunatamente in questa scuola non c’era l’orario intero. Quindi non esisteva la mensa. E per il suo, piccolo segreto che la corrodeva giorno dopo giorno dentro, c’era ancora un nascondiglio sicuro. Ma quando passò davanti al distributore delle merendine qualcosa si risvegliò in lei. Il mostro voleva nutrirsi. Nutrire e vomitare ciò che aveva ingoiato dentro di se. Fallo e sarai pura una volta per sempre.

Lui ti amerà ancora di più vomitando ciò che nutre i normali esseri umani Andy
Lui non è umano è un Dio nato per seguirti e quindi sarai pura per lui ti nutrirai e volerai al tempo stesso …


Come in trance Andy spese cinque dollari in merendine e si chiuse dentro il primo bagno che vide.

______________________________________ Gerard Way___________________________
Gerard aveva una vera e propria impellenza. Come respirare lui doveva spararsi giù per l’esofago qualcosa di forte che superava addirittura l’alcol. Ma cosa?
Quale sarà la sua prossima arma di distruzione?
Ma quando la vide, si dimenticò di tutto questo. Non pensò ai mezzi di distruggersi, voleva solamente ricrearsi per essere perfetto come lei. Con quella sua camicetta bianca, la gonna azzurra chiacchierava con una sua amica di un qualcosa che a Gerard non era possibile sentire da quella distanza, ma sapeva e pensava che sarebbe stato di certo qualcosa di importantissimo.
La guardava con avidità bruciante, innamorato più che mai di ciò che è davvero etereo per lui. Con una matita mentale cominciò a tracciare i lineamenti del suo volto perfetto, su un foglio bianco inventato, tracciò i fili biondi di quei capelli la vivacità degli specchi azzurri che aveva come occhi.
Il verde bottiglia degli occhi di Gerard divenne ancora più chiaro dal panico quando si rese conto che lei si era girata e l’aveva visto. Vergognandosi più che mai scappò.
Il bagno dei maschi era più vicino e senza pensarci si chiuse addirittura la porta della stanza a chiave.
In quel bagno non ci andava mai nessuno perché solo un gabinetto era funzionante,
E si spaventò quando sentì dei conati spaventosi giungere dalla porta chiusa di quel bagno. Una vera e propria pena, la persona strillava tossiva e vomitava. I suoi singhiozzi provenivano da un luogo chiamato anima che lui conosceva troppo bene.
Non sapeva che fare. Non sapeva nemmeno se era un uomo o una donna perché tossiva troppo violentemente.
Gerard Way continuò a sentire quella tortura senza poter fare nulla, incapace persino di muoversi.
_______________________________________ Andy Carter______________________________
Stava finendo. Lo sentiva.
Il tremore era diventato troppo forte, non riusciva a far stare fermi i polsi.
Prese dalla tasca una salviettina e una mentina e si rassettò tutta. Poi con molta fatica si alzò in piedi e uscì con fatica fuori dal bagno.
E la cosa che davvero la stressò più di tutte era vedere Gerard o come si chiamava fuori dal bagno, vicino a uno specchio attaccato malamente al muro e un lavandino sbeccato che la fissava con terrore.
___________________________________ Gerard Way_______________________________
Vedere la sua compagna di banco uscire da un gabinetto maschile madida di sudore e sofferente, ma con una espressione di perversa serenità sul volto non fece una bella impressione a Gerard.
-Way.- salutò lei con un freddo cenno del capo.
Gerard si limitò a guardarla, poi l’indifferenza per tutto il mondo intorno a lui lo prese con furia scaraventandolo nella sua normale apatia. Semplicemente, non l’abbracciò o le chiese come stesse o cosa la spingeva a fare così come avrebbe fatto chiunque. Si voltò e se ne andò. Degli sconosciuti lui non voleva sapere niente. Mancavano due ore ancora prima che potesse buttarsi fra le calde braccia di una bottiglia di vodka, o la fresca rassegnazione di una birra. Del vomito di Andy non ci faceva nulla. Non lo poteva mica bere. Avrebbe di certo bevuto anche l’infantilità della ragazza, perché era certo che lei era infantile. Non era mica il suo angelo biondo, lei.
A proposito...che dine aveva fatto il suo amore?

_____________________________________ Andy Carter________________________________
Andy passò due secondi a guardarlo andare via poi si dimenticò completamente di lui. Si guardò nello specchio sudicio e uscì quando la campanella era appena suonata.
Vide la sua classe in fila indiana lungo le scalinate principali e si unì a loro, sola, Way che usciva dalla fila come se la faccenda non gli riguardasse affatto.
Andy pensava con orgoglio al suo stomaco vuoto, al fatto che un giorno le sue ossa spunteranno fuori dalla carne rendendola immortale come una spiga di grano, che è in grado di piegarsi anche ai forti venti.
E mentre pensava a questo una melodia leggiadra di pianoforte si sentì nell’aria.
Una sinfonia carezzevole e malinconica, abbracciava l’aria in cerchi concentrici. Andy poteva vedere i La i Sol le scale i diesis le chiavi di violino ferme sul soffitto e roteare insieme.
E Andy, come sotto ipnosi sentì il bisogno impellente di cercare quel piano di abbracciare il pianista e di piangergli sulla spalla. Così si staccò dalla fila che andava al laboratorio di informatica e lasciandosi guidare dal suo istinto, un po’ folle quanto donna per trovare l’aula di musica. La trovò con la porta socchiusa. Spiò attraverso la piccola apertura.
E vide il suo angelo concentrato con gli occhi chiusi e rilassati. Tutte le finestre erano spalancate perché, come le aveva detto il preside, quell’aula era soffocante, e lui per coprirsi dal vento gelido che gli carezzava i capelli , si era messo un lungo mantello nero che lo rendeva un fiore unico in mezzo all’aridità del tutto o del niente nel caso. I suoi compagni di classe lo guardavano ammirati, le ragazze avevano lo sguardo vitreo.
Era troppo per lei. Si voltò e scappò dal suo amore, e raggiunse di volata la sua classe che era già un pezzo lontano da lei.
Ma che importanza aveva… lei pensava nessuna.
Sapeva cosa fare.
 
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SiliconTracks
view post Posted on 10/4/2009, 19:07




Oh mio Dio... fantastica... non ho parole...
 
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Christina Van Helsing
view post Posted on 10/4/2009, 19:40




graziegrazie *_*
 
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NiNàO___O
view post Posted on 10/4/2009, 20:29




complimenti, bellissima.un poco mi rispecchio nei due ragazzi. sarà perchè hai descritto l' Adolescenza? bravissima
 
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Vampire Nemesi
view post Posted on 10/4/2009, 21:15




Molto bella *-* Continua così **
 
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Christina Van Helsing
view post Posted on 10/4/2009, 21:27




grazie a tutte *_*
 
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*.*.*so chemical*.*.*
view post Posted on 10/4/2009, 23:47




...questa è anima...non è semplice inventiva
 
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Christina Van Helsing
view post Posted on 11/4/2009, 20:11




A cena, i signori Carter sapevano come comportarsi.
La madre di Andy si credeva una gran signora quando affettava il cibo. Mica bruscolini. Sapeva affettare la zucchina bollita meglio di chiunque altro pensava. Ed era alla zucchina lessa che giaceva sul suo piatto a cui pensava mentre guardava la figlia mangiare con appetito. Bene, sarà tutta nera e strana ma almeno mangia, pensò.
Andy non sapeva nemmeno cosa stava mangiando quando il padre cominciò a parlarle.
-Allora Andy dimmi come ti va la scuola?- uno sconosciuto sarebbe stato meno glaciale.
Andy sollevò il viso dal piatto e lo guardò dritto negli occhi – E’ cominciata solo da tre giorni….-
Il padre evitò di guardare la figlia. Si era perso il colloquio col preside e nemmeno se ne era accorto…
Andy alzò un sopracciglio e si alzò - Devo andare in bagno.-
Senza aggiungere altro li lasciò lì, due ultraquarantenni spenti, annoiati a morte che non si ricordavano nemmeno che sua figlia non era un umanoide.
___________________________________ Andrew Ross__________________________________
IL MONDO FA SCHIFO.
VI ODIO TUTTI INFIMI ESSERI PRIMORDIALI, FATTI DI CARNE E OSSA.

Andrew non era tipo di molte parole, ma se avesse parlato più del dovuto gli sarebbe uscito tutto l’odio che provava per il mondo. Saranno state le nove di sera, e passeggiava con sguardo cinico, con il mantello che gli ondeggiava dietro. Nel vicolo dove stava andando, c’era una ragazza piccolina dal viso minuto e i capelli corti.
La ragazza appena lo vide lo guardò come se fosse una apparizione mistica. In fondo un ragazzo alto che ti esce dall’oscurità con quegli occhi cosa potresti pensare?
-Ciao Connie…Sono felice che tu sia venuta…-
La ragazzetta arrossì. Si sentiva risucchiare da un vortice inesistente.
Lui la guardò mentre camminavano. Non provava assolutamente niente per lei. non provava mai nulla per nessuno. Per lui tutti erano uguali, nessuno poteva capirlo. La sua anima sola era in grado si sentire il battito del vero cuore delle cose.
Era crudele e lo sapeva. Ma quell’ubriacone di suo padre l’ha reso così. Lui e il suo bastone da passeggio di cui spesso si serviva per lasciargli dei lividi violacei sulla schiena.
Dopo trattamenti simili ti dimentichi pure di essere ciò per cui sei stato creato, e diventi un vero e proprio demone.
E lui lo era.
Demone in spirito e in corpo che vagherà solo per il resto della sua vita.
Si conficcò le unghie delle dita sul palmo della mano e si calmò solo quando sentì veramente dolore.
Solo così posso trovare il paradiso.
Doveva urgentemente andare a scrivere una poesia quando si sarebbe accomiatato da Connie. L’unica cosa che lo preservava dalla pazzia e dalla plastica soffocante del mondo era scrivere. E il suo pianoforte.
Mentre pensava al suo piano si ricordò di una cosa. Erano due giorni che trovava tra i tasti del piano nell’aula di musica una rosa nera con scritto sopra “Per Andrew.”
Non aveva la più pallida idea di chi poteva essere stato. Erano già due giorni che succedeva. Arrivava nell’aula e si ritrovava il fiore con un biglietto stampato.
Possibile che era….Amore?
Qualcuno nel mondo provava amore?
O era solo un riflesso che riusciva a provocare lui su una stupida ragazzina?

Avrebbe lasciato che tutte queste rose si materializzassero nell’aula di musica, fregandosene dei commenti maliziosi dei suoi compagni, per un altro po’ di tempo. Poi si sarebbe visto il da farsi.
__________________________ Gerard Way______________________________
Gerard era rannicchiato vicino al letto in modo da poter scrivere con comodità…
Come poteva esprimersi?
Non conosceva nemmeno il suo nome.
Più volte voleva toccare con la biro il foglio bianco ma si arrestava incapace di poter continuare. E pensò ai suoi occhi azzurri…Si sarebbe ucciso per difenderli..
Quindi cercò in tutti i modi di poter esprimere ciò che provava in quella lettera, in modo da non sembrare troppo ripetitivo…di usare frasi fatte e già sentite. A volte sembrava che il ti amo era diventato significativo quanto le etichette per i vestiti…
E improvvisamente l’idea…
Amanti della demolizione..
Gerard cominciò a scrivere febbrilmente, mentre fuori tuonava.

Edited by Christina Van Helsing - 12/5/2009, 20:02
 
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*.*.*so chemical*.*.*
view post Posted on 11/4/2009, 20:19




....>.< ...non puoi lasciarmi così in ansiaaaaaaaaaaaaa
 
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†°lady_chem°†
view post Posted on 11/4/2009, 21:57




contunua PLEASE!!!
 
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SiliconTracks
view post Posted on 11/4/2009, 23:28




bellissima... comunque debora mi ha chiesto di precisare che "mica bruscolini" è un modo di dire sarcastico e ironico per chi non lo sapesse (tipo me)....
 
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*Elfen*
view post Posted on 13/4/2009, 20:37




Davvero splendida!!!non ho parole!!O_O

Mica bruscolini qui a Roma si dice in continuazione xDD
 
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Vampire Nemesi
view post Posted on 13/4/2009, 20:43




Uhm, non so bene cosa dire.
Voglio aspettare e leggere il prossimo capitolo
 
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**MCRdipendent**
view post Posted on 13/4/2009, 23:06




è semplicemente...FANTASTICA Deb,ti supplico continua!!!!!!
 
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Christina Van Helsing
view post Posted on 14/4/2009, 19:52




____________________________________ Gerard Way____________________________
Ci mise una settimana a scrivere quella lettera,che poi si rivelò una canzone.
Quei sette giorni gli erano serviti non per trovare le parole giuste, ma per avere il coraggio di scriverle.
Parlare dei propri sentimenti con una persona di cui non conosci assolutamente il nome è come cercare di prendere l’acqua con le mani.
Gerard era imbarazzato e un vago rossore si dipinse sul suo volto pallido mentre cercava di trovare il coraggio di rileggere ciò che aveva scritto. Era un ragazzo che scriveva molto, e ciò che tirava fuori da se era così distorto e profondo che non si poteva spiegare da dove lo tirasse fuori…Forse da ciò che il suo cuore cercava di esorcizzare?
AMANTI DELLA DEMOLIZIONE

La tua mano nella mia, nella tua raggelante tristezza...
E allora ti direi che potremmo prendere la strada maestra
anche con addosso questo carico di munizioni...
...finirei i miei giorni insieme a te, sotto una scarica di proiettili.

Ci sto provando, ci sto provando...
...a farti capire esattamente quanto tu significhi per me...
E dopo tutto quello che abbiamo fatto l'uno all'altra...

E io andrei avanti fino alla fine con te...
un negozi di liquori o due terrebbero il serbatoio pieno.
E io mi sento come se non ci fosse altro da fare,
se non mettermi alla prova per te...
...e continueremo a correre...

Ma questa volta... intendo farlo davvero.
Ti farò capire esattamente quanto tu significhi per me...
...quanto la neve che cade su un cielo deserto...
...fino alla fine di tutto...

Ci sto provando, ci sto provando...
A farti capire quanto tu significhi per me...
...quanto i giorni che si dissolvono...
e le notti che crescono....
...e noi diventiamo freddi...

Fino alla fine....fino a questo stagno di sangue...
fino a questo... voglio dire questo... e' questo ciò che intendo.
Fino alla fine di....

Ci sto provando, ci sto provando...
A farti capire quanto tu significhi...
...quanto i giorni che si dissolvono...
e le notti che crescono....
...e noi diventiamo freddi...

Ma questa volta, mostreremo a loro...
...mostreremo a tutti loro quanto noi valiamo.
Quanto la neve che cade sopra un cielo deserto...
...fino alla fine di tutto...

...

Tutto ciò che siamo....tutto ciò che siamo...
...siamo pallottole... è questo che intendo dire...
Tutto ciò che siamo....tutto ciò che siamo...
...siamo pallottole... è questo che intendo dire...

Come una pioggia di piombo, andremo avanti attraverso i nostri fantasmi...
Per sempre...
...per sempre...


Come spaventapasseri, che alimentano questa fiamma
Noi stiamo bruciando...
...per sempre... e oltre...

Non voleva sembrare delicato. Perché lui della delicatezza non sapeva nulla. Non ne voleva nemmeno sapere qualcosa. Questo è ciò che provava, nonostante aveva scoperto molti lati di se che nessuno doveva conoscere, per difesa personale. Ma aveva cieca fiducia in lei come l’aveva da oltre tre anni. Dodici primavere passate a pensare a come comportarsi a come dirglielo, perché la passione bruciante non riusciva a sopportarla. Era dimagrito e adesso cercava di darsi un’aria più curata nonostante la scorta di alcolici era ancora perfettamente presente in camera sua. Ma questo era importante per lui e non ne poteva fare a meno. Nella canzone c’era anche un vago appiglio a ciò che aveva di più caro.
Chiuse quella lettera in una busta senza scrivere assolutamente nulla e la poggiò delicatamente sul comodino.
Era molto tardi.
Si coricò con in testa mille pensieri, mille preoccupazioni e paure.




____________________________________Andy Carter_______________________________
1- Andy sapeva che Andrew non andava nell’aula di musica prima della terza ora.
2- Andy era sicurissima che prima della terza ora non ci sarebbe stato nessuno perché in quella scuola solo lui sapeva suonare il piano o qualche strumento…Tranne un ragazzo molto riccio di cui non si ricordava il nome.
3- Andy per la prima volta era soddisfatta del suo essere invisibile. E prima del suono della seconda campanella che avvisava i ragazzi l’inizio della prima ora, correva col cuore a mille nell’auletta a lasciare la rosa nera.
4- Non sapeva esattamente perché lo faceva. Sentiva solamente che andava fatto. Non aveva alcuna intenzione di rivelarsi. Ma ogni volta che poggiava quel fiore innocente costato quattro dollari dollari giornalieri, (che per lei significava alla fine tutta la paga mensile visto che il padre le dava una trentina di dollari da spendere un lunedì qualsiasi del mese) spesa in rose dipinte di nero , privandosi di tutto il resto, si sentiva vicina a lui ancora una volta, come quando suonava, e una grandissima gioia la pervadeva. Non l’avrebbe mai ricambiata, lo sapeva. Ma almeno faceva qualcosa.
Quel giorno Andy fece ciò che faceva tutti i giorni. Andò nell’auletta di musica e adagiò la rosa sul pianoforte.
Dietro la porta, mimetizzato completamente contro il buio della sala, Andrew guardava la ragazza a cui aveva indicato la classe il primo giorno di scuola poggiare la rosa che sapeva era destinata per lui.
-Ciao.- un saluto amaro e sarcastico riempì la bocca di Andrew e il suo classico sorriso che non si estendeva ai magnetici occhi marrone chiaro arrestarono Andy davanti al pianoforte.
Brividi.
Paura.
Imbarazzo.
Vergogna.
Sollievo…almeno posso sapere che pensa di me…Andy non ha mai sperato in un emerito nulla ma in quel momento…
Io ti amo Andrew….
ANDREWANDREWANDREWANDREW….

-non avere paura di me.- disse lui misurando le parole con cura – Voltati.-
Andy si girò completamente presa dal panico.
 
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