I was born to Love you

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SiliconTracks
view post Posted on 20/8/2009, 09:23




Ecco i continuo


E’ impressionante quanto il tempo passi lentamente quando ti annoi. Ormai avevo perlustrato con lo sguardo ogni singolo angolo della mia stanza in mancanza di altro da fare. “Randolph, mi annoio!!!” sì certo, come se lui potesse fare qualcosa. Uffa. Era una noia mortale. Volevo scendere da quel letto e fare qualsiasi cosa tranne stare lì.
“Ehy!!! Cassius chi ti ha fatto entrare??”
“Quello famoso. Come stai Kezia?”
“Bene bene. Bhè oddio, c’è chi sta peggio. Allora? Novità?”
“No no. Tranne che mia madre mi ha beccato che fumavo. Non mi ha fatto niente solo perché sono corso fuori prima che aprisse bocca. E adesso, eccomi qui. Vuoi fumare?”
“Ma sì. Dammene una và…” accesi la sigaretta.
“Mi dispiace che ti abbia beccato. Ma tu lo sai che ci devi andare piano con questa roba vero?”
“Sì tranquilla.”
“La scuola?”
“Tutto okay per il momento. E tu… con quello?”
“Signorino non credi di esagerare? E’ solo mio ospite.”
“Certo… Avanti che mi dici?”
“Niente che possa interessare a un tredicenne!!” risi
“Avanti Kezia!!!”
“Okay… Bhè… E’ attraente… molto attraente… e molto dolce.”
“Non ti starai innamorando?????”
“Ehy abbassa la voce ragazzino!!! Bhè… comunque spero di no… E poi tra una settimana se ne va…”
“Già. Bhè io adesso me ne vado. Ci si vede. Stammi bene.”
E se ne andò. Poco dopo salì Gerard.
“Ho chiamato Susannah e ti augura di rimetterti… Ah, grazie per l’attraente eh…”
“Ehy stavi origliando??”
“No. Stavo portandoti del thè mia cara… Su adesso bevi…”
“Dopo vomito. E’ meglio che non mangio e non bevo.”
“E quindi vorresti morire disidratata certo… credo che sia fra le morti peggiori sai?”
“Molto divertente.”


Passò finalmente quella settimana del cavolo. Adesso ero guarita e non vedevo l’ora di tornare al lavoro. Ma era anche vero che Gerard sarebbe è partito tra due giorni. Mi dispiaceva perché in queste due settimane si era occupato molto di me e bhè… adesso che se ne andava, non sarebbe mai più venuto a trovarmi. Con tutto il lavoro che aveva, si sarebbe anche dimenticato di me. Questa mattina per tutta la giornata, ci sarebbe stata la presentazione del fumetto.
“Emozionato?”
“Un pochino… Spero che ci sia gente.”
Misi al guinzaglio a Randolph e ci incamminammo per la libreria. Bhè, fuori alla porta, c’era una fila che sarà stata di cinque metri se non più e stava sempre aumentando.
“Cazzo… Questi mi assalgono!!!”
“Emh, non farti sentire, Passiamo da dietro forza.” E così facemmo. Susannah oggi non si voleva presentare quindi toccava a me fare il lavoro pesante appena passata la febbre e l’influenza. Aprii la libreria e una mandria di ragazze ma anche adulti, mi assalirono.
“Ehy fate la fila! Ci sta tutto il giorno qui eh…” dissi.
La giornata andò così: Gerard autografava, faceva le foto, e io stavo alla cassa a far pagare il fumetto perché in tutta la giornata non ci furono clienti desiderosi di comprare l’ultimo libro di Wilbur Smith ad esempio.

Alle otto di sera ancora non riuscii a chiudere. Ne arrivavano sempre più cacchio. Tornammo a casa che erano le dieci. “Come va?” mi chiese Gerard.
“Credo bene.”
“Perché ‘credi bene’?”
“Non so. Sono stanca. Te sei soddisfatto?”
“Moltissimo. L’unica cosa è che molte di queste ragazze compre il mio fumetto solo perché ascolta i My chemical Romance. E dato che sono famoso col gruppo… Bhè, ogni occasione è buona per farsi autografare no?”
“Forse hai ragione ma che ti frega? Quelle ragazze lo leggeranno di sicuro.”
“Aspetta…”
“Che cosa?”
“Tieni” mi diede una copia autografata con una dedica del suo fumetto.
“Anche tu lo leggerai?”
“Certo.” Sorrisi e ce ne andammo a casa.

“Dormiamo insieme?” chiese
“Come vuoi…”
“Allora dormiamo insieme.” Ci mettemmo sotto le coperte
“Sai che domani io parto vero?”
“Lo so…”
“Ti dispiace?”
“Credo di sì…” mi asciugai con vergogna una lacrima.
“Ehy non devi piangere Kezia!” mi strinse a lui.
“Devi solo promettermi che ti ricorderai di me.”
“Certo che me ne ricorderò. Ma credi che noi star non abbiamo un cuore? Noi ragioniamo come tutti gli altri essere umani. Come tu ti ricorderai di me, io mi ricorderò di te. E ritornerò vedrai…”
“Su questo non ci credo. Ma va bene così.”
“Credici invece. Sai? Con tutti i discorsi che mi avevi fatto sugli uomini non credevo che adesso tu potessi piangere.”
“Bhè non lo so.. Infatti è strano.”
“Forse ti sei innamorata come dice Cassius…” sorrise e io ricambiai.
“Non lo so. Adesso andiamo a letto che domani ti aspetta un bel viaggio.”
“Giusto. Notte.”
Quella notte non chiusi occhio perché non volevo che arrivasse la mattina. Non volevo che partisse cazzo! Stavo tanto bene con lui in casa!!! Non era giusto cazzo! Alla fine verso le tre, il sonno ebbe la meglio e mi addormentai come un sasso.
 
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15 replies since 17/7/2009, 13:56   165 views
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