Non ho idee per il titolo3, (non è un continuo delle altre)

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NiNàO___O
view post Posted on 24/9/2009, 20:53




continua ti scongiuro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!non lasciarci sulle spine!
 
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SiliconTracks
view post Posted on 25/9/2009, 19:31




Continuo... Spero che per adesso vi intrighi ragazze...

Il mattino seguente, stessa storia. Gerard svegliò Uma e le fece la puntura. Il pomeriggio lo passarono insieme a Frank che non smetteva per un solo istante di fissare Uma. Si vedeva che gli interessava e anche lei se n’era accorta. Ma tutto quello le era completamente indifferente. Non riusciva a dimenticare la sera del bacio con Gerard. Stava maledicendo il fatto di essere sua sorella. Forse, stava cominciando a volergli bene. Anche troppo.
Passarono altri due giorni e finalmente era finito il periodo nel quale doveva fare la puntura. Adesso era libera di prendere tutte le pasticche che voleva e poteva finalmente rinchiudersi di nuovo nella sua stanza. La sua vita riprendeva come quella di una volta e lei non poteva che esserne felice.
Quel pomeriggio Uma mise su la scena che aveva ritrovato miracolosamente la chiave e senza nemmeno cenare, si chiuse dentro alla camera e canticchiando prese i suoi soldi che aveva guadagnato quella sera andando in macchina con quello. Le erano rimasti quaranta dollari. Ne avrebbe chiesti dieci alla madre per il gelato, e poi era fatta.
Infatti verso le otto e trenta, uscì velocissima verso fuori. Arrivò finalmente dietro la vecchia discoteca abbandonata dove c’era sempre Bryan a spacciare.
“Chi non è morto si rivede eh!!!”
“Bryan!!! Non sono mai stata così contenta di vederti!!! Dammi una pasticca.”
Glie la diede e prese i soldi. “Sai Uma, per una scopata te ne do altre due… “ al diavolo… tanto ai era già venduta a quel grassone. E adesso aveva voglia di impasticcarsi fino a scoppiare.
“Dove andiamo?” chiese la ragazza sorridendo
“Dietro dove non ci sono le luci.”
“Prima le pasticche, non mi fido.” Glie ne diede due e la portò in quel posto pieno di siringhe e bottiglie rotte. Per venti minuti Uma dovette stare con lui cercando di non cadere e non provando nessun tipo di godimento. Alla fine il ragazzo le disse che era stata bravissima e che avrebbe dovuto farci più spesso.
Uma quella sera non si sentì uno schifo perché per la seconda volta l’aveva data al primo che passava. Ma si sentiva terribilmente soddisfatta e pensava che con il sesso si potevano ottenere davvero molte cose. Finì tutte e tre le pasticche prendendone una a distanza di ogni ora. Quando tornò a casa era distrutta ma si sentiva così… leggera… libera… felice… Sbatté contro il mobile dell’ingresso facendo cadere la bambolina di porcellana e rompendole la testa. Quel macello richiamò l’attenzione di Mikey e di Gerard che adesso stavano guardando tranquillamente la partita.
“Devi ringraziare che mamma è a dormire dalla zia stasera. Se ti avesse vista così…” disse Mikey fissandola con rabbia.
“Lasciala stare Mikey… Ancora è giovane… lasciala divertire…”
“Io sono in una famiglia di pazzi… Mi fate tutti schifo.” Si alzò e filò in camera non potendo sopportare di vedere la sorella ridotta in quel modo.
Uma si gettò lasciandosi andare completamente nel divano accanto al fratello maggiore.
“Quante ne hai prese stasera?”
“Credo tre…”
“Wow… Tre in tre ore? Sei una bomba sorellina! E come li hai presi i soldi?”
“Mi sono fatta scopare da uno…”
Gerard rimase sconcertato e intravedeva la gelosia che solo i fratelli maggiori possono avere. Tuttavia non voleva farglielo vedere.
“Vorrei dormire ancora con te Gerard…”
“Adesso hai la tua stanza. La partita è finita. Buonanotte.” E lasciandola al buio nel salotto, se ne andò a dormire.
 
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NiNàO___O
view post Posted on 25/9/2009, 19:50




O.o -manda rumorosamente giù la saliva- glup

i vecchi ingoiano spesso no?please please please delizia la tua incartapecorita Arianna con un'altro dei tuoi capolavori...le puntate mi sfiancano..l'adrenalina ribolle nelle mie anziane vene..(si lo so è un neurotrasmettitore, ma suona meglio)
oggi ho ridisegnato uma e gerard, ma stavolta sul quaderno di matematica...li ho fatti che si riflettevano allo specchio, uma di viso e gerard di schiena, nudo.

ehm tieni conto che non so disegnare, quindi fossi in te mi preoccuperei..
bravissima.

intrigante...sbaglio o Frank centra qualcosa..?
 
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SiliconTracks
view post Posted on 25/9/2009, 19:52




CITAZIONE
oggi ho ridisegnato uma e gerard, ma stavolta sul quaderno di matematica...li ho fatti che si riflettevano allo specchio, uma di viso e gerard di schiena, nudo.

ehm tieni conto che non so disegnare, quindi fossi in te mi preoccuperei..
bravissima.

intrigante...sbaglio o Frank centra qualcosa..?

Frank qualcosa potrebbe centrare sì... comunque voglio assolutamente vedere quei disegni!!!
 
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NiNàO___O
view post Posted on 25/9/2009, 20:01




glup stai attenta potrebbe ucciderti, la visione infausta di quei disegni obrobriosi..eheh le vecchiette ci sanno fare, con le arti mistiche!!
 
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°Binca_romancer°
view post Posted on 26/9/2009, 12:06




Wow Frank *-*
 
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SiliconTracks
view post Posted on 26/9/2009, 14:11




Ecco il seguito... grazie ovviamente al mio pubblico...
Questa parte non è fondamentale... E' una sega in realtà...


Il mattino successivo a svegliare Uma fu il macello in cucina. C’erano Mikey e Gerard che litigavano.
“Gerard tu sei un fottuto cretino! Lei è nostra sorella e tu che sei il più spesso a casa e che hai diciotto anni, non ti accorgi nemmeno che si sta rovinando.”
“Mikey, non è che non mi accorgo, è che non me ne frega un cazzo capisci? Il che è molto diverso… non mi frega un cazzo di nessuno se è per questo.”
“Tu vorresti farmi credere che a noi non ci vuoi nemmeno un briciolo di bene?”
“Esattamente. L’egoismo è la cosa che manda avanti il mondo Mikey, quando lo capirai, starai bene anche tu come me.”
“Cristo Gerard, tu mi spaventi.”
“Sì sono cattivo.”
“Che diavolo succede?” chiese Uma alzandosi dal divano mezza stordita e con delle occhiaie viola profondamente marcate.
“Niente Uma…” rispose Mikey.”
“Che cosa dicevate di me?”
“Che sei una tossica di merda…” disse Gerard.
“Gerard smettila… ti prego…”
“Lascialo stare Mikey, io sono una tossica ma lui è uno stronzo senza cervello.”
“Bene gente, io vi lascio ai vostri discorsi completamente inutili e me la vado a spassare come al solito.” Disse Gerard uscendo dal portone e guardandoli con superiorità.

“Uma come stai?”
“Bene.”
“Ieri sera mi hai fatto preoccupare moltissimo.”
“Senti Mikey… Non è che avresti cinquanta dollari da prestarmi?”
“Lo sapevo che me l’avresti chiesto. Sì ce l’ho ma non te li do. Mi dispiace.”
“E dai Mikey poi te li rendo!”
“E come? Uma queste schifezze ti rovinano il cervello lo vuoi capire?”
“Vorrà dire che lo chiederò a Gerard.”
“Lui non ti darà nemmeno uno squallido spiccio..”
“Staremo a vedere…”

Uma cercò Gerard per tutta la mattinata e poi per il resto del pomeriggio. E alla fine lo trovò a casa di Frank. Il ragazzo la fece entrare e le disse che Gerard adesso era occupato con una ragazza.
“Come stai Uma?” chiese poi per cominciare un discorso. Ma la ragazza era rimasta male. Era gelosa di suo fratello incredibilmente.
“Tutto bene. Aspetterò qui che finisca se non ti dispiace.”
“Certo accomodati… Vuoi una birra?”
“Sì grazie..”
Dopo dieci minuti Gerard uscì con una ragazza dalla stanza accanto barcollando.
“Allora Gerard ci vediamo la prossima volta..” disse quella specie di puttana.
“Certo bellezza…”
E quella se ne andò.
“Wow Frank non ti rendi conto come se la cava quella!!”
“Ehm, Gerard c’è tua sorella.”
“Dove?”
“Dietro di te.”
“Uma che cazzo vuoi?”
“Mi servono cinquanta dollari…”
“Per le tue pasticche del cazzo immagino… Bhè no.”
“Perché?”
“Perché no…”
“Ti ricordo che mi devi ridare ancora i venti della scorsa volta. Quelli che mi hai rubato…”
“Quel che è giusto, è giusto ma con venti dollari non ci compri un cazzo… Tieni e adesso smamma”
 
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NiNàO___O
view post Posted on 26/9/2009, 19:34




good continua
 
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SiliconTracks
view post Posted on 27/9/2009, 14:00




Grazie. Continuo..

Uma uscì di casa chiedendosi dove avrebbe potuto trovare il resto dei soldi che le servivano. Alla fine, non riuscendo a trovare una soluzione, chiamò lo stesso Bryan che arrivò al vialetto in dieci minuti.
“Bryan io ho solo venti dollari…”
“E che cosa me ne faccio de venti dollari?”
“Bhè possiamo fare come ieri no?”
“Una scopata non basta. Una adesso e una stasera.”
“Va bene…”
“Andiamo a casa mia…”
I due ragazzi attraversarono un vicolo schifoso e poi salirono in un appartamento peggiore.
“Questa è casa mia. Forza andiamo in camera…”
Dopo un’ora Bryan diede la pasticca a Uma che se ne tornò a casa.
“Oh ciao mamma…”
“Ciao tesoro… Come stai? Hai visto Gerard?”
“Credo che sia da Frank. Come mai così presto a casa?”
“Oggi uscivo prima dal lavoro. Senti Uma… Adesso parliamo un attimo… Mi spieghi perché sei così strana?”
“Mamma io sono sempre stata così. Non vedo cosa ci trovi di strano in me.”
“Hai dei problemi con la droga vero?” Uma sbiancò. Aveva colto troppa tristezza e preoccupazione in quella domanda.
“No mamma… Sono come tutti gli adolescenti. Se ho bisogno di sfogarmi, parlerò con te. Stai tranquilla.”
Il pomeriggio lo trascorse leggendo i fumetti di paperino. L’avevano sempre appassionata sin da quando era piccola.
Verso le otto di sera finalmente si mangiava. Uma non aveva di solito un grande appetito ma quella sera, si sarebbe divorata un essere umano se ce ne fosse stato bisogno.
“Ho deciso di cominciare a fare qualche lavoretto per guadagnare un po’ di soldi” disse Uma masticando del pane.
“Oh tesoro, sarebbe davvero una bella cosa.”
“No mamma. Lei non ha bisogno di soldi. Ha solo quindici anni.” Disse Mikey seccamente.
“Mikey, lasciami in pace. Voglio guadagnare dei soldi anch’io…”
“Per farci??” chiese con cattiveria e mettendo la sorella in una situazione difficile.
“Per metterli da parte.”
“O forse per non rubare ottanta dollari dall’armadio di Gerard.” E detto questo Mikey se ne andò in camera sua sbattendo la porta.
“Uma che cos’è questa storia?”
“Niente mamma. Mi servivano per una cosa…”
“Per che razza di cosa??”
“Dovevo… comperare un regalo e saldare alcuni conti con i miei compagni di scuola…”
“Uma io per caso ti ho insegnato a rubare?”
“No mamma ma io…”
“Gerard poi te li ha restituiti?”
“Oh certo. Come no.” Rispose con occhi perfidi.
“Sono stanca. Gerard, Uma mettete a posto e lavate i piatti. Io vado a letto.” La madre si alzò e disperata andò nella sua stanza.
“Ehy guarda che mi devi aiutare…” disse Uma notando che il fratello aveva già occupato la poltrona.
“Non vorrai vedermi ridotto come Mikey vero? Pulisci tu, donna…”
“Maschilista del cazzo.” Mise a posto e poi si sedette vicino al fratello che non la degnò di uno sguardo.
“Gerard… mi presti cinquanta dollari?”
“No.”
“Te li restituisco quando comincio a lavorare.”
“Troppo facile.”
“Allora che devo fare?”
“Devi fare una cosa per me. Una cazzata.”
“Cosa?”
“Al bar dove io e Frank andiamo sempre, c’è un pezzo grosso che deve venderci della… cocaina. Non è per me ma io la devo rivendere a un altro. Devi entrare dentro al cesso del bar e dietro al lavandino a destra noterai che c’è una mattonella rotta. Lì dentro c’è un pacco. Portamelo senza farti vedere.”
“E tu non lo puoi fare?”
“Perché dovrei farlo io quando può farlo qualcun altro per me? E poi no. Troppo rischioso. La polizia da un po’ a questa parte mi controlla. Tieni i cinquanta dollari. E non provare a tornare a mani vuote. Ti aspetto per mezzanotte.”
 
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NiNàO___O
view post Posted on 28/9/2009, 21:44




uhhhh la cosa si fa non solo interessante, ma anche avvincente...e paperino lo leggo pure io!!! prespicace la mamma è?? mmmnon è giusto, mi sento come attirata da gerard. xò da una parte sento mickey come una povera ragazza indifesa..ok sto delirando, ragazzi li vedo come puelle aggraziate, e la donzella pura e sincera dovrebbe essere Uma. Sì, e Gerard l'angelo vendicatore che-nebbia puzzolente in scena- ta dàà si trasforma in Prince Chaming. Peò voglio anche il gatto. preferibilmente con le pattine, gli stivali mi sporcano la moquette, grazie.

riverenze
 
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SiliconTracks
view post Posted on 29/9/2009, 08:18




CITAZIONE
uhhhh la cosa si fa non solo interessante, ma anche avvincente...e paperino lo leggo pure io!!! prespicace la mamma è?? mmmnon è giusto, mi sento come attirata da gerard. xò da una parte sento mickey come una povera ragazza indifesa..ok sto delirando, ragazzi li vedo come puelle aggraziate, e la donzella pura e sincera dovrebbe essere Uma. Sì, e Gerard l'angelo vendicatore che-nebbia puzzolente in scena- ta dàà si trasforma in Prince Chaming. Peò voglio anche il gatto. preferibilmente con le pattine, gli stivali mi sporcano la moquette, grazie.

riverenze

Tu mi fai morire!!! :) Ah... dopo questo capitolo voglio un altro commento geniale così eh...

Uma uscì di casa e prima di andare al bar decise di tornare da Bryan, portarlo a letto di nuovo, e acquistare un’altra pasticca da lui.
“Dai oggi te ne do due… Sono generoso. E tu sei la mia migliore cliente.”
Ne prese una e poi andò al bar. Comprò un pacchetto di gomme per non destare sospetti su di lei, e poi con grande indifferenza, se ne andò nel bagno dei maschi che con grande fortuna, era vuoto. Trovò la mattonella e il pacco che mise nella borsa. Poi uscì dal bar e tornò a casa.
Gerard l’aspettava sul divano con la sola luce della televisione.
“Mettimelo nell’armadio in camera.” Disse riferendosi al pacco.
Uma poi si rilassò nel divano. Adesso che ci pensava però, aveva ancora un’altra pasticca che Bryan le aveva “gentilmente regalato” Così prese dell’acqua e la ingoiò.
“Questa sera in tv non c’è un cazzo.” Disse Gerard con il suo solito modo di fare.
“Come sempre…”
“Come è andata la giornata?” domanda insolita.
“Normale. A te?”
“Normale. Frank oggi si è incazzato con me e ha spaccato il giochino per la play. L’ha ridotto in frantumi.”
“E perché si è incazzato con te?”
“Perché lui si incazza sempre. Oggi diceva che lo innervosivo.”
“Tu innervosisci tutti Gerard.”
“Non ti sei mai chiesta perché?”
“Dimmelo tu…”
“Semplicemente perché gli altri innervosiscono me.”
“Ah adesso capisco tutto.”
“Vado a letto. Non fare casino sennò mi incazzo.”

Il mattino seguente e cioè il nove agosto, era il compleanno di Uma. Lei si era completamente dimenticata ed infatti fu il foglietto della madre con gli auguri che glie lo fece ricordare. Infondo però, era esattamente un giorno come un altro. Sole, completa solitudine in casa e tanta voglia di pasticche.
“Ciao Uma…”
“Mikey perché non sei al lavoro?”
“Oggi è sabato e io non lavoro.”
“Prima lavoravi anche il sabato…”
“Adesso non più.”
“Capisco…”
“Hai impegni per questa mattina?”
“Perché?”
“Oggi è il tuo compleanno. Devi scegliere il tuo regalo…”
La ragazza ci pensò un po’ su. Ma sì… fino al pomeriggio, poteva resistere senza una pasticca.

Viaggiarono tutta la mattina per i negozi. Parlarono decisamente poco ma la sorella sentiva quanto Mikey le volesse bene. Come cazzo faceva ad adorare una sorella che nemmeno conosceva? Come faceva a volerle bene?
Alla fine Uma scelse un vestito molto bello corto fin sopra le ginocchia di un viola scuro. Tornarono a casa e Mikey si andò a fare una doccia. Gerard stava cantando e facendo una specie di balletto sotto le note dei Queen mentre spalmava del burro di arachidi sul pane.
“Siete stati a fare shopping mie cari fratelli??”
“Sì imbecille perché oggi è il mio compleanno.” Rispose infastidita Uma.
“Quindi un giorno esattamente come tutti gli altri.” E continuò a cantare. La madre tornò a pranzo e fece gli auguri per bene alla figlia dicendole che il giorno seguente l’avrebbe portata a comprare il regalo.
 
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°Binca_romancer°
view post Posted on 29/9/2009, 13:59




Io invece sono monotona con le solite risposte. =D Continua =D
 
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NiNàO___O
view post Posted on 29/9/2009, 21:17




tàtàtà tàtàtà me lo vedo, gerard a sballucchiare sui i queen con un coltello in mano e il burro d'arachidi spalmato sul pane e sul naso.
Mickey, o mia donzella indifesa, non è che ti prendi un po cura di me? eheh si sto rincretinendo. tu invece sei brava. racconti in un certo senso la vita che ho e non ho.

Sono le 10 e mezza di sera e sento un uccellino che cinguetta. -.-
mi sa che è ora di farmi una doccia.

inchino
 
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SiliconTracks
view post Posted on 30/9/2009, 17:08




Ahahahahah!!! Ecco il seguito...

Il pomeriggio Uma non aveva un soldo. Non sapeva come fare per le pasticche. Ma proprio mentre cercava dei soldi in casa, ricevette la chiamata di Bryan.
“Bryan?”
“Uma ho bisogno di parlarti… Vieni a casa mia?”
“Va bene, arrivo…” parlarle? Di che cosa? Tanto valeva comunque andare là. Magari sarebbe riuscita in qualche modo ad avere una pasticca.
Suonò il campanello e lui la andò a prendere di sotto. Poi arrivarono nell’appartamento.
“Uma, devo parlarti di una cosa seria. Non so come sia potuto succedere…”
“Dimmi…”
“Io… Credo di essermi innamorato di te…”
“Che cosa? Non è possibile Bryan!”
“Solo perché sono uno spacciatore e un mezzo tossico, non ho diritto ad avere dei sentimenti?”
“Bhè certo ma… Non è possibile… Bryan noi abbiamo solo fatto sesso e non ci conosciamo nemmeno.”
“Dammi una possibilità con te.”
“Bryan io non sono innamorata di te…”
“Col tempo vedrai che riuscirò a farti innamorare…”
“La trovo una cosa ridicola.. Andiamo che scherzo c’è dietro? Qualcuno sta filmando?”
“Cazzo Uma non scherzo!!! Mi ascolti??”
Ci fu un breve silenzio durante il quale la ragazza capì che il suo spacciatore, sembrava dire sul serio.
“Non ti faccio nemmeno pagare le pasticche… Voglio solo che cerchi di conoscermi…”
All’inizio non riuscì a dire nulla.
“Andiamo Uma. E’ come se stessimo insieme… Stiamo insieme mentre cerchiamo di conoscerci… Ti prego…”
“Ma perché questo interesse improvviso?”
“Non è improvviso… E’ da parecchio…”
“Sarebbe solo una prese per il culo Bryan. Io non sono innamorata di te e nel frattempo mi faccio le tue pasticche gratis…”
“A questo punto entra in gioco il tuo onore Uma. Tu puoi prendere tutte le pasticche che vuoi. Ma nel frattempo dovrai sforzarti di conoscermi e di capirmi. Sennò se mi accorgerò che nemmeno ci provi, bhè… te la faccio pagare…”
Uma non riusciva ancora a capire ma accettò. Da quel momento in poi sarebbe stata la ragazza di Bryan. Era una cosa infantile e insensata ma.. Chissà che non ne sarebbe uscito qualcosa di buono…
Dopo averle dato tre pasticche, la lasciò andare a casa.
“Ci vediamo stasera?” chiese lui.
“Certo… Dove?”
“Stasera sono dietro la discoteca abbandonata a spacciare… Vieni con me?”
“Va bene… A dopo.”

La ragazza tornò a casa ancora cercando di realizzare quello che era successo. Ma alla fine decise di non pensarci più di tanto. In quel momento sarebbe diventata solo più confusa. Si diresse a casa. Ancora erano le quattro e mezza. Che avrebbe fatto fino alla sera?
“Dove sei stata?” chiese Mikey apparendo improvvisamente di fronte a lei.
“Da un amico.”
“Oh certo. Bene. Io esco. Ci vediamo dopo. Vedi di non fare cazzate.” E prendendo le chiavi della macchina, uscì di casa.

“Uma hai visto la mia cintura nera?”
“No Gerard.”
“Sicura?”
“Sì Gerard. Sicurissima.”
“Ah eccola… adesso che fai?”
“Niente… mi annoio come sempre.”
“Vieni con me.”
“Tu mi porteresti con te?”
“Sì basta che non fai la cretina e che non mi disturbi.”
“Dove andiamo?”
“Da Frank.”

Arrivarono a casa dell’amico di Gerard che era già fuori che li aspettava.
“Oggi c’è anche la rottura di palle di mia sorella.”
“Va bene Gerard. A me non da disturbo… Ciao Uma”
“Certo che ‘non do disturbo’ non sono mica una bambina di due anni eh!”

Edited by SiliconTracks - 1/10/2009, 08:48
 
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NiNàO___O
view post Posted on 30/9/2009, 20:36




mmm casini in corso...Bryan uhg non me lo sarei mai aspettata!=D
continua!
 
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143 replies since 10/9/2009, 14:33   11176 views
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