Scusa se ci ho messo tanto ma la depressione per la mia non partenza per Londra mi ha isolata dal mondo per qualche giorno.
Tornò alle nove di sera passando l’intero pomeriggio a bere. Gerard stava vomitando in quel preciso istante al bagno. Tornò nel salotto e si stese nel divano.
“Sei parecchio ubriaco vedo…”
“Fanculo stronza…”
Uma sorrise con nervosismo e ingoiò una pasticca.
“La cena?”
“Fattela da sola.”
“Non sono capace…”
“Cazzacci tuoi.”
“Gerard ho fame!!!”
Gerard si alzò e facendo cadere di tutto in cucina mise dell’acqua in una pentola e la pasta direttamente dentro.
“Adesso sei felice? Mangia pure figlia di puttana.”
“Crepa.”
“Non mancherà molto stai tranquilla.”
“Poverino…”
“Prendi pure per il culo… non sai fare altro.”
Uma cenò e poi andò in camera sua addormentandosi praticamente subito.
Il mattino seguente andò in camera di Gerard.
“Svegliati.”
“Che cazzo vuoi?”
“Alle dieci ho la visita dal ginecologo…”
“E allora?”
“Devi portarmi da lui… preparati…”
Gerard si alzò preparò la colazione ad Uma e poco dopo la portò dal ginecologo.
“Salve Uma!!! Come si sente?”
“Normale dottore… ah… lui è mio fratello Gerard. Oggi mi ha accompagnata lui.”
“Oh piacere. Bene Uma, facciamo questa visita dai.”
Al termine della visita..
“Ehm… va tutto bene Uma ma sbaglio o hai aumentato con le pasticche?”
“Eh… sì dottore.”
“Così non va bene. La prossima settimana voglio che mi porti le analisi del sangue e voglio vedere che hai diminuito.”
“Va bene. Alla prossima settimana allora.”
In macchina.
“Perché non la smetti con quella merda?”
“Perché non mi va da smettere.”
“Uma se continui con le pasticche…”
“Non rompere. So cosa devo fare.”
“Fai come cazzo ti pare.”
I due tornarono a casa senza rivolgersi la parola. Appena entrati Uma posò la borsa e si sedette nel divano.
“Prepara il pranzo.”
“Ma sono le undici e mezza Uma!!!”
“Io ho fame adesso!!!”
Gerard l'ascoltò dato che a quanto sembrava, non poteva fare altro.
“Quando devi andare dallo psicologo?”
“Non ci voglio più andare. Io sto bene.”
“Non stai bene Uma!! Sei depressa!!!”
“Io spero che un giorno smetterai di assillarmi. Ho detto che voglio interrompere le sedute. E adesso smettila di parlare. Mi innervosisci.”
“Va bene va bene. Da oggi in poi starò muto. Non dirò più un cazzo puoi starne certa.”
“Bene.” Pranzarono.