Non ho idee per il titolo3, (non è un continuo delle altre)

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_KeRoSeNe_
view post Posted on 15/10/2009, 15:25




CITAZIONE
secondo te a uma può piacere un gatto?

a Uma non so. ma io personalmente, li detesto. :)
Grazie per il commento come sempre... ecco il seguito...

Bryan (non so perchè ho messo questo titolo)

Il pomeriggio fu tremendamente freddo. Era sabato e di solito Gerard usciva con Frank. Ma non quel pomeriggio.
“Perché non esci?”
“Perché non ne ho voglia.” Rispose il fratello.
“Io vado un’oretta al parco.”
“Portami della vodka. L’ho finita.”
“Ehm… Gerard… Mi presti… venti dollari?”
“Per fare cosa?”
“Per… ne ho bisogno… poi te li rendo.”
Gerard glie ne diede cinquanta e la ragazza poi uscì. Arrivò al parco in cinque minuti. Ecco il ragazzo che cercava: Kevin. Era uno spacciatore come il suo Bryan.
“Eccoti finalmente.”
“Scusa Kevin. Ho dovuto chiedere dei soldi a mio fratello che i miei non mi bastavano.”
“Tieni… mi raccomando non farti beccare…” Uma gli porse i soldi. “E tu non dirlo a Bryan.” E poi se ne andò.
Andò al bagno pubblico più schifoso della città ma d’altronde, era il più vicino. Preparò tutto e poi sniffò per la prima volta. Bryan non voleva e quindi doveva rimanere tutto segreto. Ma le pasticche non le bastavano più. Adesso aveva bisogno di sniffare. Cercò di uscire dal bagno dopo aver fatto ma non ci riuscì. Cadde a terra e d’un tratto, non riusciva a capire dove fosse, tutte le forme in torno a lei erano cambiate. Ricordò solo di aver visto Frank davanti a lei per un breve istante e poi, chiuse gli occhi.

Si svegliò nella poltrona di casa sua sentendosi male ma allo stesso tempo voleva di nuovo sniffare. Quella sera l’avrebbe rifatto senz’altro. “E’ sveglia.” Disse un ragazzo che sembrava essere Frank.
“Grazie Frank, adesso puoi andare.” Disse Gerard sconvolto e stanco. Frank diede un’ultima occhiata a Uma e poi se ne andò.
Gerard si sedette accanto alla sorella senza degnarla di uno sguardo. “Gerard?”
Voleva ucciderla ma le strinse la mano e sempre evitando il suo sguardo le disse: “Sono qui… Riposati…”
“Dov’è Bryan?”
“Bryan non c’è.”
“Bryan non lo deve sapere…”
“Adesso cerca di riposare amore…” Uma si accorse che Gerard stava piangendo.
“Perché piangi?”
Lui non le rispose. Se ne andò in camera e non si fece più vedere per il resto del pomeriggio.

La sera stessa Uma uscì di nuovo per andare da Kevin. Dovette mettere le mani sui suoi risparmi per compare la roba per sniffare. Arrivò felicissima dal ragazzo e poi andò dietro alla discoteca per non farsi vedere da nessuno. D’un tratto le squillò il telefono e quando riuscì a capire dov’era, rispose.
“Uma ti sto aspettando da parecchio…”
“Arrivo Bryan…” chiuse la telefonata e poi molto faticosamente arrivò a casa del ragazzo.
“Perché sei ridotta così?”
“Ho bevuto.”
“Bhè allora bevi di meno.”
“Mi dai le mie pasticche Bryan?” il ragazzo la condusse in camera e accese la luce. Non appena la vide bene in faccia, le diede uno schiaffo terribile.
“BEVUTO EH????”
“Bryan posso spiegarti…”
“La cosa è evidente, tu hai sniffato. Sei piena di roba sul naso! Tu sei una figlia di puttana, io non voglio più vederti.”
“Cosa?? No Bryan ti prego ascoltami…”
“No. Tu hai tradito la mia fiducia. Me l’avevi promesso…!!!”
“Bryan ti prego non mandarmi via…”
“Stronza… Ti ho trattato come fossi una regina, ho smesso di spacciare da una settimana per te e volevo dirtelo stasera… Ti sei presa tutto di me e adesso mi ricambi raccontandomi cazzate!!!”
“Bryan io ti amo…”
“No tu non ami me… TU AMI LE MIE PASTICCHE DEL CAZZO Uma!!!”
“No Bryan, questo non è vero…”
“Vattene. Mi hai fatto soffrire abbastanza. E adesso cara Uma, con le tue idee di sniffare, ti assicuro che hai firmato il patto con la morte. Addio.” E la spinse fuori di casa con dolore.
 
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°Binca_romancer°
view post Posted on 16/10/2009, 14:30




Sublime.
 
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_KeRoSeNe_
view post Posted on 16/10/2009, 19:38




:)

Continuo...

LA REAZIONE DI GERARD

Uma piangendo disperatamente comprò una bottiglia di Rum e se ne scolò la metà. Poi si stese dietro la vecchia discoteca e verso le due, il telefono le squillò.
“Uma dove cazzo sei?”
“Dietro la discoteca abbandonata. Io non riesco a muovermi… Gerard vieni a prendermi ti prego.”
Il fratello si precipitò con la macchina e prendendola in collo, la portò a casa. Poi le preparò del tè e la coprì con molte coperte.
“Sto male… mi gira la testa.”
“Devi vomitare Uma.. vieni con me…”
La condusse disperato al bagno e le ficcò le dita in gola facendole vomitare anche l’anima.
“Devi fare una doccia. Ce la fai da sola?”
“No…”
“Devo… aiutarti?”
“Sì” Uma si spogliò e si mise nella vasca una volta piena. Gerard la aiutò a lavarsi e poi la prese in collo ricoprendola con l’asciugamano.
“Adesso ti preparo il divano per bene e poi ti ci stendi almeno stai davanti al camino va bene?”
la ragazza non rispose ma Gerard si sbrigò a fare ciò che aveva detto. Le prese le mutande pulite, una tuta ben felpata e poi la fece stendere di fronte al camino.
“Adesso mi dici perché hai fatto questo casino?” gli chiese.
“Bryan non mi vuole più.”
“Ha scoperto…?”
“Sì… Divertente vero? Adesso che lo amavo più della mia vita, mi abbandona come se fossi una puttana da quattro soldi.” Dopo alcuni istanti di silenzio…
“Sei felice?” chiese Uma
“Di cosa?”
“Che ci siamo lasciati… Sei felice vero????” chiese piangendo.
“Uma…”
“Sì che sei felice! Quegli occhi li fai quando godi come un pazzo delle sofferenze degli altri vero Gerard???”
“No Uma.”
“Sì tu sei felice!!!!” non aveva mai urlato così in vita sua.
“Sì sono felice va bene??? Io non vi potevo vedere insieme. Mi davate sui nervi. Tu sei mia Uma… lo capisci??”
“Io non sono tua Gerard! Io non sono di nessuno!!!”
“Ma non capisci che tutto quello che insinua Mikey è vero? Noi ci amiamo e ci odiamo allo stesso tempo e nessuno ci può dividere…”
“Tu sei uno psicopatico. Tu sei completamente pazzo.” Adesso la sua voce si era calmata ed era piena di stupore. No forse non era questo… era la voce di chi ha paura a dire una cosa. Ecco sì… la sua voce, era colma di paura.
“Sono pazzo? Sì lo sono. Amo essere pazzo. E mi piace quando mi sento dire di esserlo. Specialmente da te.”
“Non sarei mai dovuta venire a vivere con te. Mai!”
“Bhè, adesso ci sei…”
“Crepa.” Uma si alzò barcollando e cercando di mantenere l’equilibrio reggendosi ai mobili. Si diresse verso camera sua ancora incredula quando.
“Sai tesoro…? Non credo sia facile entrare in camera senza… la chiave…”
Uma si diresse verso di lui che rideva malignamente facendo dondolare la chiave appesa ad un cordino a destra e a sinistra.
“Ridammela.”
“Perché dovrei??” chiese Gerard sorridendo e allontanandosi da lei.
“Perché invece non dovresti? CHE CAZZO VUOI DA ME???”
“Voglio solo divertirmi un attimo Uma. Dopotutto lo sai che è nel nostro carattere essere… come aveva detto Mikey…? Ah, sì: Crudeli.”
“Gerard… mi stai facendo diventare pazza. Fermati un attimo e spiegami che cazzo ti prende.”
“Niente Uma. Assolutamente niente.”
“Allora dammi la chiave. Lo vedi come sono ridotta? Ho bisogno di riposare!”
Gerard si mise seduto nella poltrona e sembrò diventare un’altra persona. Aveva lo sguardo perso, confuso e incredibilmente pentito. Fece cadere la chiave a terra e si mise le mani nei capelli senza dire una parola continuando a guardare il pavimento. Uma la raccolse velocemente quasi per paura che fosse una trappola. Che lui volesse afferrarla e forse ucciderla.
“Vatti a curare.” Detto questo, la sorella andò in camera e si chiuse a chiave.
 
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_KeRoSeNe_
view post Posted on 23/10/2009, 19:48




Vado avanti
SENZA TITOLO


Il mattino seguente era domenica e Uma si svegliò verso le dieci. La testa le scoppiava. Per abitudine, lei tra poco sarebbe dovuta andare da Bryan e infatti si alzò dal letto con l’intenzione di farlo. Ma poi le ritornò in mente tutto. Bryan la odiava. Si mise a piangere stringendo le coperte come volendole completamente strappare ma poi, si calmò pensando che forse lui sarebbe tornato da lei. Uscì dalla camera e andò in cucina. Gerard era sveglio e stava mangiando.
“La mia colazione?”
“Falla da sola. Non sono il tuo schiavetto.”
“No infatti. Sei solo un pezzo di merda.” Si accese una sigaretta. “Tanto non ho fame.”
“Bene allora dato che non hai un cazzo da fare, che ne dici di lavare i piatti di ieri, l’altro ieri e di questa mattina?”
“Gerard…”
“Bene. Ciao.”
“Dove cazzo vai?”
“Dove cazzo mi pare.”
“Lasciami i soldi.”
“No.” Uscì di casa sbattendo la porta. Uma aveva bisogno di nuovo di soldi. Chiamò Kevin perché le venne un’idea.
“Kevin non posso pagarti con i soldi…”
“E allora niente roba.”
“E se… se venissi a letto con te?”
“Ah-ah-ah Molto divertente. Lo sanno tutti che non mi piacciono le donne.”
“Ah… Bhè non potresti fingere che sia un uomo?”
“No.” E chiuse la telefonata. ‘Merda!’ pensò.
Fortunatamente in camera trovò una delle pasticche che prendeva da Bryan. Ma sapeva benissimo che non le sarebbero bastate per molto.

Cercò di dormire per non pensare alla droga ma non ce la fece. Allora si bevve qualche alcolico.
“Ho fame.” Era Gerard.
“Cazzi tuoi. Io non ho preparato proprio un bel niente.”
“Che cazzo vorrebbe dire???”
“Che-non-ho-preparato-niente!”
“Che stronza del cazzo che sei! E io adesso che mangio?”
“C’è la pizza di tre giorni fa in frigo quella che TU dovevi buttare.”
“Puzzi d’alcol.”
“Ho bevuto.”
Il ragazzo andò verso il frigo e versò in una padella due porzioni di pasta surgelata.
“Gerard ho bisogno di soldi.”
“Hai i tuoi. Quelli che guadagni in libreria.”
“Non mi bastano.”
“Credi che io passerò il resto della mia vita a pagarti la droga? No Uma. Scordatelo.”
“Perché?? Ti ho chiesto solo dei soldi che poi ti ridarò al prossimo stipendio!!!”
“Smettila! Io non ti do niente. Adesso mangia e non rompere.”

Dopo pranzo Gerard si stese nel divano per dormire un’oretta e Uma ne approfittò per prendergli cento dollari dal portafogli che aveva lasciato nella giacca. Poi uscì di casa e andò da Kevin. Pagò e andò nel bagno pubblico della scorsa volta. Tornò a casa alle tre. In quel lasso di tempo non capì bene dove andasse o cosa stesse facendo.
Si stese nel divano notando che Gerard era uscito. Si addormentò praticamente subito dopo essersi coperta con un piumone pesante. Stava sentendo davvero troppo freddo. Dormì tre ore e alle sei venne svegliata dalla presenza di Gerard nel divano accanto a lei.
“Da quanto sei tornato?”
“Da poco. Quando mi sono accorto che dopo aver offerto non so quanto alcol ai miei amici, i miei cento dollari erano incredibilmente scomparsi. Sai certe volte credo che possano davvero esistere dei fantasmi.”
Uma cominciò ad indietreggiare nel divano.
“Ne avevo bisogno Gerard.” Lui continuava a fissarla malignamente ma questa volta non disse niente. Cominciò direttamente a picchiarla peggio delle altre volte. E quando ebbe finito..
“Tu della tua vita puoi farne quello che cazzo ti pare. Ma l’unica cosa che non devi mai, MAI fare, è coinvolgere anche me nelle tue cazzate.”
Uma aveva di nuovo il volto coperto di sangue. Piangendo andò in bagno a mettere dei cerotti e a pulirsi.
Poi si sedette a tavola senza dire una parola e mangiò la sua pizza.
 
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NiNàO___O
view post Posted on 27/10/2009, 21:04




merda. vite difficili, le loro. due ragazzi che della vita hanno conosciuto solo il peggio, naturalmente, quando si scontrano con il positivo lo fuggono, e fanno di tutto pur di trasformarlo in un linguaggio comprensibile: linguaggio del negativo.

bravissima. scusa se non ho commentato prima, mi prostro ai tuoi piedi, imploro il tuo perdono. ho avuto da fare molte cose, e proprio non sono riuscita a venir qui prima. ciao ciao
 
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_KeRoSeNe_
view post Posted on 28/10/2009, 15:16




Nessun problema:)
Continuo.

UN NUOVO COINQUILINO (si dice così vero?)

“Stasera non esci che devi andare a scuola domattina.”
“Io non ci vado. Voglio smettere di studiare.”
“No tu ci andrai invece. Con le buone o con le cattive.”
“Ha parlato uno che a scuola c’è andato eh…”
“Senti Uma, non si discute! Domani andrai a scuola e poi di pomeriggio a lavorare. E adesso smettila di parlare mi irriti.”
“Se ti irrito allora me ne vado. Spero di trovarti morto al mio rientro o meglio, di non trovarti per niente. Stronzo.” Si alzò e uscì di casa.

La serata era terribilmente fredda e Uma sentiva il bisogno di tornare da Kevin per comprare la droga. Ma non sapeva come fare perché non aveva uno spiccio. Allora decise di tornare al vecchio metodo: vendersi a qualcuno.
Di clienti ce n’erano parecchi quella sera dietro la vecchia discoteca e Uma andò con tre uomini tutti sulla quarantina d’anni guadagnando 350 dollari. si precipitò immediatamente da Kevin e comprò il necessario per la serata e la mattina dopo spendendo 200 dollari.
Tornò a casa alle una.
“Perché non mi ascolti mai??”
“Che cazzo vuoi adesso Gerard?”
“Ti avevo detto che non dovevi uscire. Invece sei uscita e guarda a che ora torni…”
“Smettila di credere di essere mio padre!!! Ti odio!” il fratello le diede uno schiaffo e lei ebbe uno scatto d’ira. Cominciò a urlargli che doveva morire, che lo odiava, che lei non voleva più esistere, che voleva andarsene da quella casa… Gerard la fermò abbracciandola con nervosismo quasi fosse costretto.
“Smettila Uma. Calmati. Adesso vai a letto e poi…”
“Non voglio dormire.”
“E che vuoi fare?”
“Vorrei tanto ammazzarti in qualche modo.”
“Non puoi odiarmi così tanto.”
“Sì invece.”
“No non è possibile. Tu mi ami e mi odi.”
“Io ti odio e basta. E adesso lasciami che mi fai innervosire.”
Gerard lasciò la presa e Uma se ne andò nella sua stanza prendendo una bottiglia di vino dal frigo.
A scuola il mattino seguente le ore non passavano mai. Uma stranamente otteneva degli ottimi voti anche se non studiava mai e se non svolgeva mai gli esercizi. Ma a lei i suoi voti non interessavano affatto. Lei aspettava solo che arrivasse la pausa merenda per andare in bagno e sniffare. Gerard andò a riprenderla con mezz’ora di ritardo.
“Scusami ma…”
“Ti eri dimenticato. Lo so.” Disse Uma tristemente entrando in macchina.
“Come è andata?”
“Senti Gerard, il tuo atteggiamento mi infastidisce. Non farmi queste domande idiote perché non sei mia madre. Comportati come fratello o come coinquilino basta che non mi chiede cose schifosamente odiose.”
Arrivarono a casa e trovarono una brutta sorpresa che li attendeva.
“Che cazzo vuoi Mikey?”
“Buongiorno anche a te Gerard… Non posso più vivere con mamma.”
“Credi che a me interessi qualcosa?”
“Bhè sì. Adesso vengo a vivere con voi.”
“Mikey No!” esclamò Uma.
“Invece sì. La zia si è trasferita da noi ed è insopportabile. Mi dispiace ma ormai ci sono e non vi darò pace finché non mi farete trasferire da voi.”
“Vai a vivere da Alicia scusami!!!” propose Gerard.
“Sei pazzo? I suoi genitori non lo permetterebbero mai.”
I due fratelli furono costretti a far trasferire Mikey un po’ perché anche se non lo volevano far vedere, gli avevano sempre voluto bene, un po’ perché quando diceva che non avrebbe dato pace, bhè, tutti sapevano per esperienza che era vero.
 
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°Binca_romancer°
view post Posted on 30/10/2009, 13:09




Era tanto che non tornavo a leggere questa ff. Ho avuto da fare. Ma è stupenda come sempre! Continua appena puoi!
 
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_KeRoSeNe_
view post Posted on 30/10/2009, 14:37




Ecco il continuo e grazie mille....

Mikey e Uma

La prima settimana fu devastante perché Mikey aveva reso la casa pulita, ordinata e profumata (cosa che Uma e Gerard odiavano)poi però, cominciarono tutti a essere indipendenti l’uno dall’altro. Anche Gerard e la sorella ormai non si parlavano più a causa di lei che lo respingeva di continuo.
“Mi eviti.”
“No non ti evito.” Rispose Uma al fratello maggiore mentre preparava lo zaino per il mattino seguente.
“Sì invece. Uma, Mikey si sta mettendo in mezzo e ci sta dividendo.”
“E quando mai saremmo stati uniti?”
“Sempre. Lo sai bene che è così. Che è come ti disse Mikey quel giorno. Non dobbiamo permettere che ci divida.”
“Gerard, tu hai bisogno di serie cure credimi. Adesso me ne vado a letto. Non rompere.”

Passò un mese e la situazione in casa era notevolmente cambiata. Uma e Mikey stavano sempre insieme. Erano diventati più che degli ottimi fratelli. Scherzavano tutti i giorni sotto gli occhi di Gerard senza degnarlo di uno sguardo. Tutto quello che aveva previsto, era accaduto: Mikey gli aveva portato via Uma.
“Siete patetici.” Diceva tutte le volte che li vedeva abbracciati o quando Mikey la faceva dormire sulle sue gambe.
La sua, era pura gelosia. La amava in modo possessivo. La voleva sua e basta. Voleva insegnarle lui le cose e voleva educarla rendendola praticamente simile a lui. Ma stava andando tutto a rotoli.
Una sera verso le undici Uma era tornata a casa dopo la sua solita sniffata.
“Mikey?”
“Dorme da Alicia.”
“Uffa… aveva promesso di vedere Saw con me.”
“Non mi interessa cosa ti ha promesso quell’idiota.”
“Perché adesso dici così?”
“Non ti accorgi nemmeno vero?”
“No Gerard non mi accorgo. Sei pregato di abbassare la voce e di rimetterti a sedere.”
“Tu non mi vuoi più. Non ti accorgi nemmeno di me. Non chiedi mai dove sono, cosa faccio… non vuoi stare con me qualche pomeriggio… non parli con me…”
“Tutte queste cose non le abbiamo mai fatte Gerard. Di questo te ne rendi conto vero?” no, non se ne rendeva conto. In realtà tutto ciò che lui le aveva detto era quello che voleva, non quello che avevano fatto.
“Perché non mi consideri più?”
“Gerard, tu mi hai sempre trattata male, non hai mai tentato di abbracciarmi o consolarmi.”
“Ma se sono arrivato al punto di baciarti Uma!!”
“Quella è un’altra storia Gerard. Forse eri confuso.”
“No Uma. Io provo la stessa cosa che provavo quel giorno. Io… Voglio prendermi cura di te.. ma nessuno ci deve stare in mezzo…”
“Mi dispiace ma in Mikey ho trovato tutto quello che per mesi ho cercato in te. Un minimo di umanità.”
Gerard si mise a sedere nella poltrona pensando a quello che le stava dicendo Uma.
“Vuoi del vino?” chiese la ragazza.
“No voglio la vodka.” Uma gli porse un bicchierino. “La bottiglia!” precisò con tono arrogante.
Dopo avergli dato la vodka si sedette anche lei bevendo il suo bicchiere di vino rosso che lei adorava.
Il fratello bevve un terzo della bottiglia in breve tempo. “Torneremo come prima un giorno?”
“Come prima non lo so…” rispose Uma. “Adesso stai tranquillo Gerard. Vieni…” gli fece poggiare la testa sopra al seno e gli accarezzò i capelli. Quasi come una madre fa al bambino piccolo per addormentarlo.
 
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°Binca_romancer°
view post Posted on 30/10/2009, 20:02




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_KeRoSeNe_
view post Posted on 2/11/2009, 11:04




:)
continuo


Senza titolo

Il mattino seguente si ritrovarono in quella posizione. Fortunatamente Uma non aveva scuola perché era sotto le vacanze di Natale.
“Gerard…” disse insonnolita.
“Gerard alzati… mi stai facendo male…”
“Scusa…” e si mise a sedere sbadigliando.
“Faccio la colazione.” Disse la ragazza.
“Per me no. Tra poco devo vedermi con Frank. Vado a prepararmi.”
“Fai pure…”
Il portone di casa si aprì.
“Mikey!!!” Uma saltò addosso al fratello.
“Ehy Uma piano!” e ridendo l’accolse fra le sue braccia. Gerard vide tutta la scena con profonda gelosia capendo che tutto quello che aveva detto la sera prima alla sorella ormai, erano parole al vento.
“Com’è andata da Alicia?”
“Mhm.. Bene grazie ma era meglio stare con te. Ieri abbiamo litigato…”
“Dai vieni che stavo preparando la colazione.”
“Va bene. Gerard?”
“Tranquillo fratellino vi lascio soli nel vostro nido d’amore.. Siete patetici…” era Gerard che infuriato se ne stava andando sbattendo la porta.

“Ehy Gerard…”
“Ciao Frank.”
“Che hai?”
“Niente… Mia sorella e mio fratello mi irritano. Non riesco a sopportarli.”
“Perché?”
“Sono… sono patetici… Simulano una famigliola felice cazzo e non è così… si saltano addosso, si abbracciano di continuo..”
“Sei geloso Gerard.”
“No. Non sono geloso Frank.”
“Gerard, da quando ti dissi che mi interessava tua sorella, capii che tu… la ami. E non la ami come si ama una sorella. Ma qualcosa di più.”
“…Beviamoci due birre…”

Il pomeriggio Uma lo passò a sniffare con Kevin. Erano diventati grandi amici e passavano intere giornate insieme. Mikey sapeva quello che faceva la sorella ma non sapeva cosa fare per fermarla.
“Ciao Uma.”
“Ciao Mikey. Come va?”
“Devo… Devo dirti una cosa…”
“Che è successo?” Uma cominciò a preoccuparsi.
“Mikey dimmi che cazzo è successo!!” il fratello non riusciva a parlare.
“Gerard… Mikey dov’è Gerard???”
“Lui è… è in coma.”
“No… che cazzo dici??? Voglio andare da lui.”
“Non ti faranno entrare Uma…”
“Voglio andare da lui!!!” la ragazza cominciò a piangere. Il fratello le fece segno di seguirla e entrarono in macchina per raggiungere l’ospedale.
“Come… come è successo?”
“Lui era ubriaco e stava guidando. Andava a 140 quando il limite era novanta. E’ passato un camion e lui… C’è andato contro.”
“Quando è successo?”
“Stamattina dopo che è andato al bar da Frank.”
Arrivarono in ospedale e con grande stupore, videro la madre.
“Mamma…” sussurrò Uma abbracciandola.
“Se adesso lui non ce la fa… io non avrò nemmeno fatto in tempo a dirgli che gli voglio bene.”
“Mamma non dire così. Gerard guarirà.” Ma le parole di Uma erano molto insicure e questo la madre lo capì.
Mikey abbracciò la madre e le andò a prendere una camomilla al bar dell’ospedale, Uma si mise a guardare dal vetro Gerard che era steso nel letto con la testa fasciata.
“Uma, devo accompagnarti a casa?”
“No Mikey. Starò qui finché non si risveglierà.”
“Uma tu non puoi stare qui tutta la notte.”
“Mikey io lo amo. Devo stare qui con lui non capisci?”
“Lo ami?”
“Lo amo… Lasciami stare adesso.” Disse piangendo.
 
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°Binca_romancer°
view post Posted on 2/11/2009, 20:45




wow :heart:
 
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_KeRoSeNe_
view post Posted on 2/11/2009, 21:15




Ecco il continuo....


Erano le dieci di sera. Mikey accompagnò la madre a casa e in quel lasso di tempo, Uma ne approfittò per andare in bagno e sniffare. Al ritorno del fratello era molto stanca.
“Uma, vieni in collo a me. Ti ho portato una coperta. Prova a dormire.” Uma ubbidì.
“Ha preso di nuovo quella merda?”
“Sì Mikey.” E poi si addormentò.
Per una settimana vissero il totale inferno. I medici erano sempre meno speranzosi e Uma cominciava a credere di averlo già perso. Passava però le giornate seduta accanto a lui. Da quando era successo l’incidente, lei non era più tornata a casa. Dormiva in ospedale e mangiava in ospedale.
Un pomeriggio era peggio del solito. L’umore di Uma stava peggiorando e aveva sniffato talmente tante volte in quelle ore, che crebbe di morire da un momento all’altro. Alla fine si poggiò sul petto di Gerard dalla stanchezza.
“Uma..” la ragazza si alzò di scatto e si accorse che il fratello si era ripreso.
“Gerard… Stai… bene!”
“Chiama i dottori. Voglio tornare a casa.” I dottori arrivarono e il giorno dopo, Gerard era fuori.

“Questa casa è rimasta una merda come prima.”
“Lo sappiamo. Ma non siamo stati a casa ultimamente.” Rispose Mikey infastidito
“Gerard vatti a stendere nel letto. Ancora sei debole. Coraggio.” Disse la sorella.

La sera stessa Uma uscì di casa e rimasero soli Gerard e Mikey.
“Sono preoccupato per nostra sorella.” Disse Mikey sedendosi nel letto di Gerard accanto a lui.
“Perché?”
“Io credo che tra poco comincerà con le siringhe. Gerard dobbiamo fare qualcosa.”
“Mikey lo sai che non possiamo fare niente.”
“Invece sì. La dobbiamo mettere in una clinica.”
“Lei non vuole smettere.”
“Se glie lo dici tu, lei ci andrà. Ne sono convinto.”
“Perché io?”
“Lei mentre eri in coma… Ha detto di amarti… E quando l’ha detto, intendeva qualcosa di più di un amore fra fratelli.”
Gerard non poteva crederci. “Gerard, io lo so che tu la ami più della tua vita. Devi fare qualcosa. A me non da’ retta. Io non ho lo stesso potere che hai tu su di lei.”

Verso le una Uma tornò a casa barcollando per l’alcol e le droghe. Mikey dormiva da un pezzo ma Gerard non riusciva a prender sonno. “Uma…”
“Che c’è?” chiese andando in camera del fratello.
“Siediti, dobbiamo parlare.”
“Va bene.”
“Io… io vorrei che tu… provassi a disintossicarti.”
“Cosa? Tu sei pazzo!!!”
“Uma… Ragiona per favore. Devi smettere. Hai sedici anni. Tra poco comincerai con le siringhe. Non devi.” Il fratello vide che Uma cambiò espressione.
“Uma che hai? Tu non hai cominciato con le siringhe vero?”
Non rispose.
“Vero???!!!?!?!??!!”
“Sì ho cominciato con le siringhe va bene???”
“Non ci posso credere. Domani ti porteremo in una clinica di disintossicazione. Non mi importa se dovrò sputtanare tutto il mio stipendio. Ma tu ci andrai.”
“No Gerard, non puoi farmi questo!!”
“Lo faccio per te. Ti prego Uma cerca di capire.”
“Non chiudetemi in quelle cliniche. Ti prego Gerard.” Il ragazzo si alzò è chiuse la porta della camera a chiave.
“Che fai??” chiese la sorella.
“Sennò stanotte scappi. Adesso vieni a dormire coraggio.”
“CAZZO!! NO!!”
“E’ inutile che urli.” Uma si stese nel letto esausta.
“Brava..” disse Gerard abbracciandola.
 
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NiNàO___O
view post Posted on 11/11/2009, 13:19




fischiolini le parti più belle e me le stavo perdendo.....veramente bellissimi gli ultimi capitoli. sono malata da 5 giorni, olè!!di alla famigliola felice si stare attenti di non ammalarsi, che se no viene a tutti la febbre e sono cavoli acidi al peperoncino. ciao. bravissima
 
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_KeRoSeNe_
view post Posted on 11/11/2009, 13:49




Grazie mille!! Mi mancavano i tuoi commenti!!! Comunque cerca di rimetterti eh...

Ecco il seguito...

Il mattino seguente Uma si svegliò senza trovare nessuno accanto a lei. Allora andò in salotto e trovò Mikey e Gerard che stavano preparando delle valigie.
“Mikey… Gerard… che state facendo in camera mia??”
“Ti stiamo preparando le valigie.” Rispose freddamente Gerard.
“Per dove? Che state dicendo?”
“Uma a mezzogiorno dobbiamo accompagnarti in un centro di disintossicazione. Andrà tutto bene, vedrai.” Mikey cercò di rassicurarla ma la sua reazione non fu delle migliori.
“Cosa?? Volete sbattermi in uno di quei centri per dimenticarvi di me vero?”
“Uma, no tesoro… E’ per il tuo bene.”
“Non dire stronzate Mikey!! Perché mi fate questo?? Io non vi do nessun problema vero?? E allora???”
“Qui non si tratta di questo Uma!!! Tu tra due anni crepi lo capisci???” Gerard esplose per poi tornare alla valigia.
“No… io non voglio andare… Mikey digli qualcosa… non fatemi andare…”
“Mi dispiace Uma, ma questa volta da Mikey non otterrai niente. E’ stato lui a dirmi che dovevo fare qualcosa. Okay, le valigie sono pronte. Adesso dobbiamo solo caricarle. Tu vatti a preparare Uma.”
Mikey fu costretto a vestirla e lavarla perché lei non aveva intenzione di collaborare.

“Starai meglio quando tornerai. Uma, noi ti vogliamo bene.” Disse Mikey.
“Già ma io vi odio. E quando tornerò me ne andrò per i cazzi miei. Voi non siete più i miei fratelli.”
Arrivarono dopo quarantacinque minuti, al centro di disintossicazione. Era enorme e non era bellissimo a primo impatto. Ma era l’unica cosa che Gerard e Mikey potessero permettersi.
L’accolsero una donna sui cinquant’anni e una ragazza sui venti.
“Dovresti essere Uma Way vero?”
Non rispose.
“Sì è lei. Noi siamo i suoi fratelli.” Disse Gerard.
“Molto bene. Vedrete che Uma starà benissimo con noi. Arrivederci.” Rispose la donna.
Uma scoppiò a piangere e cercò di afferrare Gerard per un braccio. Ma le due donne l’avevano bloccata e ora la stavano trasportando dentro.
“Gerard perché piangi?”
“Io… non posso vederla così. Riportiamola a casa Mikey…”
“No Gerard. Coraggio andiamo.”
Era passato un anno e di Uma ancora si sapeva solo che aveva fatto pochissimi passi avanti. Non collaborava, piangeva continuamente e aveva tentato quattro volte la fuga. Mikey continuava a lavorare e a pagare insieme a Gerard la quota per il centro.
Gerard sentiva la mancanza di Uma in un modo inspiegabile. Adesso aveva cominciato a bere come gli alcolizzati e spesso si chiudeva in camera senza far niente interi pomeriggi.
Arrivò finalmente il giorno in cui Uma uscì dal centro. I fratelli non vedevano l’ora di rivederla.
Parcheggiarono l’auto nel preciso posto di un anno fa e videro arrivare le due donne che reggevano le valigie della sorella e poi lei. Era diventata più alta, era dimagrita almeno tre chili, la maggior parte delle occhiaie, erano sparite ma era terribilmente triste.
“Uma!!” esclamò Mikey. Ma la ragazza non degnandolo di uno sguardo, salì nella macchina aspettando che i fratelli entrassero.
“Come è andata signora Green?”
“Bhè Mikey, sua sorella è stato una dei casi più difficili qui da noi soprattutto perché non voleva assolutamente collaborare. Sono tre mesi che non parla con nessuno. Non ha osato dire parola. Noi quello che dovevamo fare, l’abbiamo fatto. Ma temo che ci sia bisogno di uno psicologo.”

I fratelli entrarono in macchina.
“Come stai Uma?” chiese Mikey.
“Uma? Raccontaci come è andata!”
“Basta Mikey!!! Lo vedi che non spiccica una fottuta parola????”
“Gerard vedi di stare calmo per favore!”
“No cazzo perché mi irrita!! Non la sopporto Cristo!!”
“Gerard falla finita. Smettila!!”




 
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NiNàO___O
view post Posted on 11/11/2009, 18:47




per le melanzane al forno di mia nonna( e fritte)...continua così! se hai bisogno di aiuto chiedi pure eheh comuqnue stupenda!
 
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143 replies since 10/9/2009, 14:33   11177 views
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