CITAZIONE
secondo te a uma può piacere un gatto?
a Uma non so. ma io personalmente, li detesto.
Grazie per il commento come sempre... ecco il seguito...
Bryan (non so perchè ho messo questo titolo)
Il pomeriggio fu tremendamente freddo. Era sabato e di solito Gerard usciva con Frank. Ma non quel pomeriggio.
“Perché non esci?”
“Perché non ne ho voglia.” Rispose il fratello.
“Io vado un’oretta al parco.”
“Portami della vodka. L’ho finita.”
“Ehm… Gerard… Mi presti… venti dollari?”
“Per fare cosa?”
“Per… ne ho bisogno… poi te li rendo.”
Gerard glie ne diede cinquanta e la ragazza poi uscì. Arrivò al parco in cinque minuti. Ecco il ragazzo che cercava: Kevin. Era uno spacciatore come il suo Bryan.
“Eccoti finalmente.”
“Scusa Kevin. Ho dovuto chiedere dei soldi a mio fratello che i miei non mi bastavano.”
“Tieni… mi raccomando non farti beccare…” Uma gli porse i soldi. “E tu non dirlo a Bryan.” E poi se ne andò.
Andò al bagno pubblico più schifoso della città ma d’altronde, era il più vicino. Preparò tutto e poi sniffò per la prima volta. Bryan non voleva e quindi doveva rimanere tutto segreto. Ma le pasticche non le bastavano più. Adesso aveva bisogno di sniffare. Cercò di uscire dal bagno dopo aver fatto ma non ci riuscì. Cadde a terra e d’un tratto, non riusciva a capire dove fosse, tutte le forme in torno a lei erano cambiate. Ricordò solo di aver visto Frank davanti a lei per un breve istante e poi, chiuse gli occhi.
Si svegliò nella poltrona di casa sua sentendosi male ma allo stesso tempo voleva di nuovo sniffare. Quella sera l’avrebbe rifatto senz’altro. “E’ sveglia.” Disse un ragazzo che sembrava essere Frank.
“Grazie Frank, adesso puoi andare.” Disse Gerard sconvolto e stanco. Frank diede un’ultima occhiata a Uma e poi se ne andò.
Gerard si sedette accanto alla sorella senza degnarla di uno sguardo. “Gerard?”
Voleva ucciderla ma le strinse la mano e sempre evitando il suo sguardo le disse: “Sono qui… Riposati…”
“Dov’è Bryan?”
“Bryan non c’è.”
“Bryan non lo deve sapere…”
“Adesso cerca di riposare amore…” Uma si accorse che Gerard stava piangendo.
“Perché piangi?”
Lui non le rispose. Se ne andò in camera e non si fece più vedere per il resto del pomeriggio.
La sera stessa Uma uscì di nuovo per andare da Kevin. Dovette mettere le mani sui suoi risparmi per compare la roba per sniffare. Arrivò felicissima dal ragazzo e poi andò dietro alla discoteca per non farsi vedere da nessuno. D’un tratto le squillò il telefono e quando riuscì a capire dov’era, rispose.
“Uma ti sto aspettando da parecchio…”
“Arrivo Bryan…” chiuse la telefonata e poi molto faticosamente arrivò a casa del ragazzo.
“Perché sei ridotta così?”
“Ho bevuto.”
“Bhè allora bevi di meno.”
“Mi dai le mie pasticche Bryan?” il ragazzo la condusse in camera e accese la luce. Non appena la vide bene in faccia, le diede uno schiaffo terribile.
“BEVUTO EH????”
“Bryan posso spiegarti…”
“La cosa è evidente, tu hai sniffato. Sei piena di roba sul naso! Tu sei una figlia di puttana, io non voglio più vederti.”
“Cosa?? No Bryan ti prego ascoltami…”
“No. Tu hai tradito la mia fiducia. Me l’avevi promesso…!!!”
“Bryan ti prego non mandarmi via…”
“Stronza… Ti ho trattato come fossi una regina, ho smesso di spacciare da una settimana per te e volevo dirtelo stasera… Ti sei presa tutto di me e adesso mi ricambi raccontandomi cazzate!!!”
“Bryan io ti amo…”
“No tu non ami me… TU AMI LE MIE PASTICCHE DEL CAZZO Uma!!!”
“No Bryan, questo non è vero…”
“Vattene. Mi hai fatto soffrire abbastanza. E adesso cara Uma, con le tue idee di sniffare, ti assicuro che hai firmato il patto con la morte. Addio.” E la spinse fuori di casa con dolore.