Non ho idee per il titolo3, (non è un continuo delle altre)

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SiliconTracks
view post Posted on 10/9/2009, 14:33 by: SiliconTracks




Allora ragazze, questa ff non è il continuo delle altre ma il titolo è sempre uguale perchè non so come cavolo chiamarla. ho pensato molte volte di postarla e oggi è arrivato il momento. Inizialmente è un po' noiosa. Va bhè... ditemi come vi sembra...


“Sei fatta come al solito!!” di nuovo quella voce fastidiosissima rimbombava in quella casa enorme mentre la ragazza cercava di fuggire dalle urla del fratello per chiudersi nel suo unico mondo: camera sua.
“Uma torna qui!!!” ma la ragazza chiuse la porta alle sue spalle e poi infilò la chiave nella serratura chiudendosi dentro.
“Gerard apri!!”
“Che cazzo vuoi Mikey?”
“Nostra sorella è fatta un’altra volta!”
“Lasciala stare…” rispose indifferente leggendo un fumetto steso nel letto.
“Lasciala stare???”
“Mikey, non me ne frega un cazzo va bene?” Mikey chiuse violentemente la porta del fratello e se ne andò in cucina a preparare il pranzo per la madre che sarebbe rientrata da lì a poco dal lavoro. Erano quelle mattine d’estate del cazzo che il tempo sembra scorrere troppo velocemente e quando ti svegli a mezzogiorno, credi di aver perso già metà giornata.
Quella cucina era troppo grande per quattro persone. Infatti alcune pareti non erano ammobiliate perché davvero, non ci si sapeva che cosa mettere.
“Buongiorno ragazzi.” Salutò allegramente la madre appena entrò in casa.
“Ciao mamma. Stavo per prepararti il pranzo…”
“Adesso che ci sono faccio da sola Mikey, ti ringrazio. Tua sorella?”
“E’ in camera…”
“Perché è sempre così strana?”
“Non lo so mamma.” Invece lo sapeva benissimo ma non voleva dir nulla alla madre. Il solo pensiero l’avrebbe uccisa.
La porta di Gerard si spalancò (si capiva quando era la sua perché a differenza delle altre, scricchiolava mostruosamente)
“Allora, che c’è da pranzo?”
“Gerard avevi detto che non avevi fame prima!!!”
“Esatto dici bene… prima. Adesso invece sì problemi?”
“Fanculo…”
“Mikey!!!” urlò la madre.
Dopo pranzo la porta di Uma si aprì e Mikey per un momento sperò di vederla correre verso di lui e che con un grosso abbraccio gli chiedesse aiuto. Niente. Mikey voleva bene alla sorella più piccola ma lei non ne voleva a nessuno. Aveva quasi il carattere di Gerard se non fosse che lei non guardava nemmeno in faccia le persone. Camminava a testa bassa un po’ per nascondere il terribile pallore e le occhiaie marcate, un po’ per non avere alcun tipo di contatto con gli altri.
“Ciao Uma… Tutto bene?” chiese la madre.
“Sì…”
“Hai pulito la tua camera?”
“No.”
“Hai mangiato?”
“No.” Gerard si mise a ridere come un pazzo. “Mio Dio!!! Sembri quella di The Ring Uma!!! Che c’è? Hai visto un fantasma?”
“Sta zitto stupido depresso del cazzo!!” e detto questo si versò del latte e se ne tornò in camera.
Uma era una ragazza fisicamente bellissima. Aveva degli occhi azzurrissimi con delle sfumature quasi color ghiaccio. Le labbra carnose ma di un viola pallido. I suoi capelli erano straordinariamente lunghi e biondi. Era un biondo naturale e infatti all’interno della famiglia, tutti si chiedevano da chi li avesse ripresi. Era di corporatura magra, anche troppo e si vestiva sempre con magliette personalizzate. Spesso metteva quelle dei Queen, quelle dei The Who… insomma, se le faceva fare. Poi metteva sempre dei jeans neri e delle converse o degli anfibi. Aveva una sola amica e anche con lei ci stava solo a scuola.
La cosa che adorava Uma, era la sua cameretta. La teneva sempre chiusa a chiave e da quando aveva nove anni, nessuno aveva più visto quel suo “sacro tempio”
“Mamma Uma ha bisogno di uno psicologo!!” esclamò Mikey preoccupato.
“Tesoro ma che dici? Ha solo quindici anni!!”
“Mamma…”
“Mikey ti si è fottuto il cervello? Lasciala stare quella cretina… Fa tutta la strana, l’incompresa… Lo fa solo apposta. E’ una deficiente.”
“Gerard smettila di parlare così di tua sorella!!!” urlò la madre.
“Certo che la smetto, adesso ho appuntamento con Frank se non vi dispiace…. Signori…” fece come per inchinarsi e poi uscì di casa rubando le sigarette della sorella dal comodino dell’ingresso.
“Uma dove vai anche te?”
“Esco.”
“No tu non esci.” La bloccò Mikey.
“Mikey, fottiti.” E liberandosi dalla sua presa, uscì di casa.

“Ehy Frank!!!”
“Oh Gerard!!! Che facciamo oggi??”
“Intanto andiamo a riempirci di birra…”
“Giusto…”
Andarono nel loro locale preferito. “Ehy Luis… Due!” il barista capì immediatamente e porse loro due birre. D’un tratto, Gerard vide entrare dalla porta del bar sua sorella che si dirigeva furtivamente verso il bagno.
“Scusami un attimo Frank.” Gerard si avvicinò ai bagni e vide che la sorella andò in quello dei maschi. Poi si mise ad ascoltare.
“Ehy Uma…”
“Ho portato i soldi.”
“Era ora…”
“Però… me ne serve un’altra…”
“Ahahah!!! Questa è buona! Li hai i soldi?”
“No.”
“E allora o pompino o niente.”
“Ti prego Bryan… Mi serve stasera…”
“Allora pompino.” Gerard si stava scaldando. Che diavolo voleva quello da sua sorella? Entrò in bagno facendo l’indifferente e fissando con sguardo cattivo la sorella che subito abbassò il viso.
Il ragazzetto vicino a sua sorella le infilò in tasca una bustina e le sussurrò “La prossima volta, voglio il doppio.” E se ne andò. Rimase Uma con suo fratello che fingeva di lavarsi le mani. La ragazza fece per andarsene.
“No no no no no… Che cos’hai nella tasca?”
“Niente…”
“Uma… Sono capace a sbirciare nei tuo calzoni. Non costringermi a farlo.”
“Ti ha detto che non ho niente.”
“Bene…” il fratello estrasse dalle sue tasche la busta. “Uhh… Ti impasticchi? Wow… cosa bizzarra per una quindicenne non trovi?”
“Stai zitto che tu sei peggio di me stronzo!”
“Stronzo? Cambia modo con me ragazzina… Questa la tengo io. Ora vai.”
“E’ roba mia!!!”
“Ora non più… Adesso è mia cara… forse la uso o forse la butto. Vattene imbecille.”
La ragazza però aveva i nervi a fior di pelle e piombò sul fratello prendendolo a calci e a morsi. Alla fine prese la pasticca e corse verso casa.
 
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