Noise and Kisses, FF sugli Usati

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Willbur
view post Posted on 26/9/2009, 17:40




okok dolci donzelle. saranno tipo 3 anni che non mi connetto più al forum dei chimici e... uhm niente.
coooooooomunque ho iniziato sta nuova FF quest'estate e, chenesò, volevo un parere :D
non è sui my chemical romance, anche se non escludo la loro possibile presenza in futuro.
La FF è sui The Used [che se non conoscete, ve li consiglio VIVAMENTE] e... bam.

enjoy and comment <3



Capitolo 1

Mi svegliai di sopprassalto appena sentii la sedia della camera schiantarsi per terra. Guardai l’orologio, le 4 e mezza. Allungai un braccio verso il lato opposto del letto e sentii che era vuoto e freddo.
“Jeph?!” chiamai, con la voce ancora impastata dal sonno, dove diavolo era finito?!
“Baby! Ti ho svegliato? Scusa.” La stanza era completamente buia, non riuscivo a visualizzare la sua immagine. Improvvisamente il materasso si incrinò verso destra e sentii la sua mano calda sfiorarmi la guancia.
“che fai a quest’ora?” gli afferrai la mano e gliela baciai delicatamente.
“mi ha appena chiamato Bert, abbiamo un concerto a Perth domani sera, stavo preparando la roba.” Mi bloccai subito.
“a Perth…” sussurrai, delusa. Jeph sapeva benissimo quanto amassi l’Australia, inoltre il mio compleanno sarebbe stato due giorni dopo e mi aveva promesso una sorpresa. Ma a quanto pare se ne era dimenticato…
Mi lasciai cadere all’indietro sul cuscino e mi voltai dall’altra parte.
“Dan passa a prenderci tra due ore baby. Perché non vai a prepararti..?” mi sfiorò la spalla, tracciando con un dito il profilo del mio braccio. Subito un sorriso apparve sul mio volto. Come avevo potuto dubitare anche un solo secondo del mio ragazzo?!
“dici sul serio?!” mi misi a sedere a gambe incrociate sul letto. Dalla mia voce, di due tonalità più alte, traspariva l’eccitazione del momento.
“pensavi che ti avrei lasciato a Los Angeles da sola, due giorni prima del tuo compleanno?!” rise leggermente. Riuscii a scovare la sua sagoma e mi ci fiondai addosso, ricoprendolo di baci.
“Jepharee Michael Howard sei la perfezione fatta a persona!” ridemmo entrambi e ci rotolammo sul grande letto del nostro appartamento.
“ti adoro baby” mi sussurrò all’orecchio, dandomi un leggero bacio sulla bocca. Sorrisi.
“ti adoro anche io baby. Un momento, hai detto due ore?! DUE ORE?!” annuì.
“…due ore.” Ripetè. Mi liberai subito della sua presa e mi precipitai davanti all’armadio.
“non ce la farò mai. Non ce la farò mai. è impossibile non ce la farò mai!” Continuai a ripetermi, accendendo la luce, tirando fuori dall’armadio tutti i vestiti che possedevo e lanciandoli sul letto.
Jeph scoppiò a ridere. lo fulminai con lo sguardo.
“vieni ad aiutarmi!” urlai in sua direzione. Lui sussultò, tornando subito serio. In un batter d’occhio era accanto a me con la valigia aperta, pronto a raccogliere i vestiti che lanciavo da tutte le parti. “questo sì. questo no. questo mettilo, potrebbe servirmi. Ci sei Howard?!” ero decisamente isterica.
“il vestito rosso hai detto sì..?” sussurrò, grattandosi la testa. Mi voltai verso di lui con uno sguardo assassino, degno di Jack lo squartatore.
“NO! Il vestito rosso era NO!” si lasciò cadere sul letto, disperato. “che diavolo credi di fare?! Alzati e aiutami!” gli lanciai una maglia gialla. Lui sospirò, si alzò e venne ad abbracciarmi da dietro. “Howard farai meglio a starmi lontano, lo sai cosa succede quando sono nervosa!” Jeph continuò a stringermi, costringendomi a fermarmi.
“ora facciamo così baby.” Mi prese in braccio, nonostante tutti i miei tentativi di divincolarmi “tu ti siedi qui sul letto” mi appoggiò sul materasso morbido “e ai vestiti ci pensiamo quando arriviamo a Perth. Ok?” lo fissai sconcertata.
“che diavolo significa Howard?!”allargai le braccia
 
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